Tutto quello che viene acclamato e festeggiato dall’uomo, all’infuori di Dio, è idolatria “Ed egli disse loro: -Voi siete quelli che giustificate voi stessi davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori; poiché ciò che è grandemente stimato  tra  gli  uomini è cosa abominevole davanti a Dio-” (Lc.16:15).

I sacrifici, intesi come non solo preparazioni particolari di cibo o offerte di denaro, ma anche qualsiasi atto, non abitudinario o quotidiano, compiuto solo in occasione della festa patronale, come anche ringraziamenti per grazie ricevute fatti agli idoli, sono abominevoli a Dio, perciò condannabili gli autori, i promotori e chi si associa, anche inconsapevolmente, perché “il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza…” (Osea 4:6).

Come nei giorni di festa di fine anno, molti cibi e dolci si preparano volutamente per l’evento, credendo che il loro consumo porti favori speciali, ad esempio credenze che mangiare le lenticchie porti altre monete, è idolatria.

Per coloro che sono nati nella fede e sono vissuti nel timore di Dio, non hanno mai adorato idoli, perciò non conoscono neppure le usanza pagane. Le festività mondane sono ignorate dai veri fedeli, timorati di Dio, mentre chi si converte in seguito, ovvero, dopo che ha già conosciuto l’idolatria, è più facile ricadere in questo genere di peccato.

Tutti i santi, appartenenti alla Chiesa e al corpo di Cristo, devono assolutamente astenersi dal mangiare qualsiasi cosa sacrificata ad un idolo, soprattutto in presenza di altri credenti, deboli nella fede, per non essere incoraggiati a fare altrettanto (1Cor.8:10-12) o, quando sei ospite da persone comuni, ma che sanno della tua fede, ti viene presentata una pietanza per quell’occasione, per non dare scandalo (1Cor.10:29).

Sappiamo che l’idolo nel mondo non è nulla (1Cor.8:4), ma è bene sempre evitare ogni richiamo idolatra, sempre in compagnia di altri, anche nei cibi, come: frittelle di s.Giuseppe per la festa del papà, pane dei morti, colomba di pasqua, panettone di natale, chiacchere di carnevale e moltissimi altri dolci, che vengono preparati, offerti e consumati in onore dell’idolo.

Attenzione anche a non bere vino o bevande alcoliche, non che sia vietato, se non in quantità tale da farti perdere la ragione, ma quando sei a tavola in compagnia di soggetti dediti a ubriacarsi.

Credo che per coloro che temono Dio, l’idolo non è assolutamente niente; infatti, l’apostolo Paolo ci mette in guardia, affermando “Che cosa dunque intendo dire? Che la carne immolata agli idoli è qualche cosa? O che un idolo è qualche cosa?  No, ma dico che i sacrifici dei pagani sono fatti a demoni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demoni; non potete bere il calice del Signore e il calice dei demoni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demoni. O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui?” (1Cor.10:19-22).

Servire Dio è allontanarsi dal peccato e rigettare ogni cosa che può contaminare il corpo e l’anima. Tutte le feste pagane sono fatte ai demoni e i figli di Dio non hanno comunione con i demoni.

Pertanto, se seguiamo il nostro desiderio, mangiando o bevendo qualcosa sacrificata agli idoli, rimaniamo contaminati e condannati. Per restare puri da ogni corruzione idolatra, è bene astenersi dal mangiare qualsiasi cibo fatto in onore a un idolo.

Come ci spiega l’apostolo, noi possiamo mangiare di tutto, in qualunque giorno, ma solo se nessuno ci offre qualcosa fatta per celebrare o in onore di un santo (idolo), perché “…se qualcuno vi dicesse: -È carne immolata in sacrificio-, astenetevi dal mangiarne, per riguardo a colui che vi ha avvertito e per motivo di coscienza” (1Cor.10:28).

Una testimonianza a tale riguardo.

Un giorno festivo, fummo invitati a pranzo da una coppia, nostri colleghi. Ci andammo, senza aver alcun riguardo a quel particolare giorno festivo, come se fosse stato per noi un qualsiasi altro giorno normale.

Loro sapevano però del nostro credo, quindi chiesi il permesso di fare una preghiera di benedizione dei cibi, ringraziando il Signore, prima di pranzare insieme. Alla fine, la padrona ci offrì, come dolce, delle frittelle, tipo bomboloni ripieni di crema, precisando però di averle fatte proprio perché si celebrava la festa di san Giuseppe (19 Marzo).

Noi, gentilmente, le rispondemmo che preferivamo non mangiare alcun dolce, in quel giorno, dedicato ad un idolo.

Tutto terminò senza alcun commento e senza che alcuno si offendesse per il nostro rifiuto. Se la signora non ci avesse però ricordato che quel dolce era in onore a quell’idolo, noi ne avremmo mangiato senza fare alcuna inchiesta.

Infatti, se in un giorno dedicato ad un idolo si vuole andare in un bar o al mercato e vogliamo comprare qualcosa, l’importante è che nessuno ci ricordi che quello che stiamo comprando è offerto in onore di un idolo.

Proprio come l’apostolo ricorda: “Tutto ciò che è in vendita sul mercato, mangiatelo pure senza indagare per motivo di coscienza” (1Cor.10:25). Comprare quindi senza indagare, ma se addirittura sulla confezione compare che una parte del ricavato della vendita del prodotto è per la raccolti fondi per restauro statue, chiese, feste o altro di idolatria non acquistarlo e, se per altro motivo, comunque vieni a sapere che stai contribuendo a qualcosa di idolatra, facciamo attenzione al nostro cuore (coscienza), perché se ci condanna, non lo facciamo, “Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa” (1Gv.3:20).

Non lasciamoci trascinare dalle bugie di Satana, perché egli desidera la mia e la tua morte spirituale, perciò seduce anche attraverso i suoi ministri col dichiarare che niente è peccato e che Dio perdona tutti, perché è amore.

Usiamo la Parola di Dio, che è verità, per contrastare la menzogna. Noi siamo santi e come santi dobbiamo essere irreprensibili “…allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore” (Ef.1:4). Lasciamo a Satana i ribelli e disubbidienti a Dio, perché “Essendo disubbidienti, essi inciampano nella parola, e a questo sono altresì stati destinati” (1Ptr.2:8).

Ricordiamoci che dobbiamo cercare sempre il bene dei nostri fratelli, usando l’intelligenza spirituale, così non metteremo in pericolo la nostra fede, né quella dei nostri fratelli, dando sempre un buon esempio. Edifichiamoci in ogni circostanza, essendo ripieni di Spirito Santo e di fede, sapendo che: “…non siete più forestieri né ospiti, ma concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio” (Ef.2:19).