Le 70 settimane. (Daniele 9:24,25)

L’angelo Gabriele, messaggero mandato da Dio, porta a Daniele la spiegazione della sua visione riguardo all’avvenire di Israele, dichiarando: “Settanta settimane sono stabilite per il tuo popolo e per la tua santa città, per far cessare la trasgressione, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità, per far venire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo”  (Dan.9:24).

Il tempo totale delle settanta settimane ha inizio con l’annuncio di un decreto come esposto: “Sappi perciò e intendi che da quando è uscito l’ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme fino al Messia, il principe, vi saranno sette settimane e altre sessantadue settimane; essa sarà nuovamente ricostruita con piazza e fossato, ma in tempi angosciosi” (v.25).
Stabiliamo con precisione il momento esatto dell’inizio delle settanta settimane: “Nel primo anno di Ciro, re di Persia, affinché si adempisse la parola dell’Eterno pronunciata per bocca di Geremia, l’Eterno destò lo spirito di Ciro, re di Persia, perché facesse un editto per tutto il suo regno e lo mettesse per iscritto, dicendo: – Così dice Ciro, re di Persia: l’Eterno, il Dio dei cieli, mi ha dato tutti i regni della terra. Egli mi ha comandato di edificargli una casa a Gerusalemme, che è in Giuda. Chi di voi appartiene al suo popolo? L’Eterno, il suo DIO, sia con lui; salga a Gerusalemme, che è in Giuda, e ricostruisca la casa dell’Eterno, Dio d’Israele, il Dio che è in Gerusalemme” (Esd.1:1-3).
Quindi il primo restauro del tempio di Gerusalemme iniziò dopo il compimento dei settanta anni di esilio del 586 a.C. del popolo giudeo in Babilonia.
Infatti, dal ritorno di alcuni con Zorobabel e poi di altri con Esdra, riuscirono a dedicare o a consacrare il tempio nel 516 a.C., mentre la ricostruzione delle mura di Gerusalemme fu eseguita con Nehemia intorno al 445 a.C.
L’angelo spiegò a Daniele che per il suo popolo erano determinate settanta settimane, dividendole in tre periodi distinti:
il primo di 7 settimane, dal comando del re Ciro fino al Messia;

dalla nascita del Messia alla distruzione del tempio di Dio in Gerusalemme, rivelato da tutti i profeti ed avvenuto per opera dei romani nel 70 d.C., l’angelo non fornisce a Daniele alcuna spiegazione degli anni trascorsi. Sono quindi ignorati circa 70 anni, da Gesù all’inizio dell’esilio.
Dalla devastazione di Gerusalemme (70 d.C.) iniziano le successive 62 settimane, che si concludono con la nuova riedificazione della città (rinascita dello Stato d’Israele nel 1948). Infatti, l’angelo riferì che la ricostruzione avverrà in tempi angosciosi, come è accaduto, quando l’ONU ha riconosciuto lo stato di Israele, dopo lo sterminio degli ebrei nella seconda guerra mondiale. Dio ha sempre preservato un residuo e non ha mai distrutto completamente il suo popolo: “Poiché, anche se il tuo popolo, o Israele, fosse come la sabbia del mare, solo un suo residuo tornerà; uno sterminio decretato farà traboccare la giustizia” (Is.10:22).

Dal rientro in Israele del residuo ebreo, avvenuto nel 1948, terminano le 62 settimane, circa 1878 anni di cattività, iniziate nel 70 d.C.

Ripetiamo che il calcolo delle settimane, dalla nascita del Messia, il Principe (Gesù), fino al 70 d.C. non comprende questi settanta anni circa, celati dall’angelo, perché essi compongono il tempo a partire dalla costituzione dello stato d’Israele, avvenuta nel 1948, fino all’inizio dell’ultima settimana, composta di sette anni. Con quest’ultima settimana si compiranno per Israele le settanta settimane, “… per far venire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo” (9:24). Inizierà quindi il millennio, dove ci sarà una giustizia eterna, perché tutto il popolo di Dio sarà giusto e santo, “tutti quelli del tuo popolo saranno giusti; essi possederanno il paese per sempre…” (Is.60:21; 61; 62).

L’angelo continuò a rivelare a Daniele “Dopo le sessantadue settimane un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui. Il popolo d’un capo che verrà, distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà come un’inondazione ed è decretato che vi saranno devastazioni sino alla fine della guerra” (Dan.9:26). Con la precisazione “dopo le 62 settimane” è indicato l’intervallo dei 70 anni, che non è stato considerato dall’angelo, ma caratterizzato dalla missione di Gesù e dei suoi apostoli.

Prendendo in esame ora questa pausa, potremmo determinare approssimativamente il tempo rimasto fino all’inizio della settantesima ed ultima settimana, con i collegati avvenimenti. In questo anno, 2012, sono già passati 64 anni dall’anno di fondazione dello stato di Israele (“…sarà nuovamente ricostruita con piazza e fossato…”), ne dovrebbero restare solo pochi anni al rapimento della Chiesa, alla chiusura del tempo della Grazia e la soppressione o abbandono dalla terra da parte dello Spirito Santo, prima che inizi il millennio, intervallato dalla grande tribolazione. Come precisato: “dopo le sessantadue settimane il Messia sarà messo a morte, ma non per Lui stesso” (Dan.9:26, vers.N.Diodati), od ancora più chiaro: “E dopo quelle sessantadue settimane, essendo sterminato il Messia senza, che gli resti più nulla,…” (vers. Diodati). La frase “senza che gli resti più nulla” precisa che “nulla” non è attribuito a Gesù stesso, bensì al suo Spirito (Gal.4:6), ancora oggi presente, ma che presto sarà tolto dalla terra, insieme alla Chiesa. Infatti, l’apostolo Paolo conferma: “Il mistero dell’empietà infatti è già all’opera, aspettando soltanto che chi lo ritiene al presente sia tolto di mezzo” (2Tes.2:7).
La grazia, offerta da Cristo Gesù, sarà soppressa e le porte del regno dei cieli saranno chiuse. Allo Spirito Santo non resterà più nessuno da salvare (senza che gli resti più nulla), perché possiamo affermare che tutti i credenti saranno rapiti e che non rimarranno più fedeli dei popoli gentili, né alcuna persona da convertire a Cristo, perché si concluderà il tempo della Grazia, con il rapimento della Chiesa e sarà tolto lo Spirito Santo dalla terra, che è lo Spirito di Gesù Cristo (Gal.4:6).

