Che cos’è la tribolazione?

È l’ultimo regno degli empi, sarà guidato da Satana che tramite due uomini scelti per quel periodo sarà adorato direttamente.

Essa è un periodo di tempo caratterizzato dall’indignazione di Dio e dalla manifestazione dell’ira di Dio sui ribelli, ingiusti, empi, increduli e disubbidienti che prenderanno il marchio della bestia, fino alla loro completa distruzione nella battaglia di Armagheddon.

La tribolazione inizierà “Quando vedrete l’abominazione della desolazione predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo” (Mt.24:15), ovvero quando vedrete la manifestazione dell’uomo del peccato, il figlio della perdizione, “colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio” (2Tes.2:4; Dan.8:13).

La Chiesa di Cristo non sarà più su questa terra in quel tempo, perché sarà stata già presa e tolta (rapita).

Nel sermone profetico, Gesù non sta parlando alla Chiesa o sposa, ma ai Giudei. Infatti, il residuo scelto da tutte le tribù d’Israele, per vivere nel millennio, dovrà correre verso il monte degli Ulivi per mettersi in salvo. Essi vengono identificati come Giudei, perché lo specifica in modo comprensibile: “allora coloro che sono nella giudea fuggano ai monti” (Mt.24:16). Gesù quindi non dice della Chiesa, ma del residuo israelita, che verrà messo in salvo per poi ripopolare Israele, dopo che Dio avrà fatto nuovi cieli e nuova terra.

La descrizione di Gesù degli eventi apocalittici continua dichiarando: “Ora, subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate” (Mt.24:29).

Ciò che accadrà sono evidenti segni dei fenomeni presenti nella guerra di Armagheddon, che avverrà alla fine della grande tribolazione, ovvero al termine del regno di Satana. Infatti, aggiunge: “e allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria” (Mt.24:30) e conclude il chiarimento con “ed Egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba; ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità dei cieli all’altra”.

Infatti, subito dopo la guerra, con la morte di tutti gli empi, indicata in analogia come vendemmia (Ap.14:18-20), avverrà che tutti i martiri, che il profeta Giovanni vide sotto l’altare (Ap.6:9-11), uniti ai martiri Ebrei della grande tribolazione, risusciteranno nella prima risurrezione, cioè dopo che Dio avrà ricreato nuovi cieli e nuova terra (2Ptr.3:13; Is.66:22; 65:17).

Da notare che alla prima risurrezione saranno prima raccolti i martiri, partendo dal giusto Abele al profeta Zaccaria (Mt.23:35), a loro si aggiungeranno quelli della grande tribolazione, appartenenti al popolo di Dio (Israele).

Perché i martiri della grande tribolazione sono israeliti?

Lo spiega lo stesso profeta Giovanni quando vide i due eventi: “Ma la terra venne in soccorso alla donna (in analogia il residuo israelita), aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il dragone aveva vomitato dalla propria bocca” (Ap.12:16); la terra rappresenta, in similitudine, il monte degli Ulivi, che Gesù aprirà nel mezzo per far passare il residuo Israelita, perché arrivi in un posto, che Dio ha preparato per loro, dove saranno protetti e nutriti per 1260 giorni (Ap.12:6), ovvero per tutto il tempo della grande tribolazione (regno satanico) (Zac.14:4).

La donna in similitudine è riferita al residuo israelita, che Dio metterà in salvo, mentre il fiume raffigura l’esercito, che il dragone manderà dietro al residuo, che attraverserà indenne la valle creatasi nel mezzo del monte, ma come avvenne per l’esercito del Faraone, che venne sommerso dal Mar Rosso, così sarà sepolto dalla terra. Infatti, quando passerà l’esercito del dragone attraverso la gola, il monte degli Ulivi si richiuderà su di loro ed essi saranno inghiottiti vivi (Zac.14:4)

Il verso 17 del capitolo 12 chiarisce l’origine dei martiri della tribolazione: “Allora il dragone si infuriò contro la donna (Israele) e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù”. Questo verso sostiene, senza alcun dubbio, che i martiri della grande tribolazione sono appartenenti a Israele.

L’angelo rivelò a Daniele che: “Forze da lui armate si muoveranno a profanare il santuario della cittadella, aboliranno il sacrificio quotidiano e vi metteranno l’abominio della desolazione” (Dan.11:31; cfr. Mt.24:15)

Cosa vuol dire?

