“Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio, e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre, e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo” (Mt.11:27) e “Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio” (1Gv.4:15).

Tutti quelli che affermano di essere cristiani, ovvero seguaci di Cristo, confermano di conoscere Dio, quando non rispettano quanto indicato nelle Scritture, perché “Da questo sappiamo che l’abbiamo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: -Io l’ho conosciuto-, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui” (1Gv.2:3,4)

Anche i Giudei, come i Sacerdoti, gli Scribi e i Farisei dichiararono di essere figli di Abramo e di conoscere Dio, ma non credettero a Gesù, né alle sue opere, né alle parole del Messia, il Cristo e il Profeta, di cui Dio promise proprio a loro, tramite Mosè: “L’Eterno, il tuo DIO, susciterà per te un Profeta come me, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli; a lui darete ascolto, …io susciterò per loro un Profeta come te di mezzo ai loro fratelli e porrò le mie parole nella sua bocca, ed egli dirà loro tutto ciò che io gli comanderò” (Deut.18:15,18).

Israele non confidò nell’Eterno, perciò quando Dio mandò tra i Giudei il suo unigenito Figlio, il Salvatore, non riconobbero Gesù come il Messia, per cui non lo ricevettero (Gv.1:11), anzi fu condannato per bestemmia, dicendo: -Egli è reo di morte!- (Mt.26:65,66). Gli sputarono in faccia, lo schiaffeggiarono e lo percossero con pugni e, alla fine, lo crocifissero come un malfattore. Gesù ha fatto sempre la volontà del Padre e, per amor nostro, si è offerto come Agnello sacrificale (Gv.1:29); infatti: “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo diventato maledizione per noi (poiché sta scritto: –Maledetto chiunque è appeso al legno-)” (Gal.3:13). I Giudei continuarono però a credere che avevano fatto qualcosa di giusto, secondo la legge, che piacesse a Dio, mentre non si resero conto del grande peccato che commisero, rifiutando la salvezza per Grazia, mediante la fede in Gesù. Dio velò così i loro occhi, da non poter vedere alcuna cosa che appartenesse allo Spirito: “…infatti, nella lettura dell’antico patto lo stesso velo rimane senza essere rimosso, perché il velo viene annullato in Cristo” (2Cor.3:14), “Egli ha accecato i loro occhi e ha indurito il loro cuore, perché non vedano con gli occhi, non intendano col cuore, non si convertano e io non li guarisca” (Gv.12:40; Mt.13:15).

Sia i giudei e sia gli israeliti si ostinarono a seguire scrupolosamente la Legge di Mosè e le loro tradizioni, senza tener conto che Gesù era venuto non per abrogare la legge e i profeti, ma a portarla a compimento (Mt.5:17) e “…che si dovevano adempiere tutte le cose scritte a mio riguardo nella legge di Mosé, nei profeti e nei Salmi” (Lc.24:44) come “Mosè stesso infatti disse ai padri: -Il Signore Dio vostro susciterà per voi un profeta come me in mezzo ai vostri fratelli; ascoltatelo in tutte le cose che egli vi dirà. E avverrà che chiunque non ascolterà quel profeta, sarà distrutto tra il popolo-” (At.3:22,23)

Israele continuò a cercare la salvezza tramite le opere, ma non la ricevette, perché Gesù aveva compiuto la Legge, terminandola con il grande sacrificio di se stesso sulla croce e inaugurando la via della salvezza per Grazia, per mezzo della fede in Cristo Gesù.

Il Patriarca Abramo fu il primo ad avere fede, da cui tutti i credenti sono  chiamati figli per la fede. Infatti, da quando egli iniziò a operare, pose la sua fede in Dio: “… Or Abrahamo credette a Dio, e ciò gli fu imputato a giustizia; e fu chiamato amico di Dio” (Gcm.2:23).

Gesù fu mandato per compiere l’unico sacrificio irripetibile: Lui, innocente e senza peccato, morì per tutti i peccatori, che si ravvedono e credono nel suo nome. Dopo Giovanni Battista e solo per mezzo di Gesù inizia la salvezza per Grazia “e dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza, ed i violenti lo rapiscono. Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetizzato fino a Giovanni” (Mt.11:12,13). Soltanto da allora e attraverso il ravvedimento si riceve salvezza mediante la fede in Gesù. Israele non credette nel Figlio di Dio, “E avverrà che chiunque non ascolterà quel profeta, sarà distrutto tra il popolo” (Atti 3:23).

Israele rifiutò di ascoltare gli insegnamenti di Gesù e non credette alla testimonianza che Dio diede riguardo il proprio Figlio (Gv.8:18; 1Gv.5:1), uccidendolo come un malfattore (Mrc.15:28) e appendendolo ad un legno (Atti 10:39). Essi rinnegarono la Grazia divina e, come esattamente annunciato, si è compiuto e si realizzerà ancora, perché “…la pietra che gli edificatori hanno rigettata è diventata la testata d’angolo. Chiunque cadrà su questa pietra sarà frantumato, ma colui sul quale cadrà, lo stritolerà” (Lc.20:17,18; 1Ptr.2:6,7). Infatti essi subirono l’assedio, la conquista dei romani e la distruzione delle loro città con molti morti. I superstiti di Israele furono quindi cacciati dalla Terra promessa e furono dispersi tra tutte le nazioni del mondo, come fu profetizzato: “Ecco, io porrò davanti a questo popolo delle pietre d’inciampo, nelle quali inciamperanno insieme padri e figli; il vicino e il suo amico periranno” (Ger.6:21; Is.8:14).

