Quei credenti che vogliono escludere Dio dalla propria vita, sbagliano, perché non conoscono affatto l’Eterno, che li ha formati. Anche “Chi dice: -Io l’ho conosciuto-, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui” (1Gv.2:4).

Molti hanno scambiato Dio per un uomo, ma il Signore dichiara tramite il salmista e profeta Asaf: “Tu hai fatto queste cose, e io ho taciuto; tu hai pensato che io fossi del tutto simile a te. Ma io ti risponderò, e ti metterò ogni cosa davanti agli occhi. Ora comprendete questo voi che dimenticate DIO, perché io non vi faccia a brandelli senza che alcuno vi liberi” (Sal.50:21,22).

Dio conosce quelli che sono suoi, perciò: “Si ritragga dall’iniquità chiunque nomina il nome di Cristo” (2Tmt.2:19), vale a dire che il Signore esorta i credenti ad essere santi, come Lui è santo “…voi pure siate santi in tutta la vostra condotta” (1Ptr.1:15).

Chi pensa che Dio accetti tutti e tutto, non è conforme a verità, perché credono che Dio faccia quello che noi vogliamo.

Modificando le Scritture, secondo il pensiero umano, si adotta un vangelo secondo la carne e perciò si rifiuta quello secondo Dio. Noi sappiamo che la sola Pietra d’angolo, su cui costruire la nostra fede, è Cristo.

Egli fu rifiutato dalla sua casa (la tribù di Giuda, At.4:11, Gv.1:11), così pure Dio li rifiutò, disperdendoli tra tutte le nazioni del mondo, togliendoli la Terra promessa e sguainando dietro di loro la Sua spada (Ger.9:16; Ez.5:12; Rom.10:21).

La caduta d’Israele è stata per noi la ricchezza spirituale: “Ora, se la loro caduta è la ricchezza del mondo e la loro diminuzione la ricchezza dei gentili, quanto più lo sarà la loro pienezza?” (Rom.11:12). Dio però non li ha abbandonati per sempre, perché, nell’ultima settimana delle settanta (Dan.9:24), Dio li riprenderà come suo popolo, ma solo “Un residuo, il residuo di Giacobbe, tornerà al Dio potente” (Is.10:21).

Israele fu punito per la sua incredulità e la stessa cosa avverrà a noi, se rimaniamo increduli alla verità. Dio scelse Israele come suo popolo, come lo attestò ad Abramo, lo dichiarò ad Isacco e lo confermò a Giacobbe, che dalla loro stirpe sarebbe nato un popolo, scelto tra tutte le nazioni, per essere il tesoro di Dio tra tutti i popoli (Deut.7:6).

Negli ultimi tempi, da quel popolo venne il Messia (il Cristo), così, come era già stato profetizzato, accadde: “È venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto” (Gv.1:11). Anche oggi, molti lo rifiutano proprio come fece Israele e, alla stessa maniera, anch’essi saranno rigettati (Ap.3:16).

Vedi dunque la bontà e la severità di Dio: la severità su quelli che sono caduti, e la bontà verso di te, se pure perseveri nella bontà, altrimenti anche tu sarai reciso” (Rom.11:22). Dio è giusto con tutti e non guarda alla razza di alcun popolo, né fa distinzione e non ha riguardi personali. Egli ha scelto un popolo nel mondo, li ha amati fino a dare il suo unigenito Figlio in sacrificio (Gv.3:16).

Israele è stato quindi abbandonato da Dio per 62 settimane (Dan.9:25), circa 1874 anni, perché si adempì ciò che Dio disse per bocca del profeta: “Io li disperderò davanti al nemico come fa il vento orientale. Nel giorno della loro calamità io mostrerò loro le spalle e non la faccia” (Ger.18:17).

I credenti (quelli che hanno fede in Cristo) sono invece stati graziati, tramite il sangue prezioso di Cristo Gesù (1Ptr.1:19) e sono stati innestati nel ceppo d’Israele (Rom.11:24), ottenendo misericordia: “Che dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava, ma gli eletti l’hanno ottenuto, e gli altri sono stati induriti” (Rom.11:7). Il profeta rivelò che: “Essi hanno indurito la loro faccia più della roccia e hanno rifiutato di ritornare” (Ger.5:3). Un popolo è rimasto nell’incredulità, perché rinnegarono il loro Maestro, inviato in mezzo a loro, perché Gesù Cristo è stato predicato prima a loro (At.3:20).

Infatti, Gesù rispose alla donna cananea, che Gli chiedeva di liberare sua figlia da un demone: “Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele” (Mt.11:24).

Dopo la caduta d’Israele, l’evangelo è stato annunciato anche ai gentili, perché Dio si era scelto un popolo anche fra tutte le nazioni del mondo. Sempre tramite Cristo Gesù, noi abbiamo ottenuto misericordia, ma ricordiamoci che è stato fissato un termine per i gentili (le nazioni), che hanno ricevuto pienezza.

Quando la Grazia cesserà, allora Dio riprenderà il suo popolo Israele “Perché non voglio, fratelli, che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi in voi stessi, che ad Israele è avvenuto un indurimento parziale finché sarà entrata la pienezza dei gentili” (Rom.11:25). Quando sarà compiuto il tempo per noi gentili, Israele sarà salvato, come l’angelo annunciò a Daniele “…in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro” (Dan.12:1).