Il popolo di Dio raggiunse un livello grave d’indifferenza e insensibilità verso i richiami divini, tale che preferiva ascoltare i falsi profeti, che annunciavano cose piacevoli e favorevoli a loro, al contrario della verità proclamata dai servi dell’Altissimo, che li esortavano invece al pentimento dei loro peccati.

Infatti gli Israeliti perseguitarono i profeti, i messaggeri di Dio, perché li raccomandavano di continuo di ritornare a seguire le leggi divine e loro non li volevano neppure ascoltare, rispondendo: “-Non abbiate visioni-, e ai profeti: -Non profetateci cose vere, diteci cose piacevoli, profetateci cose ingannevoli-” (Is.30:10). Preferivano la menzogna alla verità, come Gesù riprese i Giudei con: “Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna. A me, invece perché vi dico la verità, voi non credete… Chi è da Dio, ascolta le parole di Dio; perciò voi non le ascoltate, perché non siete da Dio” (Gv.8:44,45,47) e li rimproverò, perché essi assicuravano che se loro fossero vissuti al tempo dei loro padri, non si sarebbero associati a loro nell’uccidere i santi profeti (Mt.23:30).

Noi siamo perciò invitati ad imitare gli apostoli di Cristo, che ci esortano a non prendere esempio dal popolo israelita, per non commettere le loro stesse iniquità (1Cor.10:6).  Noi sappiamo che ai nostri tempi avvengono molte ingiustizie e, molto spesso, rimangono nascoste e perciò impunibili materialmente, perché coperte da finte azioni buone, ma non agli occhi di Dio, perché gli empi non possono giustificare la loro condotta malvagia, perché “…gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate” (Gv.3:19,20) e “Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole” (2Tmt.4:3,4)

Il profeta Geremia, per lo Spirito di Dio, si rivolge contro chi guidava il suo popolo, prima della venuta del Messia, affermando che: “Molti pastori hanno devastato la mia vigna, hanno calpestato la mia porzione, hanno ridotto la mia deliziosa porzione in un deserto desolato” (Ger.12:10). Il popolo Ebreo non volle convertirsi a Dio, che inviava assiduamente dei messaggeri, ”Ma essi si beffavano dei messaggeri di Dio, disprezzavano le sue parole e schernivano i suoi profeti” (2Cron.36:16).

Gesù riferì agli scribi e ai farisei, che anche loro, come i loro padri uccisero i profeti, così avrebbero fatto, colmando la misura, a tutti quelli che sarebbero venuti in seguito, affinché tutto il sangue dei giusti, versato sulla terra (Israele), ricada su di loro, da quello del giusto Abele fino a quelli sotto la legge, quando l’ultimo ad essere ucciso fu il profeta Zaccaria (Mt.23:31-35).

Quello che Gesù dichiarò, fu per la loro ottusità a non ascoltare le sue parole di verità, a causa della loro posizione sociale, come custodi della legge e per la loro incredulità, non riconoscendo il loro interlocutore Gesù, come il Messia, che condannò il loro operato affermando: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti! Perché chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; poiché né entrate voi, né lasciate entrare coloro che stanno per entrarvi” (Mt.23:13), per cui essi pagheranno e tutto ricadrà su questa malvagia generazione (Mt.23:36).

Molti profeti, servi fedeli a Dio, furono uccisi. Gesù rivelò in parabola che Dio “Aveva ancora un unico figlio diletto e quello glielo mandò per ultimo, dicendo: -Avranno rispetto per mio figlio-” (Mrc.12:6). Il figlio di Dio era proprio lì davanti a loro e non lo riconobbero come il Messia, il Salvatore (Gv.1:11), nonostante le opere che compiva.

Dio adempie sempre le sue promesse, perché è fedele alla sua Parola. Venuto quindi il tempo, che Egli aveva determinato, mandò il proprio Figlio unigenito, che annunciò a tutti che: “…Io lo conosco, perché vengo da lui, ed è lui che mi ha mandato” (Gv.7:29). I Giudei però lo condannarono a morte, perché asserirono: “Noi abbiamo una legge, e secondo questa legge egli deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio” (Gv.19:7).  Ingiuriandolo e schernendolo gli dissero: “Si è confidato in Dio: lo liberi ora, se lo gradisce, poiché ha detto: -Sono Figlio di Dio-” (Mt.27:43).

Gesù ci ha dato l’esempio da seguire; se impariamo ad ascoltare la sua voce (Gv.10:27), Egli ci condurrà fino alla fine, perché ha promesso “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente” (Mt.28:20). Nessun uomo al mondo potrà salvarti dalla morte, perché l’unico è Cristo. Ricorda che: “… nessun uomo può riscattare il fratello, né pagare a Dio il prezzo del suo riscatto” (Sal.49:7) e solo coloro: “…che ricevono l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo di quell’uno che è Gesù Cristo” (Rom.5:17).

Dio benedica tutti coloro che lo amano con tutto il cuore, anima, mente e forza (Mrc.12:30).