Io vi dico, che neppure in Israele ho trovato una fede così grande” (Lc.7:9).

Gesù affermò che nel centurione romano trovò più fede, che in tutto Israele.

Nel vangelo di Luca, al capitolo sette, viene descritto come il centurione romano, avendo udito parlare di Gesù, mandò degli anziani Giudei a chiedere guarigione per il suo servo, che stava per morire.

Il servo malato era un uomo molto caro al centurione. I messi pregarono con insistenza Gesù, perché lo guarisse, dato che: “Egli merita che tu gli conceda questo; perché ama la nostra nazione ed è lui che ci ha costruito la sinagoga”.

Gesù quindi si incamminò con loro, ma quando mancava poco per arrivare alla casa, il centurione mandò nuovamente degli amici a dire a Gesù: “Signore, non disturbarti, perché io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto. Per questo neppure mi sono ritenuto degno neppure di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito”.

La fede grande di quest’uomo nella potenza della parola di Gesù e la sua umiltà, ritenutosi indegno di accoglier Gesù nella sua casa e persino di andare da Lui, meravigliò il Signore.

La cosa più strabiliante, da sottolineare e da notare con attenzione, fu quella di riconoscere che Gesù, operava per una potenza superiore, quella di Dio Padre, perciò egli aggiunse: “Perché anch’io sono uomo sottoposto all’autorità altrui e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: “Vai” ed egli va; a un altro: “Vieni”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo“, ed egli lo fa”.  “Udito questo, Gesù restò meravigliato di lui e, rivolgendosi alla folla che lo seguiva, disse: -Io vi dico che neppure in Israele ho trovato una così gran fede!-  E quando gli inviati furono tornati a casa, trovarono il servo guarito” (Lc.7:5,8-10).

Magnifica e stupenda fu la fede del centurione, che credette, senza dubitare un solo attimo. Ammise pure che Gesù era mandato ad operare, per la potenza di Dio, come Gesù stesso affermò: “…poiché le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle opere che io faccio testimoniano di me, che il Padre mi ha mandato” (Gv.5:36).

Ai nostri tempi quanti hanno la fede, come il centurione, riconoscendo chi è veramente Gesù, oppure sono come i farisei, gli scribi e i sacerdoti, che lo rinnegarono, condannandolo perfino a morte.

Ricordiamoci che Gesù disse: “Vi sia fatto secondo la vostra fede” (Mt.9:29). Quando chiediamo qualcosa, nel nome di Gesù e Dio non ci risponde, è perché la nostra fede è nulla. Noi dobbiamo sapere che, senza fede, non possiamo piacere a Dio: “Ora senza fede è impossibile piacergli, perché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che egli è il rimuneratore di quelli che lo cercano” (Ebr.11:6), “Ma la chieda con fede senza dubitare, perché chi dubita è simile all’onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi infatti un tal uomo di ricevere qualcosa dal Signore” (Gcm.1:6,7).

Siamo negli ultimi giorni della Grazia e la fede è poca. In tante circostanze, non abbiamo fede, perciò a tale proposito, Gesù disse: “…Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc.18:8), a sottolineare che la fede può venire meno e, se non è alimentata con cibo spirituale sano, cesserà, come precisato: ”La fede dunque viene dall’ udire, e l’udire viene dalla parola di Dio” (Rom.10:17), mentre se è esercitata, la fede crescerà e porterà frutti (2Tes.1:3).

Confessiamo la nostra poca fede e, come i discepoli, anche noi chiediamo al Signore: “Accresci in noi la fede” (Lc.17:5).

Ricordiamo l’esempio di Stefano, che non aveva titolo di apostolo, ma ”…Ripieno di fede e di potenza, faceva grandi prodigi e segni fra il popolo” (At.6:8).

Ai nostri tempi moderni e tecnologici, molti si vantano di avere titoli di profeti, pastori, ministri, evangelisti e dottori, ma nessuno è così ripieno di fede e di potenza dello Spirito, da fare miracoli e prodigi, che devono sempre accompagnare e dimostrare realmente l’efficacia e la potenza della Parola di Verità.

Come fu allora, “…Mentre Dio ne rendeva testimonianza con segni e prodigi, con diverse potenti operazioni e con doni dello Spirito Santo distribuiti secondo la sua volontà” (Ebr.2:4; At.14:3), così deve essere anche oggi, perché niente è cambiato e “Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e in eterno” (Ebr.13:8), ma se così non fosse, è perché noi non abbiamo fede, né opere.

Ravvediamoci!

Il giusto vivrà per fede” (Rom.1:17) e

Questa è la fiducia che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto“ (1Gv.5:14,15) e perché “…La scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero dunque che non fa buon frutto, sarà tagliato e gettato nel fuoco” (Mt.3:10).

Senza fede, non possiamo piacere a Dio (Ebr.11:6), ma se ne abbiamo, anche se piccola, usiamola alla gloria di Dio: “…tutto ciò che chiederete in preghiera, avendo fede, lo otterrete” (Mt.21.22) e Gesù gli disse: “Se tu puoi credere, ogni cosa è possibile a chi crede” (Mrc.9:23).

 “…io vi dico in verità che, se avete fede quanto un granel di senape, direte a questo monte: -Spostati da qui a là-, ed esso si sposterà; e niente vi sarà impossibile” (Mt.17:20).