L’uomo iniquo, che sarà guidato da Satana, si costruirà la sede sul monte Sion, la dimora di Dio (Sal.74:2); il monte Sion è “…la città del gran re” (Sal.48:2). Satana dirigerà la mente dell’uomo perverso, che costruirà il suo palazzo reale, rendendo Sion una desolazione e un abominazione. Tutto questo durerà 1260 giorni, poi il monte Sion sarà purificato e santificato (Ez.37:23; Dan.9:24; 11:45).

L’uomo guidato da Satana inizierà a regnare quando: “Con lusinghe egli sedurrà coloro che avranno apostatato dall’alleanza (appartenenti al popolo di Dio), ma quanti riconoscono il proprio Dio si fortificheranno e agiranno. I più saggi tra il popolo ammaestreranno molti, ma cadranno di spada, saranno dati alle fiamme, condotti in schiavitù e saccheggiati per molti giorni.  Mentre così cadranno, riceveranno un po’ di aiuto: molti però si uniranno a loro ma senza sincerità. Alcuni saggi cadranno perché fra di loro ve ne siano di quelli purificati, lavati, resi candidi fino al tempo della fine, che dovrà venire al tempo stabilito” (Dan.11:31-35).

La Chiesa, lavata, purificata e giustificata da Cristo, non sarà più sulla terra, ma sarà con Dio e con Cristo Gesù, mentre Satana e i suoi angeli saranno gettati fuori dai cieli e prenderanno posto nel mondo, “Allora udii una gran voce nel cielo che diceva -Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, Poiché è stato precipitato l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte” (Ap.12:10).

Satana, non potendo più fare alcuna cosa contro la Chiesa e contro il residuo israelita protetto e nutrito da Dio, si rivolgerà al rimanente dei santi d’Israele come è scritto in Apocalisse 12:17. Il resto della discendenza della donna cioè, ebrei, sono quelli che osserveranno i comandamenti e crederanno in Gesù, perciò testimonieranno agli altri: “I più saggi tra il popolo ammaestreranno molti, ma cadranno di spada, saranno dati alle fiamme, condotti in schiavitù e saccheggiati per molti giorni” (Dan.11:33).

L’uomo iniquo ucciderà una terza parte dei santi che, in similitudine, sono identificati come stelle del cielo (Ap.12:4), mentre l’altra parte sarà nascosta e protetta da Dio per ripopolare Israele nel millennio (Ap.12:6).

Quelli che cadranno durante il regno di Satana per essere purificati e lavati sono quindi martiri appartenenti a tutte le tribù d’Israele. Infatti, i santi, scritti nel libro, appartengono alla casa di Davide ovvero a Israele, essi riconosceranno Gesù come Figlio di Dio, faranno cordoglio come per un Figlio unico, come rivelato dal profeta Zaccaria: “Spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo Spirito di grazia e di supplicazione; essi guarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto, e ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico, e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito” (Zac.12:10; Ap.1:7).

Tutti i martiri, dal giusto Abele fino al profeta Zaccaria (Lc.11:51) e quelli della grande tribolazione risusciteranno nella prima resurrezione per regnare con Cristo mille anni (Ap.20:4), alla fine della guerra di Armagheddon (Ap 16:16), nella valle di Giosafat (Gioele 3:12), dove tutti i ribelli saranno giudicati e uccisi da Gesù.

Non sarà Gesù a radunare tutti i martiri nella prima risurrezione, ma gli angeli, mentre per la Chiesa riscattata con il sangue di Cristo, sarà Lui stesso che la risusciterà, come Gesù stesso attesta: “Nessuno può venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv.6:44). L’ultimo giorno è riferito al termine della Grazia, confermato dall’apostolo Paolo: “…perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la  tromba  di  Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo” (1Tes.4:16).

Gesù risusciterà la sua Chiesa “…per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile” (Ef.5:27).

Per la prima risurrezione dei martiri, invece Gesù manderà i suoi angeli a raccoglierli: “Ed egli allora manderà gli angeli a raccogliere i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremo della terra all’estremo del cielo” (Mrc.13:27).

La prima risurrezione avverrà dopo l’ultimo regno, che è quello di Satana, periodo detto anche della grande tribolazione.

La prima risurrezione non riguarda la Chiesa o sposa, ma i santi martiri, che saranno uccisi durante la grande tribolazione, perché si rifiuteranno di prendere il marchio, il numero della bestia (Ap.20:4).

È scritto che i martiri regneranno mille anni con Cristo Gesù e su di loro non avrà potestà la morte seconda, ovvero lo stagno di fuoco.

