L’apostolo Pietro, con tanta semplicità, dichiarò agli israeliti che quel Gesù di Nazaret, uomo accreditato da Dio (ma non certo Dio), fece potenti operazioni, prodigi e segni, perché Dio era con il Signore: “Che Dio fece tra di voi per mezzo di lui”, come Gesù stesso affermò: “Non credi che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso. Il Padre che dimora in me è colui che fa le opere” (Gv.14:10).

Perché il Padre, cioè Dio, aveva messo in Lui tutta la Sua pienezza: ”…perché è piaciuto al Padre di far abitare in lui tutta la pienezza… poiché in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità” (Col.1:19; 2:9).

Dio mise in Gesù i suoi sette Spiriti, che sono la pienezza di Dio “…queste cose dice colui (Gesù) che ha i sette Spiriti di Dio e le sette stelle” (Ap.3:1; 4:5; 5:6). I sette Spiriti di Dio, la Sua pienezza o completezza abitarono in un corpo di carne, quello di Gesù, perché Egli è Santo. Anche noi dobbiamo essere santi in Cristo ed essere ripieni di Spirito Santo. Egli ci ha purificati con il suo sangue, perciò non sporchiamoci di nuovo, ritornando nel peccato. Crediamo fermamente, senza alcun dubbio, in Colui che ha dato la Sua propria vita per riscattarci dalle tenebre e dalla morte eterna.

Se chiediamo aiuto, forza e fede spirituale, noi riceviamo quello che chiediamo e solo allora potremo combattere nello Spirito, contro ogni forza nemica “…che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all’ubbidienza di Cristo” (2Cor.10:5). Dio non chiede sacrifici, come fossimo sotto la legge (Ebr.10:6), ma vuole ubbidienza (1Ptr.1:22) alla Sua Parola: “…finché giungiamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, a un uomo perfetto, alla misura della statura della pienezza di Cristo” (Ef.4:13).

Non illudiamoci, perché senza conoscenza del Figlio di Dio, non avremo vita. Occorre quindi avere fede in Gesù, essere uniti a Lui, che fu un uomo perfetto. Solo se siamo uniti a Gesù, possiamo imparare e giungere alla Sua misura, statura e pienezza spirituale.

Ma queste cose sono state scritte, affinché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome” (Gv.20:31).

Se conduciamo una vita santa, separati dal mondo, arriveremo alla fine per essere glorificati, perché “…se pure soffriamo con lui (Gesù) per essere anche con lui glorificati” (Rom.8:17).

Se dubitiamo delle promesse fatte da Dio, noi rimaniamo degli increduli, non meritevoli della Grazia, che Gesù ci ha offerto tramite il Suo sacrificio. Restiamo fedeli, come Egli è fedele, perché “…se lo rinnegheremo anch’egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso” (2Tmt.2:13).

Dio ha consentito, che la sua Parola santa, che arricchisce (Ap.3:18), arrivasse nelle nostre mani, affinché conoscendo la Sua volontà, noi la mettessimo in pratica. Se invece non la comprendiamo, non possiamo applicarla, perciò chiediamo a Dio, che ci venga rivelata la verità, solo tramite il suo Spirito, perché è scritto: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” (Mt.7:7).

Se siamo incapaci di gestire ciò che ci è stato dato gratuitamente (la Parola), senza alcun merito, come potrà Dio darci le ricchezze eterne? Per questo attesta: “…se non siete stati fedeli nei beni altrui, chi vi darà i vostri?” (Lc.16:12).

Molti pensano che tutto ci è dovuto, perché si tratta di Grazia, ma ricordate che occorre perseveranza e fede, anche nelle afflizioni, “Questa è una prova del giusto giudizio di Dio, perché siate riconosciuti degni del regno di Dio, per il quale anche soffrite” (2Tes.1:5-11; Lc.20:35). Proseguiamo nello Spirito di santità per essere degni di camminare con Gesù in vesti bianche (Ap.3:4).

Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento… ” (Lc.3:8).