Allora la pace sarà tolta dalla terra (Ap.6.4) e “ … e il popolo di un capo che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà con un’inondazione, e fino al termine della guerra sono decretate devastazioni” (9:26).

Un cenno agli avvenimenti d’Israele.
Nuova ricostruzione, perché dopo la riedificazione compiuta al rientro dalla deportazione babilonese, avvenne che nel 67 d.C. ci fu in Palestina una violenta rivolta per opera degli Zeloti, che fu sedata con l’intervento della forza militare romana.
Più tardi, nel 70, altra insurrezione ebrea terminò con l’assedio e la presa di Gerusalemme, che il generale dell’esercito romano, Tito, figlio dell’imperatore Vespasiano, la distrusse (Mt.24:1,2) incendiandola e facendo un milione e mezzo di vittime.
Costrinse l’ultimo residuo del popolo d’Israele a lasciare la loro terra e, senza Tempio e né sacrifici, essere ovunque disperso tra tutte le nazioni (Ger.9:16: “ma li ho dispersi col turbine fra tutte le nazioni che essi non conoscevano. Così il paese rimase desolato dietro di loro, senza che più nessuno che vi passasse o vi ritornasse. Di un paese di delizie essi fecero una desolazione“, Zac.7:14).

Anche Ezechiele profetizzò circa 500 anni prima, dove nei cap. 5, 6 è rivelata la caduta di Gerusalemme, le grandi sofferenze che il popolo di Dio doveva passare per la loro disubbidienza, avendo abbandonato l’Eterno, che dispose attraverso il profeta Ezechiele: “Una terza parte di te morirà di peste e sarà consumata dalla fame in mezzo a te; una terza parte cadrà di spada intorno a te e disperderò l’altra terza parte a tutti i venti, e sguainerò contro di essi la spada” (Ez.5:12).
Vedi i tempi angosciosi dell’olocausto con circa sei milioni di ebrei uccisi da Hitler.

Sino al riconoscimento ONU, la Giudea e, in particolare, Gerusalemme è stata sempre sotto occupazione straniera: dei romani, dei musulmani, dei crociati, divenendo il regno Latino di Gerusalemme nel 1099, governata da Goffredo di Buglione; poi di nuovo sotto i musulmani e gli ottomani, fino all’ultimo dominio inglese, su mandato dell’ONU, per arrivare al 14 maggio 1948. Tale data in cui “…Vi raccoglierò fra i popoli, vi radunerò dai paesi in cui siete stati dispersi e vi darò la terra d’Israele” (Ez.11:17), pose fine alle 62 settimane di cattività iniziate alla diaspora, che ebbe ninizio  nel 70 d/C permettendo ad un residuo di ritornare nella loro terra: “Tuttavia vi lascerò un residuo, poiché avrete alcuni che scamperanno dalla spada fra le nazioni, quando sarete dispersi in vari paesi” (Ez.6:8).

Adesso analizziamo attentamente il verso 26 che, per maggior comprensione e chiarezza, riportiamo integralmente dalla versione Diodati e non della nuova Diodati, come per gli altri: “E dopo quelle sessantadue settimane, essendo sterminato il Messia, senza che gli resti più nulla, il popolo del Capo dell’esercito a venire distruggerà la città, e il santuario; e la fine di essa sarà con inondazione, e vi saranno desolazioni determinate infino alla fine della guerra“.

Esaminiamo gli avvenimenti importanti in sequenza:
2) Alla conclusione dei settanta anni, iniziati nel 1948, si chiuderà il periodo della Grazia, compreso tra la chiesa di Efeso e quella di Laodicea. Inizierà quindi l’ultima settimana (sette anni), che completerà le settanta settimane per Israele, con una grande guerra, dove un capo invaderà il sud, compreso Gerusalemme, con un grande esercito. Egli devasterà la città e Sion, il monte di Dio. Concorderà poi un’intesa con molti per una settimana (s’intenda 7 anni), ma nel mezzo di essa, ovvero dopo tre anni e mezzo circa, la interromperà, favorendo l’ingresso dell’uomo spregevole ed abominevole, il devastatore (v.27). Quest’ultimo è descritto come la bestia che sale dal mare, in Apoc.13, identificato dall’apostolo Paolo: “Allora sarà manifestato quell’empio, che il Signore distruggerà col soffio della sua bocca e annienterà all’apparire della sua venuta” (2Tes.2:8). Naturalmente la comparsa dell’iniquo durerà tre anni e mezzo.

