“Perciò vi dico, tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete” (Mrc.11:24,25).

Questo breve studio riguardo alla fede ci avvicina alla conoscenza delle Scritture, per stabilire qual è la volontà di Dio riguardo alle nostre richieste rivoltegli in preghiera e con suppliche.
Gesù afferma che tutte le cose, non mette alcun limite, chieste pregando le otterremo solo se crediamo che le abbiamo già ricevute.

La testimonianza di una donna che perse il marito in un incidente stradale, dimostra la forza e la potenza della fede. La moglie, nonostante le circostanze negative, non si dette per vinta, ma mise in azione la sua fede, credendo fermamente alla parola di Dio, citata in Ebr.11:35 e fu pienamente convinta (Rom.4:21 – 14:5) di riavere suo marito per risurrezione, se avessero pregato per lui. Così condusse la bara con il defunto coniuge da un missionario, che intercedette per lui, insieme ai fedeli, fino a quando il marito risuscitò, anche se erano passati tre giorni dalla morte.
Da sottolineare che lei credette con tenacia e determinazione, sicura che il suo sposo ritornasse in vita, con un miracolo di Dio e così accadde, anche se dovette aspettare.

A volte dobbiamo attendere di più perché Dio mette alla prova la nostra fede, per verificare fino a che punto essa arriva e per stimolarci ad averne di più, confidando in Dio e “Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate in prove di vario genere, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti” (Gc.1:2-4).

Credere di aver già ricevuto la risposta, è come aver chiesto del pane ed averlo davanti ai nostri occhi: come potremmo dubitare quando abbiamo il pane e lo vediamo? Chiunque osservandolo attesterà che esso è proprio davanti agli occhi; allo stesso modo, per fede, dobbiamo credere di aver ottenuto tutto ciò che abbiamo chiesto.
Gesù ribadisce “tutte” le cose, non stabilisce antecedentemente una distinzione tra quelle permesse e quelle vietate, perché noi sappiamo chiedere solo pregando nello Spirito (Rom.8:26). Esso c’insegnerà ogni cosa, perfino a chiedere (Giov.14:26).
Non dobbiamo domandare le cose di prima necessità, perché Gesù afferma: “Non siate con ansietà solleciti per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale più del cibo e il corpo più del vestito?” , perché noi valiamo molto di più degli uccelli del cielo che Dio nutre ed anche avvolge i gigli della campagna. Egli continua asserendo: “Ora se Dio riveste in questa maniera l’erba dei campi, che oggi è e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi, o uomini di poca fede” (Mt.6:25-30) e conclude il suo insegnamento con l’esortazione: “…il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose. Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte” (v.32,33).
Dio ci nutre e ci veste soprattutto spiritualmente, perché desidera la nostra crescita per diventare cristiani maturi in Cristo (Ef.4:13,15).

Certamente noi dobbiamo procedere secondo la sua volontà espressa nei suoi comandamenti, attenendoci all’ esempio di Gesù, avendo piena comunione e fiducia in Lui (Gv.15:7).
Un avvertenza importante da osservare quando ci mettiamo in preghiera è che se avessimo qualcosa contro qualcuno dovremmo perdonarlo, affinché anche il Padre nostro, che è nei cieli, perdoni i nostri peccati (Mrc.11:25,26).
A volte non si considera che noi viviamo nella nostra carne di peccato e quindi sottoposti agli errori peccaminosi perciò, prima di chiedere qualcosa a Dio, esaminiamo bene la nostra coscienza, perché ci possa rivelare le nostre colpe; se il nostro cuore non fosse libero da critiche, da rancori, da odi per il nostro prossimo, dovremmo sradicare ciò che provoca dolore e procura danno totale e togliere ogni ostacolo spirituale, senza che ne rimanga traccia, rimuovendolo subito in accordo a: ” Se tu dunque stai per presentare la tua offerta all’altare, e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì la tua offerta davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello; poi torna e presenta la tua offerta” (Mt.5:23,24).

