Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento” (Gcm.1:17).

Tutto quello che procede da Dio è buono e riempie in modo completo coloro che camminano in fedeltà a Dio. Il credente è perfetto in Cristo, per cui “…la costanza compia pienamente l’opera sua in voi, perché siate perfetti e completi, di nulla mancanti” (Gcm.1:4). Tutti i figli di Dio ricevono “La saggezza che viene dall’alto, anzitutto è pura; poi pacifica, mite, conciliante, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale, senza ipocrisia” (Gcm.3:17). Quando siamo sottoposti alla prova, con la forza che Dio concede ai suoi fedeli, occorre restare fermi nella fede, senza vacillare.

In parabola, Gesù paragonò un uomo avveduto, durante la prova, ad una casa quando “La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia” (Mt.7:25).

Tutti quelli che hanno posto il fondamento della fede sulla roccia, che è Cristo, resteranno stabili in qualsiasi circostanza si trovassero, perché sopporteranno con pazienza e, ricevendo forza, supereranno vincenti la prova, rimanendo saldi sulle promesse divine.

Beato l’uomo che Dio corregge!” (Giob.5:17), perché è considerato come un figlio da educare attraverso la prova, come anche l’apostolo ribadisce: “Beato l’uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano” (Gcm.1:12). Dio non cambia.

Egli è lo stesso in eterno e in Lui non esiste alcuna ombra di mutamento. Come il Creatore si rivolse ad Israele, così ammonisce anche noi “Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge suo figlio, così il Signore, il tuo Dio, corregge te” (Deut.8:5).

Abbiamo un Dio perfetto in misericordia, lento a l’ira e di gran benignità (Sal.145:8) che, come un padre amorevole, corregge i propri figli, così Egli lo fa con i suoi fedeli, perché li ama. Se Dio ci ama, per primo, anche noi spontaneamente dobbiamo, come Gesù dichiarò: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Mt.22:37) e in secondo luogo “Ama il prossimo come te stesso. Non vi è altro comandamento maggiore di questi” (Mrc.12:30).