Ma dirà qualcuno: -Come risuscitano i morti e con quale corpo verranno?-“ (1Cor.15:35).

E’ evidente che il seme di qualunque specie, prima di germogliare, deve morire. Infatti, mentre il seme si decompone, nascono teneri germogli, che poi portano ad un nuovo frutto, sempre della stessa varietà del seme piantato.

Questa trasformazione del seme nel terreno è riportata come esempio del nostro corpo mortale. Quando cessa la vita, la nostra struttura fisica si decompone, ritornando polvere da dove fu tratta (Gen.3:19). La nostra anima invece rimane in eterno, essendo immortale e, come un seme nudo, ognuno sarà rivestito da Dio, nella risurrezione dei santi, di un corpo spirituale, potente, incorruttibile e immortale, secondo quanto stabilito dall’Eterno.

Come sarà il nostro corpo? “…a ciascun seme darà il suo proprio corpo”.

Il corpo che avremo, sarà quindi simile a quello terrestre, che abbiamo avuto, ma sarà diverso, perché glorioso e celeste. Avremo lo splendore come di una stella e, come esse differiscono tra loro, così saremo anche noi. Ognuno brillerà, come Dio ha determinato, “…i saggi risplenderanno come il firmamento… e quelli che avranno insegnato a molti la giustizia risplenderanno come le stelle in eterno” (Dan.12:3).

Gesù rivela che: “…i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi oda” (Mt.13:43). Più volte i profeti hanno identificato i santi martiri come stelle del cielo (Ap.12:4; Dan.8:10).

Alla risurrezione dei morti, i nostri corpi corruttibili si trasformeranno in incorruttibili, gloriosi e potenti; avremo così dei corpi spirituali.

E come abbiamo portato l’immagine dell’uomo di terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste.  Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue, non possono eredare il regno di Dio; parimente, la corruzione non ereda l’incorruttibilità” (1Cor.15:49,50). Il nostro corpo terrestre si disgregherà e ritornerà polvere, ma la nostra anima immortale sarà rivestita di un corpo celeste, incorruttibile e glorioso. “Ma lo spirituale non è prima, bensì primo è il naturale, e poi lo spirituale”.  Si nasce naturale e diventeremo alla fine spirituale.

Gesù annunciò: “Perché alla risurrezione non si prende né si dà moglie; ma i risorti sono come angeli nei cieli” (Mt.22:30). Dio ha concesso a noi, viventi degli ultimi tempi, di non affrontare la morte, né di subire la decomposizione del nostro corpo, perché esso sarà mutato in un batter d’occhio in un corpo immortale. Infatti “…i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l’incorruttibilità e questo mortale rivesta l’immortalità così… si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria?

Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?”. La morte sarà sconfitta dalla risurrezione, come Cristo Gesù vinse sulla morte, essendo risuscitato dai morti, così avverrà per noi.

Allora saremo in eterno con Gesù nella nuova Gerusalemme “E la città non ha bisogno del sole né della luna, che risplendano in lei, perché la gloria di Dio la illumina e l’Agnello (Gesù) è il suo luminare” (Ap.21:23).