Gesù attesta che: “Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò” (Gv.6:37).

Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv.6:44) e

Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv.14:6).

Gesù sta affermando che è sempre il Padre che chiama oppure attira i suoi fedeli, perché li ha benedetti, scelti e preordinati (Ef.1:4-11) preparandoli un regno prima che fondasse il mondo. Gesù, infatti, dice: “Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo” (Mt.25:34).

E’ certo che tutti quelli che Dio ha scelto fin dalla fondazione del mondo hanno bisogno della salvezza e quindi di essere lavati e purificati con il sangue di Gesù. Il Padre (Dio) quindi è colui che ha eletto o scelto e li attira a sé attraverso lo spirito dell’uomo, che è il soffio di Dio. L’essere umano ascolta la chiamata alla conoscenza della verità e l’accetta, perciò Gesù conferma: “…Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me” (Gv.6:45).

E’ descritto chiaramente il modo di arrivare alla fede e alla salvezza per quelli che Dio chiama a ravvedimento, ascoltando la Parola che gli viene presentata da un figlio di Dio, come accadde ai ”gentili, udendo queste cose, si rallegrarono e glorificavano la parola del Signore; e tutti coloro che erano preordinati alla vita eterna credettero” (At.13:48), perché “La fede dunque viene dall’udire, e l’udire viene dalla parola di Dio” (Rom.10:17). Dopo avviene che: “…chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato” (Mrc.16:16). I primi a credere furono i discepoli che proclamarono: “Noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Gv.6:69).

Il Padre, cioè Dio, è colui che chiama e per mezzo di Gesù Cristo avviene la salvezza: “Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio” (Gv.6:65). Gesù essendo ”…reso perfetto, divenne autore di salvezza eterna per tutti coloro che gli ubbidiscono” (Ebr.5:9). Gesù assicura che “…Questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno” (Gv.6:39) e ancora afferma che solo con Lui possiamo fare tutto “Io sono la vite, voi siete i tralci; chi dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché  senza  di  me non potete far nulla” (Gv.15:5).

La chiamata si riceve da Dio e la salvezza si ha tramite il Figlio di Dio, cioè Gesù Cristo, “E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c’è alcun altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12), perché “In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv.4:10).

Tutta la Scrittura è chiara, coerente, concorde e univoca, dal principio alla fine e guai a coloro che la distorcono a loro proprio danno “…In esse vi sono alcune cose difficili da comprendere, che gli uomini ignoranti ed instabili torcono, come fanno con le altre Scritture, a loro propria perdizione” (2Ptr.3:16), aggiungendo o togliendo da essa, perché saranno considerati bugiardi “Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo” (Prv.30:6).

Dio comandò al popolo israelita: “Non aggiungerete nulla a quanto vi comando e non toglierete nulla, ma impegnatevi ad osservare i comandamenti dell’Eterno, il vostro DIO, che io vi prescrivo” (Deut.4:2).

La Parola di Dio non si ferma ad un solo verso, ma è confermata e coesa dalla Genesi all’Apocalisse e non esiste alcuna cosa complicata da capire, se siamo diretti dallo Spirito di Santo (1Cor.2:11,12), che è in noi (Ef.1:13). Preghiamo che Dio conceda ai suoi figli di conoscere la verità, perché sappiamo che gli altri non possono comprendere per la loro incredulità: “A voi è dato di conoscere il mistero del regno di Dio; ma a coloro che sono di fuori tutte queste cose si propongo in parabole, affinché: -Vedendo, vedano ma non intendano; udendo, odano ma non comprendano, che talora non si convertano e i peccati non siano loro perdonati-” (Mrc.4:11,12). Molti leggono la Bibbia, come un libro qualsiasi, senza conoscerla, meditarla e viverla, perciò Dio, tramite il suo servo, attesta che: “Ogni visione profetica è divenuta per voi come le parole di un libro sigillato che si dà a uno che sappia leggere, dicendo: -Ti prego, leggi questo!-, ma egli risponde: -Non posso, perché è sigillato!-. Oppure come un libro che si dà a uno che non sa leggere, dicendo: -Ti prego, leggi questo!», ma egli risponde: «Non so leggere-“ (Is.29:11,12).

Oggi, negli ultimi anni della Grazia si è avverata la medesima cosa. Infatti, per molti la Bibbia è come un libro sigillato, provano senza riuscire a comprendere. La nostra preghiera va a Dio, che usi misericordia a coloro che si umiliano, facendosi guidare dallo Spirito Santo.

Convincete quelli che sono vacillanti, altri salvateli strappandoli dal fuoco, di altri infine abbiate compassione con timore, guardandovi perfino dalla veste contaminata dalla loro carne. A colui che può preservarvi da ogni caduta e farvi comparire davanti alla sua gloria senza difetti e nella letizia, all’unico Dio, nostro salvatore, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore, gloria, maestà, forza e potenza prima di ogni tempo, ora e sempre. Amen!” (Giuda 22-25).