Se Israele, non riconoscendo Gesù come il Messia, il Figlio di Dio e rigettandolo come Salvatore, subì gravi conseguenze come la morte, l’esilio o la cattività, che cosa avverrà a noi se non credessimo nell’opera del Figlio di Dio? “Guardate di non rifiutare colui che parla, perché se non scamparono quelli che rifiutarono colui che promulgava gli oracoli sulla terra, quanto meno scamperemo noi, se rifiutiamo colui che parla dal cielo” (Ebr.12.25) e “come scamperemo noi, se trascuriamo una così grande salvezza?…” (Ebr.2:3).

Gesù esorta: “Chi crede nel Figlio ha vita eterna, ma chi non ubbidisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio dimora su di lui” (Gv.3:36) e il salmista profetizza: “Servite l’Eterno con timore e gioite con tremore. Sottomettetevi al Figlio, perché non si adiri e non periate per via, perché la sua ira può accendersi in un momento. Beati tutti coloro che si rifugiano in lui” (Slm.2:12). Aver timore di Dio è un consiglio sempre utile da praticare in ogni momento, che ci può far evitare problemi e cadute, esaminando sempre se quello che stiamo per compiere sia gradito a Dio, così come ubbidire al Figlio con umiltà, dimostra il nostro amore verso il Signore.

Facendo la volontà di Dio, mettendo in pratica la sua Parola, perseverando nella fede fino alla fine, solo così potremo ricevere la vita eterna. Non sottovalutare la Parola di Dio, perché è santa, potente e vera: “La legge dell’Eterno è perfetta, essa ristora l’anima; la testimonianza dell’Eterno è verace e rende savio il semplice” (Slm.19:7).

Se non credi in Cristo Gesù, rendi vana la tua vita e annulli il suo sacrificio per la tua salvezza e la testimonianza che Dio ha reso di Lui (Gv.5:32), infatti “Chi crede nel Figlio di Dio ha questa testimonianza in sé; chi non crede a Dio, lo ha fatto bugiardo, perché non ha creduto alla testimonianza che Dio ha reso circa suo Figlio” (1Gv.5:10).

Oggi viviamo nel tempo dell’apostasia, dove l’azione dell’anticristo è maggiore da quando è iniziata la Chiesa di Cristo, perché ora gli è permesso di sedurre tutti quelli che si rifiutano di credere in Cristo Gesù, convincendoli che Gesù non è il Figlio di Dio, annullando l’opera di redenzione che Gesù ha compiuto, negando così e falsificando la Parola di Dio. Il nemico seduce il mondo, perché l’umanità non creda in Cristo Gesù, il solo che può salvare, per il suo sacrificio.

Come Israele fu incredulo e non riconobbe Gesù, come il Messia, il Salvatore, così anche oggi molti non credono che Gesù sia il Figlio di Dio, ma lo identificano come Dio. La vita eterna è solo per chi crede, “Ma queste cose sono state scritte, affinché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e affinché, credendo abbiate vita nel suo nome” (Gv.20:31) e la vita “Per voi dunque che credete essa è preziosa, ma per coloro che disobbediscono -La pietra, che gli edificatori hanno rigettato, è divenuta la testata d‘angolo, pietra dinciampo e roccia d‘intoppo che li fa cadere” (1Ptr.2:7). Gli israeliti, cioè gli edificatori, da cui viene per genealogia Gesù, caddero purtroppo, intoppando proprio in Gesù e non si sono più rialzati, perché i loro occhi spirituali sono stati velati (Mt.13:15).

Credi nel Signor Gesù, se vuoi vedere la sua Luce, per entrare nella Sua gloria, chiedigli che ti dia intendimento e che ti apra gli occhi spirituali per vedere bene il tuo cammino e non restare nelle tenebre: “Io sono venuto come luce per il mondo, affinché chiunque crede in me non resti nelle tenebre” (Gv.12:46).

Non credere negli uomini, che distorcono la Parola, ma credi in Dio, perché “… la testimonianza è questa: Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel suo Figlio“ (1Gv.5:11), perciò vi esorto con amore: “Conosciamo l’Eterno, sforziamoci di conoscerlo …” (Osea 6:3). Annulliamo la nostra mente carnale e eleviamo il nostro spirito alle cose spirituali, perché il solo che ci porta alla conoscenza della verità è lo Spirito di Dio.

Ringraziamo sempre Dio, per mezzo di Gesù, dando a Lui la gloria per tutto quello che ci ha preparato. Sta a te adesso di prenderlo e farlo tuo.