Con attenzione, comprendiamo l’avvertimento dell’apostolo Paolo quando raccomanda: “Vi preghiamo poi, fratelli, di aver riguardo per quelli che faticano tra di voi, che vi sono preposti nel Signore e vi ammoniscono; trattateli con molto rispetto e carità, a motivo del loro lavoro. Vivete in pace tra voi. Vi esortiamo, fratelli: correggete gli indisciplinati, confortate i pusillanimi, sostenete i deboli, siate pazienti con tutti. Guardatevi dal rendere male per male ad alcuno; ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti. State sempre lieti. Pregate incessantemente, in ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie; Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male. Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. Colui che vi chiama è fedele e farà tutto questo!” (1Tes.4:12-24).

Questi versi della Parola di Dio, comunicati all’apostolo e arrivati fino a noi, credenti degli ultimi giorni, ci esortano a comportarci con molto rispetto verso i responsabili, che sono stati eletti da Dio, per amministrare il vangelo. Nelle lettere dettate da Gesù all’apostolo e profeta Giovanni, indicano, in analogia, coloro che annunciano il vangelo, come angelo o stella (Ap. cap.2 e 3). Un solo angelo per ogni periodo, perché tutti devono essere uniti nello stesso Spirito, cioè quello di Gesù, perché Egli è il Capo della Chiesa (Col.1:18).

Infatti, agli amministratori del vangelo: apostoli, dottori, vescovi e tutti gli evangelisti, è richiesta la fedeltà e lo Spirito di Dio avverte di correggere i disubbidienti e di sostenere i deboli, mentre i responsabili moderni hanno perso l’abitudine di mettere in pratica il vangelo. Ognuno si comporta come meglio crede, perché si sentono pieni di intelligenza spirituale, perciò ricchi (Ap.3:18). Gli attuali predicatori del vangelo non riprendono più i membri disubbidienti, così essi camminano da ciechi, come pecore senza pastore (Zac.10:2).

Esistono divulgatori del vangelo senza conoscenza e, se qualche credente gli fa notare biblicamente che essi non camminano secondo verità, si offendono e ritengono coloro che li avvertono come irrispettosi ed eretici, mentre essi si dichiarano degni e, “unti da Dio”. Facciamo attenzione, Gesù avvertì: “Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con i piedi e poi si rivoltino per sbranarvi” (Mt.7:6).

Tramite il suo servo, Dio ci avvisa che anche Satana si veste da angelo di luce, ma  di luce falsa, abbagliante e accecante, “Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere” (2Cor.11:15).

Nelle chiese sono rimasti solo i religiosi, quelli che sono stati ingannati dai falsi angeli di luce, così avviene che anche la preghiera, fatta tutti uniti in un solo Spirito, non si cerca più; inoltre non insegnano più di pregare continuamente per stare in comunione con il Signore, perché la preghiera nelle chiese è divenuta un optional e si fa solo se viene richiesta.

Il battesimo nello Spirito Santo non si cerca più distintamente, perché credono che lo ricevano automaticamente insieme all’atto del battesimo in acqua, condizione necessaria ma non sufficiente per essere salvati, perché Gesù avvertì: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Gv.3:5).

Molti ministri affermano che la conoscenza delle profezie non sono importanti per noi, mentre l’apostolo rivela che:  “Noi abbiamo anche la parola profetica più certa a cui fate bene a porgere attenzione, come a una lampada che splende in un luogo oscuro, finché spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori” (2Ptr.1:19), quindi, chi non comprende le profezie, non conosce la Parola di Dio, perché essa è stata data all’uomo tramite i profeti. Infatti, noi siamo “edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare” (Ef.2:20).

Dio ha concesso la conoscenza di tutta la verità ai suoi figli, quella verità che si riceve solo tramite la rivelazione dello Spirito. Al mondo e alla grande Babilonia non è dato di conoscere, come Gesù disse che i misteri di Dio sono rivelati ai santi e che gli altri non possono comprendere (Mt.13:11).

Molti sono quelli che, senza alcuna conoscenza spirituale, interpretano le profezie secondo il loro pensiero (1Cor.2:14) o la loro dottrina, portando così fuori dalla Parola di verità quelli che li ascoltano. Ricordiamo che Dio ci ha avvertito di ogni cosa che porta al peccato e ci raccomanda di rigettare la menzogna e di allontanarci dal male. Dio disse al suo popolo per mezzo di Mosè: “Se tu pensi: Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta? Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l’ha detta il Signore; l’ha detta il profeta per presunzione; di lui non devi aver paura” (Deut.18:21,22).

Un’altra grande menzogna è stata divulgata dai ministri dell’anticristo (o falso profeta), che sta operando in questi ultimi giorni, sostenendo che non è necessaria la santificazione del corpo, perché basta solo purificare lo spirito, affermando che Dio guarda solo il cuore, mentre è scritto che “…vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo” (1Tes.5:23).

Altri dicono che l’uomo non può essere mai un essere perfetto, ma al contrario Gesù disse: “Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli” (Mt.5:48). Forse hanno dimenticato che “…Colui che vi chiama è fedele e farà tutto questo!” (1Tes.5:24).

Niente può fare l’uomo, se non ha lo Spirito di Dio in sé. Tutto quello che Dio ci ha comandato di fare, noi lo dobbiamo fare in assoluta ubbidienza, perché “…se qualcuno non ubbidisce a quanto diciamo in questa epistola, notate quel tale e non vi associate a lui, affinché si vergogni” (2Tes.3:14).

In questi ultimi tempi, indicati nella lettera a Laodicea, la Chiesa doveva essere una sola, unita a Cristo, con tutti gli amministratori del vangelo, formanti un solo angelo o stella, che dovevano ricevere Luce direttamente da Gesù. Invece, l’epistola diretta all’angelo della chiesa di Laodicea (rappresentante tutti gli amministratori del vangelo), attesta che è divenuto tiepido, perché orgoglioso, come precisato da Gesù: “Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. Tu dici: -Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla-, ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo” (Ap.3:16,17).

Continuiamo il cammino in santità, preoccupandoci di mettere in pratica quanto ci è stato insegnato dai profeti e apostoli: “Esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono.  Astenetevi da ogni specie di male” (1Tes.4:24).