Ai fedeli della Chiesa è raccomandato: “Sforziamoci dunque di entrare in quel riposo, affinché nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disubbidienza” (Ebr.4:11), “…E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia” (2Ptr.3:13).

Da notare che per i santi della Chiesa non è scritto che regneranno con Cristo mille anni, ma che entreranno nel suo riposo e il riposo di Dio sono i mille anni (Mt.11:28-29; 2Tes.1:7; Ebr.4:1,10,11); la sposa di Cristo abiterà la nuova Gerusalemme: “…scriverò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del mio Dio (la nuova Gerusalemme) e il mio nuovo nome” (Ap.3:12).

E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo” (Ap.21:2,10).

Tutti insieme, la Chiesa e i martiri, abiteranno nella nuova Gerusalemme nel millennio. I martiri saranno quelli dal giusto Abele, di ogni popolo e nazione fino a Zaccaria, appartenenti alla Legge, insieme ai martiri ebrei della grande tribolazione (Ap.20:3,4).

Della Chiesa o sposa è profeticamente rivelato da Gesù: “Ecco, io e i figli che l’Eterno mi ha dato, siamo segni e presagi in Israele da parte dell’Eterno degli eserciti, che dimora sul monte Sion” (Is.8:18; Ebr.2:13). Noi siamo divenuti figli di Dio, tramite la fede che abbiamo riposto in Cristo Gesù: “…perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù” (Gal.3:26).

Per la Chiesa è riservato un posto.

Il rapimento della Chiesa non è indicato come risurrezione, perché in quel momento ci saranno anche dei fedeli viventi, che saranno trasformati e, per questo motivo, l’evento è indicato come rapimento della Chiesa nelle nuvole e sarà Gesù stesso a chiamarli con voce potente “…perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’ arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore (1Tes.4:16,17).

Infatti, sarà Gesù stesso ad aprire il primo sigillo “Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora” (Ap.6:2).

Gesù uscirà sulle nuvole per prendere con sé la sua sposa o Chiesa, perché ha vinto la morte, risuscitando dai morti e ha vinto anche per la sua Chiesa, gli eletti, risuscitando dai morti quelli trapassati sin dall’inizio della Grazia, iniziata da Giovanni Battista (Mt.11:12) e che finirà con la chiusura del tempo della chiesa di Laodicea.

La prima risurrezione avverrà invece dopo la grande tribolazione e saranno gli angeli mandati da Gesù a raccoglierli.

Gesù aprirà il primo sigillo subito all’inizio degli ultimi sette anni (ultima settimana delle settanta, Dan.9:24).

Da questo punto non esiste alcun riferimento alla Chiesa, che sarà già con Gesù.

Nell’esposizione della profezia degli ultimi tempi, Gesù paragona i momenti precedenti il suo ritorno con il diluvio, quando solo Noè e suoi parenti si salvarono, entrando nell’arca, mentre gli altri “non si avvidero di nulla, finché venne il diluvio e li portò via tutti così sarà pure alla venuta del Figlio dell’uomo” (Mt.24:39).

Tutto quindi procederà come sempre e non ci sarà in atto alcuna grande tribolazione; come era tutto normale quando avvenne il diluvio, perché mangiavano, bevevano, si sposavano e non vi era alcuna agitazione, né pericolo in atto, così non ci sarà la grande tribolazione quando la Chiesa sarà rapita.

Prosegue la sua descrizione riprendendo il momento del rapimento della Chiesa, presentando la similitudine di due uomini che saranno in un campo, di cui uno sarà preso e l’altro lasciato, così come di due donne intente alla macina del mulino, una sola sarà presa, mentre l’altra sarà lasciata, per far intendere che il prendere, ossia togliere qualcuno o qualcosa da un posto ad un altro, rappresenta il rapimento esclusivo dei fedeli.

Della scelta di uno dei due, Gesù vuol dire semplicemente che non tutti saranno presi, rapiti e salvati, ma altri saranno lasciati, come evidenziato simbolicamente dalle cinque vergini disavvedute delle dieci (Mt.25:11,12).

Allora questi rimasti invocheranno il Signore e si giustificheranno delle loro opere compiute nel suo nome, mentre il Signore dichiarerà loro di non essere mai stati conosciuti e di essere invece operatori di iniquità (Mt.7:22,23), perché “Non chiunque mi dice –Signore, Signore-, entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli” (Mt.7:21).