Questa è una delle ragioni per cui le nostre richieste non saranno ascoltate, come pure rivolgere le nostre necessità solo per soddisfare i nostri piaceri e desideri carnali (Gc.4:3); un’altra causa assai frequente d’impedimento a ricevere è proprio individuata nella mancanza di fede ed a desistere.
Esempio clamoroso di Pietro che, chiesto ed ottenuto l’invito di andare incontro a Gesù camminando sulle acque, ebbe paura e cominciò ad affondare. Gesù aiutatolo si rivolse a Pietro con: “O uomo di poca fede, perché hai dubitato?”; (Mt. 14:31).

Avere fede, senza dubitare, è essere certi
che ciò che abbiamo chiesto con cuore sincero, a posto con Dio ed in pace con tutti, lo abbiamo già ottenuto, allora lo riceveremo.
Il minimo dubbio annulla ogni nostra richiesta fatta, Gesù lo conferma “In verità vi dico che se avete fede e non dubitate, non solo farete ciò che io ho fatto al fico, ma se anche diceste a questo monte: -Levati di lì e gettati nel mare – ciò avverrà” (Mt.21:21).

Una domanda che talvolta ci si pone quando preghiamo per la guarigione dalle malattie è: “sarà la volontà di Dio, che io sia ristabilito?”, oppure se intercedessimo Dio per libertà da infermità mortali, usando espressioni del tipo: “se fosse la tua volontà, sanami”.
Non voglio con questo dichiarare che non dobbiamo proclamare: “se fosse la tua volontà, Signore”; certo che è legittimo ed opportuno, come riporta 1Giov.5:14: “Questa è la sicurezza che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”.
L’apostolo sostiene che se domandassimo qualcosa secondo la sua volontà, noi la riceveremmo.

Come possiamo essere sicuri che sia la sua volontà?
Sicuramente non è: “Signore, se fosse la tua volontà, concedimi questo o quello”.
Dicendo così abbiamo sospettato che stiamo chiedendo qualcosa secondo la sua intenzione, ce lo assicura sempre il verso successivo al precedente, infatti proseguendo nella lettura: “E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto” ( v.15).

La certezza deve essere assoluta, non deve esistere alcun dubbio, perché Gesù dichiarò con parole ferme e decise Io la farò.
Se chiedete qualcosa nel mio nome, io la farò” (Gv.14:14).
Altri riferimenti in Mt.7:7; Lc.11:9; Mt.9:29; Gv.16:23.
Non promise con la condizione di rispettare la sua volontà, perché è suo desiderio che noi chiediamo con fede quanto un granello di senape, per poter ordinare ad un gelso “Sradicati e trapiantati in mare” ed esso vi ubbidirà (Lc.17:6).

Noi saremmo nella sua volontà, se prima avessimo perdonato, se la nostra vita fosse condotta in santità, in comunione divina, in ubbidienza, in umiltà, con la guida dello Spirito Santo ed impiegando il nostro tempo per Cristo, avendo fede senza dubitare, allora potremmo chiedere ciò che vogliamo: “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto” (Gv.15:7).

Questo è un comandamento: “Andate e predicate, dicendo – Il regno dei cieli è vicino – . Guarite gli infermi, mondate i lebbrosi, risuscitate i morti, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt.10:7,8).
Gesù non ha aggiunto secondo la mia volontà, fate questo o quello, perché non c’è bisogno. Lui lo ha ordinato perché sia fatto, perciò guarite, mondate, risuscitate e scacciate demoni.
Non siamo noi che facciamo questo, ma è Gesù! Noi dobbiamo solo ubbidire, senza dubitare, perché è la sua volontà che i ciechi riacquistino la vista, che gli zoppi camminino, che i lebbrosi siano mondati, che i sordi odano e che i morti risuscitino e l’evangelo sia annunziato ai poveri (Mt. 11:5; Lc. 7:22); perché lo ha già fatto durante la sua missione terrena (Lc.4:18,19) e lo farà ancora oggi, attraverso noi secondo: “…chi crede in me farà anch’egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre mio” (Gv.14:12).

Dio desidera che il suo nome sia glorificato
attraverso guarigioni, miracoli e potenti operazioni o quando esponiamo il messaggio di salvezza alla gente, a conferma della verità e potenza nella sua Parola. Gli apostoli hanno ubbidito e molti segni e miracoli erano fatti per mano di essi (Atti 2:43; 4:30; 5:12; 14:3; 15:12).
Barnaba e Paolo, raccontavano quali segni Dio aveva operato per mezzo loro fra i gentili.
Mentre evangelizzavano, venivano fatti prodigi, perché Gesù aveva disposto ed approvato le loro opere.
Un chiaro esempio dimostrato da Pietro quando pronunciò allo zoppo “Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina” (Atti 3:6). Non proferì: se fosse la volontà di Gesù, il Nazareno, alzati e cammina; non era necessario, perché Gesù gli aveva già precedentemente comandato di guarire gli infermi, mondare i lebbrosi, scacciare i demoni e risuscitare i morti.

