Tutti gli apostoli di Cristo predicavano il vangelo “…con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito Santo” (Rom.15:19).

Se non è Dio ad autorizzare e a guidare l’uomo nel predicare il vangelo, l’opera compiuta, senza il permesso e l’unzione di Dio, è vana, ovvero senza frutto o risultato spirituale. Oggi, purtroppo, chi ambisce al compito di pastore, è invitato a frequentare un corso di studi presso una scuola biblica per qualche mese o anno e poi ricevere, al superamento di una prova, l’autorizzazione e l’abilitazione a condurre una comunità. Non è richiesto altro requisito e molti di loro non hanno ricevuto neppure lo Spirito Santo, imparando così a predicare in modo carnale, senza l’unzione dello Spirito e della sua Potenza.

Nulla di gradevole o approvato da Dio avviene senza la rivelazione di Cristo Gesù, come invece accadde agli apostoli che, senza  istruzione, avevano imparato, seguendo sempre il loro maestro Gesù, che promise: “…riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme” (At.1:8).

Altro esempio evidente è riferito dalla testimonianza dell’apostolo Paolo, che “…si mise subito a predicare nelle sinagoghe che Gesù è il Figlio di Dio” (At.9:20), solo dopo aver ricevuto una visione di Cristo, che egli ebbe da Dio. Così fu per la rivelazione dell’evangelo, come egli attesta: “Paolo, apostolo non da parte di uomini né per mezzo di un uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti… Ora fratelli, vi faccio sapere che l’evangelo, che è stato da me annunziato, non è secondo l’uomo, poiché io non l’ho ricevuto né imparato da alcun uomo, ma per la rivelazione di Gesù Cristo” (Gal.1:1,11).

Lo stesso Gesù, che apparve a Paolo, è in mezzo ai suoi servi ancora oggi. Purtroppo l’orgoglio dell’uomo, che si sente indipendente o superiore a Dio, spinge a decidere chi, quando e dove evangelizzare, usando svariati mezzi senza lo Spirito di Potenza e di Verità. A tal proposito Geremia rivelò quello che sta avvenendo ancora oggi, in questi ultimi tempi: “Il Signore mi disse: -Quei profeti profetizzano menzogne nel mio nome; io non li ho mandati, non ho dato loro nessun ordine, e non ho parlato loro; le profezie che vi fanno sono visioni menzognere, divinazione, vanità, imposture del proprio cuore-“ (Ger.14:14). Gesù confermò che sono divenuti tutti tiepidi e sta per rigettarli, se non si ravvedono  (Ap.3:16,17).

I pastori, i vescovi e i diaconi devono essere ripieni di Spirito Santo, prendendo esempio da tutti gli apostoli e anche dal diacono Stefano, per essere come il Maestro, “…come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta” (1Ptr.1:15).

Così istruiti e preparati dallo Spirito, “affinché il Dio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione perché possiate conoscerlo pienamente” (Ef.1:17).

Fissiamo i nostri occhi non sulle cose passeggere di questo mondo, che vediamo, ma su quelle che non vediamo, perché esse sono eterne e, credendo con fede, le otterremo (2Cor.4:18). Impariamo quindi a camminare con fede, in santità e con amore puro e non finto, perché: “In questo è l’amore: che camminiamo secondo i suoi comandamenti” (2Gv.6).

Siamo in tempo di apostasia e molti falsi credenti hanno messo un fondamento diverso da quello posto dagli apostoli, predicando menzogne. Essi sono solo angeli di luce artificiale, offuscata e falsa, da riprendere e da cui dobbiamo allontanarci e separarci, per non essere coinvolti nella loro tremenda condanna. Non fondiamo la nostra fede sulle falsità, ma “Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare” (Ef.2:20). Se stiamo perciò seguendo un falso insegnamento, non conforme a verità e costruito con “…legno, fieno, paglia” (1Cor.3:12), rigettiamolo, perché ricordiamoci che, alla fine, l’opera non reggerà alla prova della fiamma e sarà bruciata e noi saremo giudicati.

Ritorniamo ai piedi di Cristo, ascoltando la sua voce e mettendola in pratica, allora vivremo con Lui, in eterno.

Sia la nostra gioia quella di dare agli altri ciò che noi abbiamo ricevuto, tramite le Scritture, non aggiungendo o togliendo dalla Parola di Dio, ma di testimoniare sempre la verità ad ogni costo, perché sappiamo che “Tutte queste cose ve le faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato” (Gv.15:21).

“E voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” (Mrc.13:13).