Riguardo allo spirito e all’anima degli esseri umani si fa molta confusione, perché pochi distinguono le differenti nature e ruoli, mentre altri le associano a diverse funzioni del corpo.

Specifichiamo con le Scritture, guidati dallo Spirito Santo, di definire lo spirito, che è dentro noi.

Il nostro spirito è il soffio di Dio: “Allora l’Eterno Dio formò l’uomo dalla polvere della terra, gli soffiò nelle narici un alito di vita, e l’uomo divenne un essere vivente” (Gen.2:7). Come è scritto, la nostra vita dipende dallo spirito, che è il soffio di Dio. Infatti, appena Dio soffiò nelle narici dell’uomo, egli divenne un anima vivente, vale a dire che nell’uomo si formò il senso dell’esistenza, con la consapevolezza dell’eternità (Ecl.3:11).

Quando Dio ritira a sé il suo spirito (Giob.34:14), l’uomo muore; il corpo ritorna alla terra, da dove fu formato “poiché tu sei polvere, e in polvere ritornerai” (Gen.3:19), mentre l’anima va nel luogo a lei riservata. Se essa ha fatto bene nel seno di Abramo (nella gloria di Dio), mentre se ha fatto male va nell’Ades (luogo di tormento), dove aspetterà il giudizio finale (Ap.20:10-15).

Molti si chiedono se anche gli animali hanno lo spirito e l’anima. Le Scritture dichiarano che essi non hanno né anima e né spirito, perché la loro vita sta nel sangue. Gli animali non entrano nell’eternità, come alcuni pensano, ma la loro vita finisce con la morte. In loro non c’è conoscenza del bene e del male, perché essi agiscono tramite l’istinto naturale, che Dio ha messo in loro. Gli animali hanno in sé il soffio di vita (Gen.1:30), che è il loro sangue (Gen.9:4). La denominazione animale non deriva dall’anima eterna, che si formò nell’uomo, ma perché essi sono animati tramite la vita, ovvero dal sangue che è in loro.

Dio mise nell’uomo, soffiando nelle sue narici, il suo spirito che è vita: “Se egli richiamasse il suo spirito a sé e a sé ritraesse il suo soffio, ogni carne morirebbe all’istante e l’uomo ritornerebbe in polvere” (Gb.34:14,15). Quando Dio decide di ritirare il suo spirito o soffio, l’uomo muore, terminando così la sua vita terrena. Lo spirito, che è in noi, al momento della nostra morte, torna a Dio che lo ha dato e il corpo torna invece alla polvere, da cui è stato tratto: “…e la polvere ritorni alla terra com’era prima e lo spirito torni a DIO che lo ha dato” (Ecl.12:7). Quello che rimane a noi è la nostra anima, che è eterna (Giob.32:8).

Dio ci ordina di non mangiare del sangue degli animali, perché in esso si trova la loro vita “Poiché la vita della carne è nel sangue…“. Così è decretato: “perché è la vita di ogni carne; il suo sangue sostiene la sua vita. Perciò ho detto ai figli d’Israele: “Non mangerete il sangue di alcuna carne, poiché la vita di ogni carne è il suo sangue; chiunque ne mangerà sarà sterminato” (Lev.17:11-14).

Questa prescrizione è stata ripetuta, per noi della Grazia, di non mangiare carni soffocate o con il sangue: “…ma che si scriva loro di astenersi dalle contaminazioni degli idoli, dalla fornicazione, dalle cose soffocate e dal sangue” (At.15:20-29; 21:25). Noi ci atteniamo alle Scritture; infatti, esse ci portano alla conoscenza della volontà di Dio e come sta scritto: “Certo, tutto è puro per i puri, ma niente è puro per i contaminati e gli increduli; anzi, sia la loro mente che la loro coscienza sono contaminate” (Tito 1:15).