Gesù non deve autorizzare la guarigione, perché lui l’ha comandato di farlo e non è indispensabile enunciare ancora se è la sua volontà che tu sia guarito, Lui dichiarò: Vi sia fatto secondo la vostra fede(Mt.9:29).
E’ per la nostra fede che otterremo guarigione, perché Gesù ha portato sulla croce tutte le nostre malattie e dolori (Isaia 53:4). Eppure egli ha portato le nostre infermità e si era caricato dei nostri peccati, ha già dato questo beneficio a noi, quando lo abbiamo accettato nella nostra vita, perché “anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo. Voi siete salvati per grazia” (Ef.2:5). Allo stesso modo come siamo salvati per grazia, per grazia riceveremo anche guarigioni.
“Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti(Isaia 53:5).
Per il suo sangue sono perdonate le nostre colpe e per le sue lividure avviene la nostra guarigione; così come crediamo nella verità della sua Parola, che siamo stati perdonati, purificati e imbiancati nel sangue versato di Gesù, per la remissione dei nostri peccati, dobbiamo credere anche che per le sue lividure noi siamo guariti.

Proclamiamo
con assoluta certezza, corrispondente alla sua volontà, che noi guariamo dalle malattie, siano esse gravi o lievi. Ancora ripeto con vigore la promessa: “Se chiedete qualcosa nel mio nome, IO LA FARO‘ “, per cui non abbiamo bisogno di aggiungere alla richiesta che sia secondo la sua volontà, come evidentemente non ci rivolgiamo in questa maniera: “Signore perdonami, se fosse la tua volontà”.
Sicuramente sappiamo che per la sua grazia, riceviamo perdono attraverso il suo sangue sparso sulla croce per noi.

Gesù è venuto perché avessimo la vita e l’avessimo in abbondanza (Gv.10:10).
Chiediamo con fede, senza mai dubitare in cuor nostro, stando fermi e decisi, “Ma la chieda con fede, senza dubitare, perché chi dubita è simile all’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore” (Gc.1:6,7).
Dio desidera costanza e perseveranza anche se decidesse di provare la nostra fede, rimaniamo convinti di ciò che abbiamo chiesto, come se avessimo già ricevuto.
L’apostolo Giacomo scrive e ripeto che “la prova della vostra fede produce costanza” (Gc.1:3) e, avendo costanza, riceveremo ciò che c’è stato promesso.

Posso testimoniare di avere fatto un’esperienza significativa di fede, chiedendo a Dio qualcosa di preciso e mettendo una prova come segno tangibile e concreto della sua risposta.
Stabilii che, se entro un limite esatto di tempo si verificasse un particolare evento, lo potevo considerare come conferma della mia richiesta a procedere in accordo alla sua volontà.
E’ naturale che se tale episodio non fosse avvenuto, oppure fosse accaduto oltre il termine prefissato, l’avrei reputato come risposta negativa e pertanto non avrei dovuto compierla.
In tal caso ero determinata ad abbandonare ciò che mi ero prefissa, senza alcuna incertezza nel mio cuore, avendo ubbidito a quello che Dio mi avrebbe mostrato e così fu.
Dio mi rispose prima dello scadere del termine, questo segnale provocò nel mio cuore fermezza assoluta di agire conformemente a quanto disposto e, con maggior sicurezza, molte altre volte ancora ho chiesto a Dio sempre in questo modo, ottenendo risultati.

Stesso metodo ho applicato nel mettere davanti a Dio tre cose che il mio cuore desiderava compiere per il Signore, esponendo chiaramente, al suo giudizio, a quale scelta delle tre dovevo dedicarmi. Con totale risolutezza mi sottoposi ad eseguire secondo la sua volontà qualunque decisione, anche se non fosse stata nessuna delle tre. Ero disposta a fare qualsiasi cosa mi avrebbe chiesto.
Dio mi rispose immediatamente attraverso la sua Parola con nessuna delle tre, indicandomi da dove dovevo iniziare.

