Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti” (Rom.1:22).

La Chiesa è colonna e sostegno della verità, come evidenziato: “affinché,… tu sappia come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità” (1Tmt.3:15).

La Chiesa rappresenta una comunità di fedeli, credenti e seguaci dei pensieri e degli insegnamenti del loro fondatore, che per i veri cristiani è Gesù stesso, “edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare, su cui tutto l’edificio ben collegato insieme cresce per essere un tempio santo nel Signore” (Ef.2:20).

La Chiesa è anche paragonata a un edificio, “Noi siamo infatti collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio”, perciò “…ciascuno stia attento come vi costruisce sopra, perché nessuno può porre altro fondamento diverso da quello che è stato posto, che è Gesù Cristo… l’opera di ciascuno sarà manifestata, perché il giorno la paleserà; poiché sarà manifestata mediante il fuoco, e il fuoco proverà quale sia l’opera di ciascuno. Se l’opera che uno ha edificato sul fondamento resiste, egli ne riceverà la ricompensa, ma se la sua opera è arsa, egli ne subirà la perdita, nondimeno sarà salvato, ma come attraverso il fuoco“ (1Cor.3:9-15). Il fuoco rappresenta la prova, come Gesù conferma: “Io riprendo e castigo tutti quelli che amo; abbi dunque zelo e ravvediti” (Ap.3:19) e l’apostolo replica: “Carissimi, non lasciatevi disorientare per la prova di fuoco che è in atto in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano” (1Ptr.4:12).

È necessario essere un edificio spirituale ben costruito, per essere un tempio santo del Signore, fatto di pietre viventi, “anche voi, come pietre viventi, siete edificati per essere una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo” (1Ptr.2:5).  Far parte di una qualsiasi chiesa non salva, perché noi dobbiamo appartenere alla Chiesa di Cristo; quella che il Signore ha fondato, essendo la Pietra angolare, mentre i Suoi apostoli hanno costruito il fondamento: “Il muro della città aveva dodici fondamenti, e su quelli erano i nomi dei dodici apostoli dell’Agnello” (Ap.21:14). Noi quindi dobbiamo continuare la costruzione sul fondamento di Gesù e dei Suoi apostoli, stando attenti a come costruiamo sopra, non mettendo altri fondamenti (1Cor.3:10,11).

La Chiesa è il corpo di Cristo, di cui noi siamo come membra, uno connesso all’altro “or voi siete il corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per parte sua” (1Cor.12:27), in un’unità completa e funzionale. “Ora Dio ha posto ciascun membro nel corpo, come ha voluto” (1Cor.12:18), costituendo alcuni con determinati ruoli e con rispettivi doveri e compiti di esaltare e glorificare il Signore, “… dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore nella misura di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l’edificazione di se stesso nell’amore” (Ef.4:16). La Chiesa, una sola, è ben unita insieme in un solo Spirito, come uno è il suo Capo (Gesù). Gesù è il capo della Chiesa: “Egli stesso è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli è il principio, il primogenito dai morti, affinché abbia il primato in ogni cosa” (Col.1:18; Ef.4:5).

In quest’ultimo periodo della Chiesa (periodo di Laodicea), sono sorti molti gruppi indipendenti, dando luogo a diverse denominazioni con propri statuti e false dottrine, non conformi a quanto dichiarato da Gesù. La chiesa di Cristo è edificata sulla roccia e nessuno la può vincere, come Gesù sostiene:“…e su questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte dell’Ades non la potranno vincere” (Mt.16:18). Una chiesa senza macchia, né ruga (Ef.5:27), essendo stata acquistata col Suo proprio sangue versato sulla croce (1Ptr.1:19).

E’ ancora più evidente la relazione reciproca espressa nelle lettere alle sette chiese dell’Asia, come Gesù si rivolge direttamente all’angelo o stella, che tiene nella sua mano destra, (Ap.1:11), che rappresenta tutti i divulgatori  dell’evangelo (ministri, pastori, evangelisti, dottori, ecc.), perché tutti devono essere guidati da un solo Spirito e dipendere da un solo Capo, cioè Cristo.

Considerando le sette chiese del periodo della Grazia, intervallate da sette periodi, stimati ognuno di durata uguale, si deduce che il tempo della chiesa di Laodicea sia iniziato circa nel 1735. Da allora e fino ad oggi, con intensità sempre crescente, moltissime confessioni religiose e denominazioni varie si sono stabilite in tutto il mondo, come indicato: “Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole” (2Tmt.4:3,4). Sono innumerevoli e tutte si definiscono cristiane, dichiarando che credono in Gesù e insegnano la verità per la salvezza dell’anima, ma in realtà non è così, perché la Chiesa è un sol corpo e non è divisa in vari gruppi o associazioni separate, come espone l’apostolo Paolo: “Infatti, poiché tra voi vi è invidia, dispute e divisioni, non siete voi carnali e non camminate secondo l’uomo? Perché, quando uno dice: -Io sono di Paolo-, e un altro: -Io sono di Apollo-, non siete voi carnali?” (1Cor.3:3,4) e “Cristo è forse diviso? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete voi stati battezzati nel nome di Paolo?” (1Cor.1:13).