Nei 1260 giorni di regno satanico, l’uomo con lo spirito del dragone (Satana), insieme al suo aiutante, che è l’anticristo, faranno ciò che vorranno. Alla fine del loro dominio i loro spiriti usciranno e, insieme allo spirito del dragone, andranno a sedurre, conducendo tutti i popoli e le nazioni alla guerra del grande giorno dell’ira di Dio (Apoc.16:14,16). Essi combatteranno contro Gesù (l’Agnello) e contro tutto il suo esercito, che è la sposa (Apoc.19:11,21), ma saranno tutti uccisi con la spada, che loro stessi avranno, uccidendosi a vicenda (Ez.38:21; Aggeo 2:22; Zac.14:13). Nello stesso giorno ci sarà la morte degli empi, la resurrezione dei martiri, la distruzione dei cieli e della terra attuali e la loro ricreazione (Is.66:22; Apoc.21:1). Si concluderanno così le settanta settimane per il popolo d’Israele, cesseranno le trasgressioni, si metterà fine al peccato, inizierà una giustizia eterna e saranno sigillate visioni e profezie, inizio del millennio.
La preparazione della venuta dell’ “avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio” (2Tes.2:4; Dan.11:36).
L’angelo espone a Daniele le cose che accadranno al suo popolo, che Dio lo definisce sua eredità, (Slm.78:71; Is.19:25; Ger.12:7).

Esiste un intervallo di tempo tra la fine delle 62 settimane e l’inizio dell’ultima settimana; da intendersi che le settimane sono esclusivamente riservate ad Israele.
Infatti, l’angelo indica brevemente questo intermezzo, precisando “dopo …”, che è riferito ai popoli pagani o gentili, delle altre nazioni. Esso si può paragonare alla Pazienza di Dio, quando: “…aspettava ai giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate attraverso l’acqua” (1Ptr.3:20).
Il dopo, riferito dall’angelo, parte dal rientro degli ebrei dispersi nella loro patria (1948) fino alla partenza del conteggio dei 2300 giorni, equivalenti alla durata dell’abominazione e della trasgressione posta nel luogo santo (Gerusalemme), comprendente anche la durata della grande tribolazione, in Dan.8:14.

In questo intervallo tra la ricostruzione dello Stato d’Israele avvenuto nel 1948 e l’inizio dell’ultima settimana, che comprende la grande tribolazione, la Chiesa di Cristo sarà rapita e incontrerà nelle nuvole Gesù, che l’accoglierà presso di sé come una sposa.

Stiamo trascorrendo il periodo successivo alle 62 settimane, oggi ci troviamo ad un passo dalla venuta di Gesù, manca poco tempo, sempre meno.
Invito i credenti a prendere in considerazione quanto è profetizzato, perché sono passati già 63 anni circa da, quando il popolo di Dio, terminato il tempo della loro cattività, Dio gli ha ridato nuovamente il possesso della loro terra promessa ad Abramo.

Gesù parla degli ultimi tempi paragonandolo all’inizio delle doglie di parto affermando che: “….l’iniquità sarà moltiplicata, l’amore di molti si raffredderà, ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” (Mt.24:12,13). Per le doglie di parto avverte “Guardate di non essere ingannati, perché molti verranno nel mio nome, dicendo: – Sono io -, e – Il tempo è giunto -. Non andate dunque dietro a loro” (Lc.21:8), perché si verificherà che “Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno; e vi saranno grandi terremoti, carestie e pestilenze in vari luoghi; vi saranno anche dei fenomeni spaventevoli e grandi segni nel cielo” (Lc.21:10,11).

Il timore di Dio avvolga i nostri cuori, conoscendo, attraverso le profezie e da Gesù stesso, che siamo entrati nel tempo dell’inizio delle doglie di parto, della fine della Grazia, gli avvenimenti spaventosi descritti sono iniziati.
Molti segni premonitori sono già comparsi come terremoti, maremoti, guerre e rumori di guerre, tumulti, pestilenze, carestie in vari luoghi, minacce di guerre, rappresaglie da parte dei musulmani, terrorismo in tutto il mondo annunciato dai mass media ogni giorno, ma essi s’intensificheranno per l’effetto dell’iniquità che aumenterà.
Chi conosce le doglie di parto, sa che esse iniziano con una determinata frequenza tra una e la successiva e vanno sempre più intensificandosi man mano che si avvicina il momento della nascita.
Alla stessa maniera avverrà per gli eventi disastrosi che si abbatteranno in vari posti, a tal punto che “gli uomini verranno meno dalla paura e dall’attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le potenze dei cieli saranno scrollate” (Lc.21:26).
Inizieranno così i giorni di vendetta affinché si compiano tutte le cose scritte (Lc.21:22).

Prima di questa fase, Gesù ci avverte che “…quando queste cose cominceranno ad accadere, guardate in alto e alzate le vostre teste, perché la vostra redenzione è vicina” (Lc.21:28).
Quindi la Chiesa o sposa di Cristo sarà rapita: “in un momento, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati” (1Cor.15:52) nel seguente modo: “Poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro (i morti in Cristo) nelle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria, così saremo sempre col Signore” (1Tes.4:17).
Questo momento sta per giungere, Gesù dichiara di vegliare, perché “…non sapete né il giorno, né l’ora in cui il Figlio dell’uomo verrà” (Mt.25:13).
Non è dato a noi di conoscere il giorno e l’ora, ma il tempo lo possiamo distinguere, come Dio ha rivelato il tempo per il suo popolo, così anche noi siamo in grado di individuare la fine della Grazia, quando si concluderà il periodo delle sette chiese. Conoscendo quindi il tempo fissato per Israele, di conseguenza sappiamo anche il momento previsto per il raccoglimento dei fedeli o rapimento della Chiesa presso Gesù. Molte indicazioni a riguardo ci provengono dalle circostanze e dagli avvenimenti dei nostri giorni, perché Gesù lo ha profetizzato (Mt.24:1-14); per cui osservando meglio i tempi, intuiremo quanto manca per la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, come annunciato: “Ora imparate dal fico questa similitudine: quando ormai i suoi rami s’inteneriscono e le fronde germogliano, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, anzi alle porte” (Mt.24:32,33) Egli raccoglierà nelle nuvole la sua Chiesa.