Altro episodio notevole di fede in azione lo ebbi quando fui sottoposta ad un grave intervento chirurgico, a seguito di esso sorsero delle complicazioni gravi, subito dopo l’operazione e, mentre mi trovavo in sala di rianimazione, in pericolo di vita, affidando completamente la mia vita a Dio, ebbi la certezza assoluta che sarei uscita viva da li.
Dovevo stare solo otto ore in quella sala, rimasi per tre giorni lunghissimi; durante questo periodo satana non stette a guardare come uno spettatore, ma cominciò ad insinuare dei dubbi e pensieri strani nella mia mente, fino a suggerirmi di abbandonare la mia situazione nelle sue mani.
La lotta fu dura, ero sicura che Dio non mi voleva morta, perché mi amava e mi avrebbe lasciato vivere ancora. Era il nemico che cercava la mia fine.
Da allora sono passati dodici anni, molte volte mi sono ammalata e non sempre la mia fede è stata accompagnata da costanza e di conseguenza non c’è stata guarigione.

Ringrazio Dio che questo studio ha rafforzato la mia fede e il mio desiderio è che produca una crescita spirituale anche in te.
Ricorda che se la risposta non giungesse subito, non pensare che Dio non acconsenta o non sia la sua volontà che tu guarisca e viva, perché questo è dubitare.
Proclama a tutti: ” io ho ricevuto guarigione“, anche nella prova e soprattutto col dolore. Non ti succederà alcun male, perché Dio ti ha guarito.
Sii costante, non sgomentarti e non temere, non ti lasciare opprimere e né vincere dal dubbio, ma allontanalo nel nome di Gesù e riceverai tutto quello che hai chiesto.
Il dubbio non proviene da Dio, perché Egli è certezza, è fedele alla sua Parola e ciò che ha promesso, lo mantiene: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno(Lc.21:33).
Tutto quello che ha preparato, ce lo darà, ma ci esorta a non diffidare (Giac.1:6), anzi “…se alcuno dirà a questo monte: – Spostati e gettati nel mare – , e non dubiterà in cuor suo, ma crederà che quanto dice avverrà, qualunque cosa dirà gli sarà concessa” (Mrc.11:23) ed ancora “…tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete” (Gv.14:13,14; 15:16).

Tutta la parola di Dio c’invita a chiedere in preghiera per ricevere. Implorare con fede per ottenere, pregare con perseveranza.
Quante volte riscontriamo richieste non ascoltate da Dio, a causa della nostra poca fede o senza l’intervento dello Spirito Santo; se operassimo con la nostra carnalità, non riceveremmo mai risposta perché la nostra necessità non può arrivare alla presenza santa di Dio, come se rimanesse al soffitto della nostra cameretta.
Cerchiamo di chiedere, pregando nello Spirito Santo, come si nota in Giac.1:20 “edificando voi stessi sulla vostra santissima fede, pregando nello Spirito Santo” .

Mettiamo in pratica
la sua Parola, allora vedremo le cateratte del cielo aperte ed una pioggia abbondante di benedizioni della gloria divina si riverserà su di noi.
Fratelli e sorelle, tutte le promesse sono pronte per noi, chi o cosa aspettiamo ad impossessarcene?
Gesù ha operato miracoli e prodigi, gli apostoli hanno seguito il suo esempio e noi che cosa attendiamo?
Prendiamo gli strumenti della completa armatura di Dio ed avviciniamoci ancora di più a Colui che ci ha donato la Grazia della salvezza e che la concederà a tutti quelli che crederanno al Vangelo della verità ed accetteranno Gesù come Signore della propria vita.
Stringiamoci uniti con una sola mente e unico pensiero in preghiera e sotto la guida dello Spirito, riconosceremo la sua volontà in tutte le cose per non chiedere certamente ciò che non dovremmo, ma: “Qualunque cosa chiediamo, la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo le cose che gli sono gradite” (1 Giov.3:22).
Questo verso ci attesta che possiamo ricevere solo se mettessimo in pratica i suoi comandamenti; non c’illudiamo quando siamo fiacchi e senza entusiasmo nel servire il Signore, di prender parte alle sue promesse; esse non sono per coloro che seguono la loro carnalità, ma per tutti quelli che hanno sacrificato ed offrono la loro vita per Cristo.
Avendo dunque queste promesse carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio (2 Cor.7:1).