Inoltre una è la sana dottrina, come una sola è la fede, un solo battesimo, un unica speranza ed esiste un solo corpo, un unico Spirito e un solo Signore (Ef.4:4,5).

La vera Chiesa pertanto non è divisa in tante confessioni diverse, dato che, come un corpo non si può scomporre in più parti separate, perché sarebbe morto. Così sono come morti, tutti quelli che hanno lasciato la sana dottrina, la Vera chiesa, che ha come Capo, Cristo Gesù, facendosi ingannare dalla menzogna per seguire l’uomo con una mente carnale.

Molti, infatti, non seguono più la verità e sono divenuti tiepidi (Ap.3:16) o carnali, a causa dell’introduzione graduale di pratiche mondane, di abitudini e di pensieri comuni, purtroppo ritenuti innocui o giustificati come normali, quando invece non si accorgono dell’influenza malvagia mascherata da un’apparenza accettabile e gradevole. “…Non sapete che un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta” (1Cor.5:6) e “Guai a quelli che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro!” (Is.5:20).

Questo fenomeno dimostra quanto le chiese si siano corrotte, rimanendo influenzate dalle mode, dalla tecnologia, dalla scienza e da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l’astuzia che mira a usare insidie di errore (Ef.4:14).

E’ evidente quindi che la responsabilità e la caratteristica di una chiesa derivano esclusivamente dalla sua conduzione e direzione del pastore e dai suoi ministri collaboratori, se si attengono e dipendono interamente dal loro Capo, cioè Cristo Gesù, il Signore, conformandosi alla sana dottrina e alla Sua Parola, oppure sono influenzati dalla propria mente e dal resto della mondanità.

Le chiese sono divenute mondane, perché simili sono i loro conduttori.

Nessuno dei profeti e degli apostoli si è mai interessato di ciò che facevano i sovrani con la loro politica, né seguivano gli avvenimenti teatrali o sportivi di allora, tanto meno andavano a divertirsi, come “Nessuno che presta servizio come soldato s’immischia nelle faccende della vita, se vuol piacere a colui che l’ha arruolato. Similmente, se uno compete nelle gare atletiche, non riceve la corona se non ha lottato secondo le regole” (2Tmt.2:4,5).

Tutta la Parola di Dio insegna come camminare: “…ma come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta” (1Ptr.1:5). Come Dio disse a Israele: “Abbiate dunque cura di far ciò che l’Eterno, il vostro DIO, vi ha comandato; non deviate né a destra né a sinistra” (Deut.5:32), così oggi Dio lo conferma anche a noi di “non cambiare direzione, né a destra, né a sinistra”, ma di seguire il nostro Signore, perché ovunque ci voltiamo, troviamo  il peccato e tutte le concupiscenze del mondo sono a portata di mano, per allontanarci dalla retta via, perciò sia il nostro sguardo fisso davanti a noi, dove Gesù ci precede (Gv.10:4).

Gesù afferma che: “Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel suo proprio nome, voi lo ricevereste” (Gv.5:43). Non fatevi ingannare dalle false promesse, perché l’unico che può salvare è Cristo, che è morto, ma Dio lo ha risuscitato: ”Perciò anche Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome” (Fil.2:9), quindi non esiste un altro nome per cui abbiamo salvezza (Atti 4:12) e questo nome è Gesù Cristo.

Molti distorcono purtroppo la Parola a loro danno, ma tu credi! E’ assolutamente indispensabile avere fede, perché “Or, senza fede è impossibile piacergli…” (Ebr.11:6). Come Gesù chiese al cieco nato, dopo che ebbe recuperato la vista: “Credi tu nel Figlio di Dio?” (Gv.9:35) e com_51008037e Filippo assicurò l’eunuco: “-Se tu _credi con tutto il cuore, lo puoi-. Ed egli rispose, dicendo: -Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio-“ (At.8:37).

Credi anche tu con tutto il cuore e vedrai la gloria di Dio (Gv.11:40), chiedi a Dio aiuto e ti sarà dato, ti farà comprendere la verità e potrai uscire dalla grande confusione religiosa, Babilonia, che oggi esiste nel mondo.