Il giorno del Signore arriverà e sarà: “Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio, le persone mangiavano, bevevano, si sposavano ed erano date in moglie, fino a quando Noè entrò nell’arca; e non si avvidero di nulla, finché venne il diluvio e li portò via tutti…” (Mt.24:38,39).
Il telegiornale continuerà a comunicare abitualmente cattive notizie, tutto sembrerà normale, non ti aspettare che il giorno del ritorno di Gesù sia diverso dagli altri, il sole sorgerà e tramonterà come sempre, ci saranno matrimoni, feste, banchetti.

Dopo che la chiesa sarà rapita e la pace sarà tolta dalla terra (Apoc.6:4), allora molte cose cambieranno: apparirà un re del nord che invaderà il sud “ma colui che gli è venuto contro farà ciò che vorrà, e nessuno gli potrà resistere; egli si fermerà nel paese glorioso con la distruzione in suo potere”  (Dan.11:16), stipulerà “… un patto con molti per una settimana (7 anni), ma nel mezzo della settimana farà cessare sacrificio e oblazione; e sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore…”  (Dan.9:27).

Da specificare, nei primi tre anni e mezzo che chi sottoscrive il patto di pace con molti non è il devastatore, bestia o uomo spregevole, ma un altro capo politico molto potente, egli proviene dal nord rispetto a Gerusalemme, il suo operare è descritto nel cap.11 dal verso 14 al 18.

Il re o presidente del nord avrà il potere di fare ciò che vuole e nessuna del sud potrà vincerlo, andrà anche contro il paese glorioso, Gerusalemme, per annientarlo, alla fine del suo mandato fisserà un accordo di tregua con molti, per sette anni (Dan.9:27) ma alla fine ritornerà nelle fortezze del suo paese, cadrà e non sarà più trovato (11.19). La promessa di pace non sarà mantenuta perché al suo posto sorgerà un uomo spregevole, la bestia (Apoc.13; Dan.7:8; 11:21). Sarà l’ex angelo cherubino chiamato Lucifero che è Satana o dragone (Is.14:12) che costituirà un regno forte come il ferro insieme all’argilla, lo spirito del male, il più forte in assoluto imprigionato in un corpo d’uomo; nella visione del re Nebukadnetsar troviamo la descrizione: “…hai visto il ferro mescolato con la molle argilla, essi si mescoleranno per seme umano, ma non si uniranno l’uno all’altro, esattamente come il ferro non si amalgama con l’argilla” (Dan.2:42). Infatti nella guerra l’uomo (argilla) sarà sconfitto da Gesù, morirà ucciso di spada e lo spirito di Satana (ferro) sarà imprigionato nell’abisso per mille anni, alla fine sarà liberato per poi finire nello stagno di fuoco che arde con zolfo per essere tormentato, nei secoli dei secoli insieme alla bestia e il falso profeta (Apoc.20:10).

All’inizio del suo regno egli verrà pacificamente, ma s’impadronirà del comando con intrighi, agirà con frode e giungerà al potere con poca gente, concepirà piani contro le fortezze, ma solo per un tempo di tre anni e mezzo (1260 giorni). Pianterà le tende del suo palazzo, ovvero stabilirà la sua sede fra i mari, raffiguranti popoli gentili o nazioni, e il glorioso monte santo in Israele; poi giungerà alla fine e nessuno gli verrà in aiuto (Dan.11:45).
Sarà distrutto senza l’intervento umano, perché Gesù stesso con la spada della sua Parola farà giustizia (Apoc.19:11,21).

La durata complessiva dell’abbandono da parte di Dio di Gerusalemme città santa ad essere calpestata è di duemilatrecento giorni, equivalenti a circa sei anni, tre mesi e venti giorni (Dan.8:14).
Il regno dell’uomo con lo spirito di Satana, chiamato spregevole (11:21) o figlio della perdizione (2Tes.2:3), durerà 1260 giorni (42 mesi) e in questo tempo egli avrà dominio assoluto su ogni regno, popolo e nazione         “E le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli; e le fu data potestà sopra ogni tribù e popolo e lingua e nazione” (Apoc.13:7).

I santi, che saranno consegnati nelle mani del dittatore (la bestia), saranno una terza parte (Apoc.12:4), appartenenti al popolo ebreo; cadranno, ma risorgeranno nella prima risurrezione (Apoc.20:4,5). Essi sono i martiri della grande tribolazione (Apoc.7:14).

La bestia (Apoc.13), ovvero l’uomo con lo spirito del dragone (Satana) “si ingrandì fino a giungere all’esercito del cielo, fece cadere in terra parte dell’esercito e delle stelle e le calpestò. Si innalzò addirittura fino al capo dell’esercito, gli tolse il sacrificio continuo e il luogo del suo santuario fu abbattuto” (Dan.8:10,11).

Quindi una terza parte dei santi del popolo di Dio viene uccisa dall’uomo con lo spirito di Satana e l’altra parte comporrà il residuo, che invece resterà vivo (Is.4:3; Apoc.12:6). Questi ultimi saranno nascosti al serpente antico, perché Dio li proteggerà e li condurrà in un luogo sicuro e lontano, sostenendoli per tutti i 1260 giorni della grande tribolazione (leggere come Dio salverà il residuo, nella descrizione degli avvenimenti nel Salmo 91 e in Apoc.12). Il residuo entrerà in Gerusalemme dopo l’annientamento dell’empio, Dio farà nuovi cieli e nuova terra (Is.66:22) ed essi abiteranno la terra (Israele) per mille anni in pace e in sicurezza. Tutte le nazioni della terra li serviranno.
Anche coloro che cadranno uccisi, risorgeranno nella prima resurrezione per regnare con Cristo, insieme alla sposa o Chiesa, mille anni, abitando la Gerusalemme celeste, che scenderà dal cielo da presso Dio, chiamata anche la diletta città (Apoc.20:9).