L’inganno parte da satana e lo usa per distogliere la nostra attenzione da Colui che ci ama e desidera il meglio per noi. Non facciamoci confondere dal bugiardo professionista, né cadere nella sua trappola, quando ci suggerisce sussurrando di guardare che Dio non ti ha guarito, perché tu stai ancora male e senti dolore anzi, la tua situazione è peggio di prima; attenzione, è semplicemente un tranello, è falso!
Rispondiamogli che è solo una delle sue tante menzogne “Perché in lui non c’e verità. (Giov.8:44). E’ fasullo e ipocrita, caccia via ogni dubbio nel nome di Gesù, rimanendo fermo nella verità della sua Parola.
Otterremo vittoria sopra ogni male e con fede, pregheremo per altri fratelli ammalati e saranno guariti, cominceremo a vedere miracoli e prodigi, gli stessi che Gesù promise “…Chi crede in me farà anch’egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste… ” (Gv.14:12) ed i suoi apostoli hanno fatto.

Lo scoraggiamento, conseguente alla perplessità od esitazione, non deve entrare in noi, siamo di Cristo, apparteniamo a Lui , ci ama e noi lo amiamo, perseverando nella fede, vedremo la sua gloria, “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno ” (Ebr.13:8).
Se riuscissimo a riconoscere che il dubbio è avverso alla fede, anzi è un peccato, perché originario del male, ci convinceremo che quello che chiediamo, lo riceveremo proprio per la verità e la fedeltà di Dio di mantenere le sue promesse.

Perfino consumare il pasto senza ringraziamento e né la convinzione di aver ricevuto la santificazione del cibo con la parola di Dio e con la preghiera (1Tim.4:5), è nocivo come evidenziato: ” Ma colui che sta in dubbio, se mangia è condannato, perché non mangia con fede; or tutto ciò che non viene da fede è peccato (Rom.14:23); così è per ogni cosa od azione priva del supporto della fede, in stretto binomio: “Ma vuoi renderti conto, o insensato, che la fede senza le opere è morta?” (Gc.2:20).
Mai perderà valore la parola dell’Eterno “perché io vigilo sulla mia parola per mandarla ad effetto”; (Ger.1:12).

La sua volontà è che riceviamo guarigione, quando Dio decide che ci è sufficiente ciò che ci ha donato, ce lo fa capire come fece con l’apostolo Paolo.
Sono sicura che se per una qualsiasi malattia od altro si deve concludere la nostra esistenza terrena, Dio ci avvertirà, intuendolo in preghiera come l’apostolo Pietro sostenne: sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come me l’ha anche dichiarato il Signor nostro Gesù Cristo” (2Pt.1:14) o come previsto dall’apostolo Paolo che espresse: “…quanto a me, sto per essere offerto in libazione, e il tempo della mia dipartita è vicino. Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho serbato la fede” (2Tm.4:6,7).
Tutto avviene sempre se noi vivessimo per Cristo avendo una piena comunione col Signore.

Questo studio mi è servito per investigare le Scritture riguardo al motivo per cui si chiede e non si riceve.
Prima immaginavo che Dio avesse deciso di non rispondere, ma grazie a Dio che mi ha aperto gli occhi, facendomi conoscere la ragione della sua attesa.
Pregate per me che Dio mi dia la forza di mettere in pratica la sua Parola, senza tralasciare niente, di annullare tutti i desideri della carne e seguire Cristo, vuoi anche tu unirti a me? Allora anch’io pregherò per te e Dio accoglierà ed esaudirà le nostre preghiere come promesso “…se due di voi si accordano sulla terra per domandare qualunque cosa, questa sarà loro concessa dal padre mio che è nei cieli” (Mt.18:19), santificandoci nel timore di Dio con purezza, con conoscenza, con pazienza, con benignità, con lo Spirito Santo, con amore non finto, ma genuino .
Ti abbraccio nell’amore di cui Dio stesso ci ama.
Gesù rispose: “Va, tuo figlio vive! ” E quell’uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e se ne andò (Giov.4:50).