I profeti e gli apostoli sono stati ubbidienti e hanno consacrato la loro vita completamente a Gesù, il Maestro, che ci invita: “Io infatti vi ho dato l’esempio, affinché come ho fatto io facciate anche voi” (Gv.13:15; 1Ptr.2:21) e l’apostolo Paolo ci esorta: “Siate miei imitatori, fratelli, e considerate coloro che camminano così, secondo l’esempio che avete in noi” (Fil.3:17; 1Tes.1:16; 1Cor.11:1). Seguire l’esempio di Gesù, vuol dire essere santo, come Egli è e camminare come Egli camminò (1Gv.2:16), ossia separarsi da ogni impurità, rifiutando il male, facendo il bene, astenendosi da ogni forma di peccato, glorificando Dio, “Avendo dunque queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio” (2Cor.7:1) e quindi non conformarsi al mondo o andando dietro alle sue concupiscenze. I veri cristiani considerano Gesù, il loro Signore su tutto e lo seguono sempre e ovunque, anche se con fatica, grande impegno, sacrifici e rinunce, “perché è cosa lodevole se uno, per motivo di coscienza davanti a Dio, sopporta afflizioni soffrendo ingiustamente” (1Ptr.2:19).

Gli apostoli rinunciarono volentieri a se stessi, per Cristo, rifiutando ogni cosa mondana, che impedisce un contatto vero e diretto con il proprio Salvatore, considerando le cose del mondo come inutili e senza valore, come l’apostolo Paolo afferma: “… ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo” (Fil.3:8). Ricordarsi che tutto quello che il mondo offre, è solo per un breve periodo, “infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, ed è chiaro che neppure possiamo portarne via nulla” (1Tmt.6:7). Tutti i regni e i tesori del mondo appartengono a Satana, perché Dio glieli ha dati nelle sue mani (Lc.4:6), il credente non li deve desiderare affatto, perché il suo cammino deve essere puro e santo: “… perché dov’ è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore” (Mt.6:21).

Per te chi è Cristo e quanto vale per te? Più di ogni altra cosa preziosa e più  della tua stessa vita?

Da queste risposte dipende la tua fede e, di conseguenza, la tua esistenza: se Cristo è il solo e unico Tesoro prezioso della tua vita, che devi cercare, avere e conservare, tale da rinunciare a tutto per Lui, allora sei nella giusta strada; se invece le cose mondane o della tua vita, per te sono divenute indispensabili, irrinunciabili, allora devi fermarti a riflettere. Devi rivalutare le tue priorità, altrimenti sarai escluso dalle benedizioni spirituali, perché non si può servire due padroni diversi, né raggiungere due obiettivi opposti. Alcuni credono che non si possa essere diversi da chi vive nel mondo, così si adeguano a tutte le novità scientifiche, tecnologiche e morali della società, non rendendosi conto che ogni concupiscenza è solo spazzatura ed è da rigettare. Seguire perciò  valori immorali, proposti per ottenere il successo, potere o ricchezze o qualsiasi altro interesse senza preoccuparsi di disprezzare altri pur di arrivare, è chiaro indice di appartenenza al mondo, restando attratto dalle cose terrene, perdendo di vista la meta finale. Ricordati che tutto ciò che è Scritto è Parola di Dio, allora: “Non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l’amore del Padre non è in lui… e il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno” (1Gv.2:15,17).

Ripeto che i figli di Dio non si devono mischiare negli affari di questo mondo, perché sono come forestieri e pellegrini sulla terra (2Cor.5:6; Ebr.11:13), sono solo di passaggio, perché non sono di questo mondo (Gv.17:16). La nostra meta è Cristo, a Lui apparteniamo e perciò siamo membri della famiglia di Dio (Ef.2:19), la cui cittadinanza è nei cieli (Fil.3:20), “… mentre abbiamo lo sguardo fisso non sulle cose che si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne” (2Cor.4:17).

Se noi ci comportassimo come quelli del mondo, che sono senza speranza, quale luce sarebbe in noi? Gesù dice che: “… se il tuo occhio è malvagio, tutto il tuo corpo sarà nelle tenebre. Se dunque la luce che è in te è tenebre, quanto grandi saranno le tenebre!” (Mt.6:23).

Non lasciare che il tuo occhio sia viziato dalle mondanità, perché allora scenderai nelle tenebre più fitte e non vedrai più dove andrai, ma cadrai nella fossa da cui è molto difficile risalire, se non impossibile. Abbiamo ricevuto lo Spirito Santo che ci conduce alla vera Via, che è Cristo Gesù e credendo in Lui saremo preservati da ogni caduta e, se ubbidissimo fedelmente alla sua Parola, noi vivremmo.