La bestia distruggerà il santuario, conquisterà Gerusalemme, città di Dio, disporrà la sua sede sul monte Sion e si costruirà dei palazzi (Dan.11:45).
In questo modo Satana avrà compiuto il suo scopo, perché il suo peccato di ribellione fu proprio il desiderio di mettersi al posto di Dio (Is.14:13,14), ma il suo potere in breve terminerà, “…poi giungerà alla sua fine e nessuno gli verrà in aiuto“.

Le profezie si stanno avverando una dopo l’altra come pronunciato da Geremia: “Amen! Così faccia l’Eterno! L’Eterno mandi ad effetto le tue parole che hai profetizzato,…” (Ger.28:6), perché la Parola di Dio è verità (Gv.17:17) e stabile in eterno (“il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” Mt.24:35; 1Ptr.1:25), essa è espressione della sua volontà efficace (“Poiché io, l’Eterno, parlerò, e la parola che pronuncerò si compirà senza alcun indugio,… io pronuncerò una parola e la manderò a compimento” Ez.12:25,28; Ger.1:12).

Non scriviamo per terrorizzare qualcuno, ma semplicemente invitiamo ed esortiamo al ravvedimento, affinché al rapimento della chiesa anche tu potrai partecipare.
Il nostro più grande desiderio è di incontrarti nelle nuvole per stare sempre insieme, uniti al nostro Signore Gesù Cristo, per l’eternità.
Possiamo affermare con assoluta certezza che il tempo della Grazia sta per concludersi, viviamo come è descritto nell’ultimo periodo epistolare della chiesa di Laodicea.
Gesù sta alla porta, vale a dire che si sta concludendo la chiamata per Grazia e presto Egli uscirà per raccogliere tutti i vincitori: coloro che sono morti in Cristo e quelli ancora viventi. Quando la tromba suonerà, l’ascolteranno tutti quelli che non hanno amato la propria vita, ma l’hanno esposta alla morte, tutti i giorni (Apoc.12:11). Tutti i vincitori udranno la tromba di Dio e la voce di Gesù, che con voce di arcangelo, li chiamerà a sé, raccogliendoli nelle nuvole, all’apertura del primo sigillo (Apoc.6:2), “Perchè il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi. Poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore” (1Tes.4:16,17). Tu, che cosa stai aspettando? Se non sentirai la tromba di Dio, non sentirai nemmeno la voce di Gesù chiamarti. Resterai qui e riceverai uno spirito d’errore, per cui crederai a qualsiasi menzogna satanica e, alla fine, passerai il giudizio, come descrive l’apostolo Paolo: “E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna, affinché siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nella malvagità!” (2Tes.2:11,12).
Preferisci ignorare l’arrivo ed il passaggio di quel giorno glorioso, senza essere invitato, con l’inevitabile effetto di essere trascinato via dal devastatore, affrontare la grande tribolazione come le doglie di parto.
E’ tua scelta responsabile saper valutare bene e definire la tua vita futura.
Ti vogliamo soltanto avvisare che trascurare oggi il gran dono divino della salvezza, non prendere in considerazione la Grazia offertaci, è molto rischioso ed implica andare incontro a tragiche conseguenze.
Chi ha voluto consapevolmente rifiutare la redenzione o ha rinviato la sua più importante decisione, senza prenderla in tempo, pensando di avere ancora l’opportunità di farlo in seguito, rimarrà deluso, perché all’improvviso finirà questo periodo.
La Chiesa sarà portata via, mentre per chi invece resterà, sarà preclusa ogni possibilità di salvezza.
Non ascoltare l’inganno del diavolo, il suo obiettivo è quello di essere adorato e ricevere gloria da tutti, se tu segui le sue menzogne, perirai insieme con lui.
Lascia la carnalità e non andare dietro al mondo con tutto quello che gli appartiene, liberatene e compra la perla di grande valore (Mt.13:46) che è Gesù.
Non tarderà il compimento di visioni e profezie ed allora dove ti troverai?
Con Gesù, abitando la nuova Gerusalemme celeste insieme ai santi, “…la santa Gerusalemme, che scendeva dal cielo da presso Dio, avendo la gloria di Dio. E il suo splendore era simile a quello di una pietra preziosissima, come una pietra di diaspro trasparente come cristallo” (Apoc.21:10,11), oppure nello stagno di fuoco e di zolfo dove “…il fumo del loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte…” (Apoc.14:11).

Scegli il bene per la tua anima.

Ascolta anche tu questi saggi e preziosi consigli di Dio, facendoli tuoi, quando l’Eterno avvertì il suo popolo: “Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; perciò oggi io ti comando di amare l’Eterno, il tuo Dio, di camminare nelle sue vie, di osservare i suoi comandamenti, i suoi statuti e i suoi decreti, affinché tu viva e ti moltiplichi; e l’Eterno, il tuo Dio, ti benedirà… Ma se il tuo cuore si volge altrove, e se tu non ubbidisci e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, io vi dichiaro oggi che certamente perirete, che non prolungherete i vostri giorni… io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché possa vivere, tu e i tuoi discendenti, e possa amare l’Eterno, il tuo Dio, ubbidire alla sua voce e tenerti stretto a lui, poiché egli è la tua vita e la lunghezza dei tuoi giorni…” (Deut.30:15-20).

