Per ogni lavoro o opera che viene compiuta, esiste un autore professionale, inventore o esperto, sia nell’arte, nella tecnica, nella produzione di varie merci o prodotti utili, che, da un idea o necessità, la progetta e la realizza, usando la sua intelligenza e la sua attività. Non dobbiamo mai dimenticare che al di sopra di tutta l’opera, l’impegno, la fatica che l’uomo può eseguire, c’è sempre Dio, che gli dà intendimento in ogni cosa, anche di come procurarsi il cibo o i mezzi necessari per vivere.

Riflettiamo sulle origini delle cose e non diamo per prevedibile, ovvio, naturale o scontato ogni invenzione o scoperta, ma pensiamo a come nasce, da dove proviene ogni soluzione.

Il profeta Isaia, per lo Spirito di Dio, lo dimostra agli uomini:

Porgete l’orecchio e ascoltate la mia voce, fate attenzione e sentite le mie parole. Ara forse tutti i giorni l’aratore. Rompe e sarchia la terra? Forse non ne spiana la superficie, non vi semina l’aneto e non vi sparge il cumino? E non vi pone grano e orzo e spelta lungo i confini?  E la sua perizia rispetto alla regola gliela insegna il suo Dio.  Certo, l’aneto non si batte con il tribbio, né si fa girare sul cumino il rullo, ma con una bacchetta si batte l’aneto e con la verga il cumino. Il frumento vien forse schiacciato? Certo, non lo si pesta senza fine, ma vi si spinge sopra il rullo e gli zoccoli delle bestie senza schiacciarlo. Anche questo proviene dal Signore degli eserciti: egli si mostra mirabile nel consiglio, grande nella sapienza” (Is.28:23-29).

Dio quindi dà intelligenza e sapienza all’uomo per procurarsi da vivere, in modo saggio, ma l’uomo in questi ultimi tempi non prende in considerazione né le indicazioni, né i consigli e neppure gli ordini di Dio, facendo di sua iniziativa e vantandosi delle sue qualità o doti, senza riconoscere in tutto la potente mano di Dio, per renderGli gloria e onore, ma con orgoglio e arroganza: “…egli dice: -L’ho fatto con la forza della mia mano e con la mia sapienza, perché sono intelligente, ho rimosso i confini dei popoli, ho depredato i loro tesori e come uomo potente ho deposto quelli che erano sul trono-“ (Is.10:13).

L’uomo ha abbandonato il vero Dio per servire l’iddio del male, colui che per il suo orgoglio introdusse il peccato nel mondo. Satana divenne il nemico di Dio e, di conseguenza, di ogni credente, figlio di Dio, perciò va giorno e notte ad accusarli davanti a Dio (Ap.12:10) e gira attorno per vedere di catturare le anime instabili e deboli con i suoi inganni. “Siate sobri, vegliate, perché il vostro avversario, il diavolo, va  attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare” (1Ptr.5:8), per cui occorre stare sempre attenti e vigili nella fede, perché sta al credente di non dargli assolutamente alcun spazio, ma stare fermi ed essere risoluti nel respingerlo, “Resistetegli, stando  fermi nella fede, sapendo che le stesse sofferenze si compiono nella vostra fratellanza sparsa per il mondo” (1Ptr.5:9) e quindi “Sottomettetevi dunque a Dio, resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi” (Gcm.4:7).

Riconosciamo che Dio è Colui che ci insegna a camminare per il nostro bene. Siamo stati amati da Dio fin dal principio, ci ha fatti partecipi della sua immensa gloria, fin dalla creazione, nelle meraviglie sulla terra e infine riceveremo il premio della vita eterna nel suo regno: “…ha operato e compiuto questo, chiamando le generazioni fin dal principio?  Io, l’Eterno, sono il primo e con gli ultimi sarò sempre lo stesso” (Is.41:4).

In questi ultimi tempi prevale l’orgoglio; infatti, nel mondo si trovano ampiamente “…traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio” (2Tmt.3:4). In questi ultimi giorni della Grazia, mentre l’apostasia procede a grandi passi, i figli di Dio soffrono nello spirito, come avvenne anche all’apostolo Paolo, quando “…il suo spirito s’inacerbiva in lui, vedendo la città piena di idoli” (At.17:16).

La nostra gioia si trova solamente in Cristo, che è la nostra Luce. Fuori, nel mondo, ci sono solo tenebre ed è per questo che molti non vedono dove vanno e scivolano nel peccato. Quanti sottovalutano la Parola di Dio con tutto quello che è scritto e periscono. Il nostro Dio ci ha dato intelligenza spirituale per riconoscere il bene dal male, ci ha dotato, tramite il suo Spirito, di forza e coraggio per essere: “…allegri nella speranza, costanti nell’afflizione, perseveranti nella preghiera” (Rom.12:12).

Tutto quello che noi facciamo o pensiamo deve essere sotto il controllo di Dio, perché non possiamo dire: “l’ho fatto con la forza della mia  mano e con  la  mia sapienza, perché sono intelligente”. Il solo che dona intelligenza e sapienza è Dio, che ha messo in noi il Suo soffio, allo scopo di poter comunicare con noi, come è evidenziato: “Ma nell’uomo c’è uno spirito, ed è il soffio dell’Onnipotente che gli dà intelligenza” (Giob.32:8).

Non ci vantiamo, perché noi siamo incapaci di ogni impresa, ma è Dio che ci guida e ci fa prosperare nelle Sue vie, secondo la Sua volontà.  A noi resta essere sempre pronti ad ascoltare, quando Dio ci parla attraverso la sua Parola, che è potente ed efficace, perché essa è una spada a doppio taglio, capace di dividere la nostra anima dallo spirito e dalla carne (Ebr.4:12). Facciamo perciò come ci è consigliato: “Prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Ef.6:17), per combattere fino alla fine la battaglia della fede ed essere vittoriosi, ricevendo in premio la corona della salvezza in Cristo Gesù.

Non lasciamoci confondere dal nemico, che è sempre pronto a divorare, se gli è possibile, i figli di Dio (1Ptr.5:8). Restare fedeli, fortificati nello Spirito e utili nella vigna del Signore. Gesù è la via e noi dobbiamo seguirLo ovunque con grande umiltà, “La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini; il Signore è vicino” (Fil.4:5).