Ora se dichiariamo di essere figli di Dio e non facciamo la Sua volontà, noi siamo figli indisciplinati, disubbidienti e bugiardi, perciò non entreremmo per niente nel Suo riposo (Ebr.3:18), che è il glorioso millennio con Cristo (2Ptr.3:13).

Occorre quindi conoscere qual è la volontà di Dio e come dobbiamo camminare seguendo le orme di Gesù, che ha sacrificato la sua vita per chi crede in Lui, affinché i peccati dei credenti siano cancellati per mezzo del Suo sangue versato sulla croce.

Prima che conoscessimo la vera Via, noi seguivamo ”… il principe della potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli” (Ef.2:2), ma ora è necessario cambiare totalmente il nostro modo di vivere, staccandoci da tutto quello che è mondano e peccaminoso, ascoltare e mettere in pratica il consiglio dell’apostolo Paolo: “Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è il vostro ragionevole servizio, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà” (Rom.12:1,2).

Una mente rinnovata è sana e quindi pura da ogni residuo di mondanità. I nostri pensieri devono essere concentrati su Cristo Gesù, e sulle cose celesti, “per il resto, fratelli, tutte le cose che sono veraci, tutte le cose che sono onorevoli, tutte le cose che sono giuste, tutte le cose che sono pure, tutte che sono amabili, tutte le cose che sono di buona fama, se vi è qualche virtù e se vi è qualche lode, pensate a queste cose” (Fil.4:8)

Noi siamo salvati per Grazia, mediante la fede in Gesù, quindi morti con lui al peccato e viventi a Dio per “… rinunciare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo” (Tito 2:12).

Dio ci ha amato a tal punto “…che ha dato il Suo unigenito Figlio, affinché chi crede in Lui, non perisca ma abbia vita eterna” (Gv.3:16), ma se non ubbidissimo alla sua Parola, il sacrificio di Cristo Gesù resterebbe vano per noi e l’ira di Dio rimarrebbe su di noi (Gv.3:36).

Molti sono i lettori e studiosi della Parola di Dio, ma pochi sono coloro che la mettono in pratica. Rinunciare al mondo è cosa difficile per quelli che sono indifferenti alla verità, ma per quelli che sono nati da Dio (Gv.1:13) e hanno fede, nulla è impossibile (Mt.19:26).

Chiunque ha lo Spirito di Dio, deve essere guidato dallo Spirito, perché:  “Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito” (Gal.5:25) e come consigliato: “…camminate secondo lo Spirito e non adempirete i desideri della carne” (Gal.5:16) e se “…avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!»” (Rom.8:15), significa che siamo suoi figli (Ef.1:5) e dovremmo comportarci come tali.

Lo Spirito di Dio ci rende forti, perché:  “Dio non ci ha dato uno spirito di paura, ma di forza, amore e disciplina” (2Tmt.1:7), affinché: “… siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione stolta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo” (Fil.2:15).

Noi siamo come gli astri risplendenti, il mondo deve essere illuminato da noi e, non certo noi essere oscurati dal mondo. “Voi siete la luce del mondo… similmente non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia luce a tutti coloro che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti ali uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli” (Mt.5:14-16).

Ascoltiamo ed eseguiamo perciò quello che viene dallo Spirito, non quello che è determinato da una mente carnale, alla maniera di quelli che: “…fanno professione di conoscere Dio, ma lo rinnegano con le loro opere…” (Tito 1:16).

Sapendo che se volessimo ricevere salvezza, non dovremmo assolutamente adeguarci ai comandamenti degli uomini, che non conoscono la verità, bensì seguire Cristo, nostro Signore, la Verità, esercitandoci ad applicare i suoi insegnamenti. Se ascoltassimo invece chi ci propone le menzogne, contrarie alla Parola, noi sicuramente ci contamineremmo, come gli increduli.

Dio ci ha scelto per appartenere a Lui e non al mondo e ci ha fatto conoscere la verità, per la quale ognuno di noi deve camminare in ubbidienza alla sua Parola, come ha stabilito sin dall’antichità: “Avrete cura di mettere in pratica tutte le cose che vi comando; non vi aggiungerai nulla, e nulla ne toglierai” (Deut.12:32).

Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo, perché siano ricchi in fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?” (Gcm.2:5).

Occorre essere santi e irreprensibili per appartenere alla Chiesa senza macchia e senza rughe (Ef.5:27), che sarà presto con il Signore.

La Chiesa di Cristo e lo Spirito dicano “Vieni” (Ap.22:17). Invochiamolo con forza e aspettiamo con fiducia il suo arrivo. Vegliamo per essere pronti.