Al termine della grande tribolazione, avverrà allora la vendemmia (Apoc.14:18), che è l’uccisione di tutti gli empi: i sedotti insieme ai loro seduttori. La guerra è chiamata di Armagheddon (Apoc.16:16) o della valle di Giosafat (Gioele 3), anche Valle del massacro o Valle della Visione (Ger.19:6; Is.22.5). La vendemmia, o il massacro di tutti i malvagi, avverrà esattamente nella valle di Giosafat, descritta dal profeta Isaia: “Il tino l’ho pigiato da solo e dei popoli nessuno è stato con me. Li ho pigiati nella mia ira e li ho calpestati nel mio furore. Il loro sangue è spruzzato sulle mie vesti e ho macchiato tutti i miei abiti” (Is.63:3: Apoc.19:11:21). Gesù apparirà su un cavallo bianco, insieme al suo esercito (la chiesa), anch’esso su cavalli bianchi. Gesù avrà la sua veste tinta di sangue (Apoc.19:13) degli uccisi con la spada; sangue che scorrerà per una distesa di 1600 cubiti (Apoc.14:20). Come sarà il giorno dell’ira di Dio? “Sarà un giorno unico, che è conosciuto dall’Eterno; non sarà né giorno né notte, ma verso sera vi sarà luce” (Zac.14:7).

In un solo giorno avverrà la vendemmia, che è la distruzione dell’empio (Apoc.14:18). Con essa avverrà la fine dell’età presente, ovvero si concluderà la vita dell’uomo empio sulla terra (Mal.4.1; Zac.14:13; Ez.38:21; Aggeo 2:22). Seguirà la distruzione col fuoco dei cieli e della terra attuali, così Dio li creerà nuovi (Is.66:22). Dopo avverrà la mietitura, che è la risurrezione dei martiri (Apoc.14:15; 20:4; Mt.13:30,39; Gv.4.35) e di seguito inizierà il millennio.

Una piccola riflessione.

Tutti i fedeli del tempo della Grazia saranno rapiti o raccolti da Gesù nelle nuvole, prima dell’inizio degli ultimi sette anni o ultima settimana, esattamente quando Gesù aprirà il primo sigillo (Apoc.6); quindi prima del regno del figlio della perdizione, della bestia, che salirà dal mare, ossia dai popoli e nazioni (Apoc.13; 2Tes.2:3). I martiri, morti sotto la legge e quelli della grande tribolazione, appartenenti sempre al popolo ebreo, risorgeranno nella prima risurrezione, detta anche mietitura. La prima risurrezione che è quella in cui risorgeranno tutti i martiri Ebrei, uccisi durante il tempo della legge e quelli uccisi dalla bestia, durante la grande tribolazione, avverrà subito dopo la distruzione dell’empio, nella guerra di Armagheddon e prima dell’inizio del millennio. Essi abiteranno la santa Gerusalemme celeste, che scenderà da presso Dio (Apoc.21:10). Essi vivranno mille anni con Gesù sulla terra, insieme alla Chiesa o sposa. Dopo il millennio e, alla conclusione della guerra di Gog-Magog, tutti gli esseri umani, esistiti fin dalla fondazione del mondo, eccetto la Chiesa di Cristo e tutti i martiri del popolo Ebreo perché essi sono già con Gesù, tutti gli altri risusciteranno per il giudizio finale. Essi saranno giudicati per le loro opere: chi a vita eterna e chi a condanna eterna “E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco” (Apoc.20:15).
All’inizio del millennio saranno sigillate visioni e profezie, sarà unto il luogo santissimo, Dio riporterà in Sion il residuo che durante la creazione dei nuovi cieli e nuova terra avrà protetto con l’ombra della Sua mano (Is.51:16; 65:17,18), da esso si formerà un popolo eletto e santo.
Il popolo di Dio vivrà in pace e secondo giustizia davanti all’Eterno “Tutti quelli del tuo popolo saranno giusti; essi possederanno il paese per sempre, il germoglio da me piantato, l’opera delle mie mani, per manifestare la mia gloria” (Is.60:21).
Le bestie dei campi, gli sciacalli e gli struzzi mi glorificheranno, perché darò acqua al deserto e fiumi alla solitudine per dar da bere al mio popolo, il mio eletto” (Is.43.20).
Il popolo di Dio sarà benedetto, vivrà mille anni di ricchezze, lontano dal male, perché satana sarà legato per tutto quel tempo.
Tutti gli eletti staranno alla presenza di Gesù, il Vincitore con pieni poteri “A lui fu dato dominio, gloria e regno, perché tutti i popoli, nazioni e lingue lo servissero; il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà mai distrutto” (Dan.7:14).
A Gesù sarà dato il dominio e tutte le cose gli saranno sottoposte (1Cor.15:27,28), Lui accoglierà presso di sé gli eletti (1Tes.4:16).

Ricordiamo: dopo il rapimento della chiesa, Dio aprirà gli occhi al suo popolo, per accorgersi delle loro condizioni, come confermato dalle profezie “L’Eterno infatti ha sparso su di voi uno spirito di torpore; ha chiuso i vostri occhi, i profeti, e ha velato i vostri capi, i veggenti” (Is.29:10) e dalle parole di Gesù: “Vedendo, vedano ma non comprendano e udendo, odano ma non intendano, che talora non si convertano e i peccati non siano loro perdonati” (Mrc.4:12; Atti 28:27), fino ad occuparsi nuovamente di loro “Poiché l’Eterno ti ha chiamato come una donna abbandonata e afflitta nel suo spirito, come la sposa della giovinezza che è stata ripudiata, dice il tuo Dio. Ti ho abbandonata per un breve istante, ma con immensa compassione ti radunerò” (Is.54:6,7).
Dio parlò, attraverso i suoi profeti, ed ammonì diverse volte Israele, fino ad abbandonarlo per la sua ribellione idolatra, non avendo riconosciuto il Messia, “Egli è venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto” (Gv.1:11).
Israele l’ha rigettato, “ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome” (Gv.1:12).

La spiegazione che l’angelo fornì a Daniele si riferisce esclusivamente al popolo Israelita (Dan.12:1), perciò il tempo della Grazia e la sua conclusione non vengono indicati, se non in pochi versi (Dan.9:26).
Dio ha trascurato il suo popolo, non ricordandolo più, fino al compimento delle sessantadue settimane, con la ricostruzione delle mura, piazze e fossati in Gerusalemme, avvenuta in tempi angosciosi, per l’alto costo pagato in termini di vite umane per l’olocausto, la Shoah o sterminio degli ebrei.
Israele trascorrerà ancora giorni terribili durante l’ultima settimana (sette anni) Dan.8:13,14.
Le profezie avvertono: “Ora, tra poco, verserò il mio furore su di te e sfogherò su di te la mia ira, ti giudicherò secondo le tue vie e ti farò ricadere addosso tutte le tue abominazioni” (Ez.7:8).
Negli ultimi sette anni, dopo il rapimento della chiesa, Dio aprirà gli occhi al suo popolo e quelli che crederanno saranno innestati di nuovo, l’apostolo Paolo affermò: Allo stesso modo anche quelli, se non perseverano nella loro incredulità, saranno innestati; perché Dio ha la potenza di innestarli di nuovo” (Rom.11:23).

Dio ha un residuo in Israele, lo salverà proteggendolo durante il regno di Satana e dopo la guerra di Armagheddon, inizierà il millennio, saranno giorni di festa per la vittoria, perché la bestia e il falso profeta, catturati, saranno gettati nello stagno di fuoco che arde con zolfo e tutti gli eserciti alleati, saranno sterminati, mentre il dragone sarà preso, legato e gettato nell’abisso, dove rimarrà prigioniero per mille anni (Apoc.19:19-21; Apoc.20:2,3).
Gerusalemme sarà riedificata, poiché “I figli dello straniero ricostruiranno le tue mura e i loro re saranno al tuo servizio, perché nella mia ira ti ho colpita, ma nella mia benevolenza ho avuto compassione di te” (Is.60:10) e “Ed essi ricostruiranno le antiche rovine, rialzeranno i luoghi devastati nel passato e restaureranno le città desolate, devastate da molte generazioni” (Is.61:4).
Gerusalemme non sarà più chiamata –Abbandonata-, né la sua terra detta –Desolazione– (Is.62:4), ma risorgerà risplendente (Is.60:20). Questa profezia riguarda la nuova Gerusalemme abitata dal residuo del popolo di Dio.
Ripetiamo che oggi, 2011, sono già passati circa 63 anni dall’inizio della riedificazione dello Stato d’Israele, quanto tempo credete che ci rimanga ancora, prima della fine? Secondo quanto l’angelo riferì a Daniele e da un calcolo approssimativo, solo sette anni circa.
Gesù profetizza: “E questo evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo in testimonianza a tutte le genti, e allora verrà la fine” (Mt.24:14) ed ancora sostiene: “Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno, né l’ora in cui il Figlio dell’uomo verrà” (Mt.25:13). Noi dobbiamo camminare nella luce e ravvederci, perché se non lo facessimo, Egli verrebbe su di noi come un ladro: “Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così quel giorno vi sorprenda come un ladro” (1Tes.5:4) e “Ricordati dunque di quanto hai ricevuto e udito; e serbalo, e ravvediti. Che se tu non vegli, io verrò come un ladro, e tu non saprai a quale ora verrò su di te” (Apoc.3:3).

Chi non conosce il tempo della venuta di Gesù, che verrà a raccogliere la sua Chiesa, non sta certamente vegliando, quando: “… il Signore stesso, con potente grido, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi” (1Tes.4:16) e raccoglierà a sé gli eletti. Se tu rimanessi qui, vedresti infine Gesù apparire nel cielo nel gran giorno dell’ira di Dio (Apoc.19:11:21), come riferisce l’apostolo Pietro: “Ma il giorno del Signore verrà come un ladro; in esso i cieli passeranno stridendo, e gli elementi infiammati si dissolveranno, e la terra e le opere che sono in essa saranno arse” (2Ptr.3:10).

Non sappiamo il momento preciso, perché non dobbiamo conoscere il giorno e l’ora, ma il periodo lo possiamo riconoscere dalle circostanze e dagli avvenimenti e da quanto riferisce la profezia di Daniele.
Il tempo per i gentili sta per scadere, non farti assorbire dalla frenesia del trascorrere del tempo per i vari impegni giornalieri e né farti risucchiare dal vortice della ricerca delle cose mondane, che non ti serviranno, perché le ricchezze, il successo non conteranno, il divertimento finirà.
Se non ti ravvedi dal peccato, dal male o dalle opere malvagie, su di te cadrà una grande rovina, sarai abbandonato al tuo destino, attraversando il periodo del dominio di Satana su questa terra, per essere, al giudizio, gettato nello stagno di fuoco (Apoc.20:15).
Al contrario, se ti apparti dal mondo, seguendo una condotta morale, dignitosa, gradita a Dio, rifiutando ogni concupiscenza che appartiene alla carne, allora sentirai un potente comando, una voce di arcangelo e la tromba di Dio, e sarai rapito dal Signore per incontrarlo nelle nuvole, insieme con quelli che sono morti in Cristo (1Tes.4:16,17).
Insieme al popolo di Dio vedremo la santa Gerusalemme. Noi abiteremo la diletta città ed il popolo ebreo vivente abiterà il campo dei santi (Apoc.20:9). La diletta città è la Gerusalemme celeste, che scenderà da presso Dio, mentre il campo dei santi è la Gerusalemme abitata dal popolo di Dio.

Si avvererà allora la profezia: “Ristabilirò i tuoi giudici come erano all’inizio, e i tuoi consiglieri come erano al principio. Dopo questo, sarai chiamata “La città della giustizia“, “La città fedele“.(Is.1:26; Ger.24:6; Ez.16:60).
Ora il residuo santo, “Un residuo, il residuo di Giacobbe, tornerà all’Iddio potente” (Is.10:21). Dio si è scelto un residuo di tutte le dodici tribù d’israele e lo preserverà in vita dalla grande tribolazione e durante il regno del serpente antico, del dragone, che è Satana, per 1260 giorni. Alla fine, il resto degli ebrei tornerà nella terra, che Dio diede per promessa ai loro padri. Essi abiteranno la città di Dio, che è la nuova Gerusalemme terrena (Slm.87:3) (cfr.Ez.40 al 48 e Apoc. 21).
Dio stabilirà la sua dimora nella Gerusalemme (Apoc.21:3) col suo tabernacolo ed Egli abiterà con gli uomini, in mezzo al suo popolo, perché: “L’Eterno edifica Gerusalemme e raccoglie i dispersi d’Israele” (Slm.147:2), La Gerusalemme attuale sarà distrutta (Dan.11:15). In Israele saranno annientati i malvagi, insieme alla bestia ed al falso profeta, al tempo stabilito da Dio (Apoc.19:20).
Infatti “… Dio salverà Sion e riedificherà le città di Giuda; allora essi vi abiteranno e la possederanno” (Slm.69:35).

I tempi cui tutto questo si compierà si stanno avvicinando, Gesù ci avverte più volte di vegliare, di stare attenti agli eventi, non lasciandoci prendere di sorpresa, ma essere pronti, come le vergini (Mt.25:10), ad accedere nel regno eterno, attraverso la Grazia che ci è offerta tramite il sacrificio di Cristo Gesù che presto chiuderà.
Per quelli che resteranno di fuori, i ritardatari, non ci sarà più alcuna cosa da fare, anche se grideranno al Signore di farli entrare, “Ma egli rispondendo disse:-in verità vi dico che non vi conosco-” (Mt.25:12) ed aggiungendo “…allontanatevi da me, voi tutti operatori d’iniquità” (Mt.7:22).
Oggi e solo oggi possiamo ravvederci dal male e togliere dalla nostra vita tutto ciò che è peccato e non appartiene al Signore, come Gesù esorta: “Ora, perché mi chiamate, -Signore, Signore-, e non fate quello che dico?” (Lc.6:46).
E’ giunto il tempo di aprire il nostro cuore e lasciare che entri solo quello che piace a Dio, stando attenti alle astuzie ingannatrici di satana, che s’insinuano tra i cristiani e nelle chiese. Oggi è il tempo che precede la venuta dell’empio, chiamato apostasia (2Tes.2:3), perché Satana riesce con la sua bugia ad ingannare l’uomo carnale e far rinnegare il Cristo, il Figlio di Dio (1Gv.2:22; 2Ptr.2:1; Giuda 1:4). L’apostolo Giovanni avverte: “Chiunque nega il Figlio, non ha neppure il Padre; chi confessa il Figlio ha anche il Padre” (1Gv.2:23).
Obiettivo principale e preferito dei suoi attacchi rimane il conduttore e i vicini collaboratori (l’angelo o stella Apoc.1:20), perché una volta aggirati, è facile coinvolgere l’intera chiesa (il candelabro) leggere Apoc.3:14,22).
Le strategie sono adattabili per ogni tipologia che spaziano dall’umiltà ricercata, dal falso e simulato amore per il prossimo e non come spontanea e semplice risposta alla sottomissione divina, fino all’opposto sovrastimato apprezzamento od orgoglio, dichiarando che: -sono ricco e non ho bisogno di nulla-.
Ricordiamoci che abbiamo sempre a disposizione un metro infallibile per valutare e confrontare ogni cosa: la luce della Parola di Dio.

Analizziamo bene, se i nostri propositi e le nostre azioni fossero conformi alla verità espressa nella Sacra Scrittura? O seguiamo, teorie strane, provenienti da una mente carnale, l’apostolo Paolo ci avverte che se anche fosse un angelo a portarci un altro evangelo di rigettarlo se non conforme al contenuto ed il messaggio biblico.
Gesù non ci giustificherebbe se perseverassimo nell’errore, pur sapendolo, ma seguiamo incondizionatamente solo l’esempio chiaro del nostro Maestro, camminando per lo Spirito Santo, nostra insostituibile guida.

Ravvediamoci dal nostro vano modo di vivere finché siamo in tempo, come sostiene il profeta: “Presi quindi il mio bastone -Grazia- e lo spezzai, per annullare il patto che avevo stabilito con tutti i popoli” (Zac.11:10) e l’ultimo eletto sarà chiamato a completare il numero degli appartenenti alla Chiesa o sposa di Cristo.

Dio avvertì il suo popolo per bocca dei profeti e continuerà fino alla fine dicendo:

“Cercate il SIGNORE, voi tutti, umili della terra che mettete in pratica i suoi precetti! Cercate la giustizia, cercate l’umiltà! Forse sarete messi al sicuro nel giorno dellira del SIGNORE” (Sof.2:3).[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]