Rendete dunque a ciascuno ciò che gli è dovuto: il tributo a chi dovete il tributo, l’imposta a chi dovete l’imposta, il timore a chi dovete il timore, l’onore a chi l’onore” (Rom.13:7).

Dio opera tramite la mano dei medici chirurghi?

Ha Dio perso la sua potenza? Non è più in grado di intervenire a favore degli uomini e per fare miracoli ha bisogno della mano dell’uomo, “Ecco, la mano dell’Eterno non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire” (Is.59:1).

Così molti pensano e attestano il miracolo da parte di Dio, dopo aver subito un intervento chirurgico, andato a buon fine.

Occorre riflettere bene su ciò che avviene, se è il medico ad operare un paziente e questo guarisce, non si può dichiarare di aver pregato ed è accaduto il miracolo, ma ringraziare Dio di essere ancora in vita. Così non si soprappone il materiale allo spirituale.

Il miracolo avviene, se non si fa intervenire alcun medico, ma ci prostriamo ai piedi di Cristo, chiedendo guarigione, come sta scritto: “Qualcuno di voi è infermo? Chiami gli anziani della chiesa, ed essi preghino su di lui, ungendolo di olio nel nome del Signore” (Gcm.5:14-17).

Il malato sarà guarito e solo allora potremo dichiarare, con fermezza, che Dio ha operato con miracolo e guarigione. L’elemento carnale non può coesistere con lo spirituale. Infatti, “Ciò che è nato dalla carne è carne; ma ciò che è nato dallo Spirito è spirito” (Gv.3:6).

Inoltre, per quale ragione, quelli che si definiscono evangelici, sostengono di aver ricevuto il miracolo da Dio, mentre altri pazienti come loro, nelle stesse condizioni e operati dai chirurghi, che rimuovono con successo la causa dell’infermità, ringraziano invece l’equipe medica, che ha eseguito l’intervento. Il miracolo è riservato solo per i credenti, oppure tutti, anche gli increduli, usufruiscono dei miracoli?

Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio” (Mt.22:21).

Dio ha dichiarato a tutti, tramite il profeta Geremia, che è “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dal SIGNORE!” (Ger.17:5), quindi, tutti quelli che confidano nella scienza umana, sono maledetti.

Siamo giunti nel periodo della chiesa di Laodicea, dove tutti i credenti sono divenuti tiepidi (Ap.3:16). Uomini e donne, che si ritengono cristiani, non distinguono più il vero dal falso e neppure riconoscono più la potenza di Dio, come è evidenziato: “…_62003005aventi l’apparenza della pietà, mentre ne hanno _rinnegato la potenza. Anche da costoro allontanati!” (2Tmt.3:5).

I credenti sono invitati a considerare i propri errori e a correggerli, ossia a santificarsi, come ci esorta: “come colui che vi ha chiamati è santo, voi pure siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: -Siate santi, perché io sono santo-“ (1Ptr.1:15,16), prima che venga il giorno glorioso, mentre chi non sarà stato vigile, accorto e perseverante nella fede e nella vocazione ricevuta, rimarrà escluso dalla gloria divina.

Abbiamo molti esempi di grandi miracoli e prodigi, che Gesù faceva, tra cui: “Allora disse a quell’uomo: -Stendi la tua mano-. Ed egli la stese, e la mano divenne sana come l’altra” (Mt.12:13).

Inoltre, Gesù non ha mai chiamato un medico per farsi aiutare a compiere un miracolo o magari a mettere una mano bionica a qualche paziente e restituirgli la sua piena funzionalità, ma direttamente e personalmente interveniva. Nella potenza di Dio, Gesù compiva “…le opere che il Padre mi ha dato da compiere” (Gv.5:36).

Prima di tornare al Padre, Egli comandò: “Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt.10:8).

Tutti gli apostoli misero in pratica le parole di Gesù: “Dio intanto faceva miracoli straordinari per mezzo di Paolo” (At.19:11; 8:13) e come “…Stefano, ripieno di fede e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo” (At.6:8).

Essi poi se ne andarono a predicare dappertutto, mentre il Signore operava con loro e confermava la parola con i segni che l’accompagnavano. Amen” (Mrc.16:20)

Cosa ci manca oggi?

La fede e la potenza dello Spirito Santo, fondamentale per ogni credente, che vive una vita per Cristo.

Ad esempio, se ricorro dal medico, per la mia poca fede e, sottoponendomi alla cura con i farmaci, guarisco, non testimonio del miracolo fatto da Dio, perché non è merito suo, ma semplicemente posso ringraziare Dio, perché mi ha concesso altro tempo per vivere alla sua gloria.

Viceversa, il miracolo accade, se io con fede certa e con assoluta convinzione, mi prostro umilmente ai suoi piedi, pregando: “guariscimi da questa infermità, nel nome di Gesù”, invece di affidarmi al medico. La sua Parola ancora oggi è valida e potente: “E tutto ciò che chiederete in preghiera, avendo fede, lo otterrete” (Mt.21:22), “…io vi dico in verità che, se avete fede quanto un granel di  senape, direte a questo monte: -Spostati da qui a là-, ed esso si sposterà; e niente vi sarà impossibile” (Mt.17:20).

In questi ultimi tempi, Satana sta facendo di tutto, per allontanare da Dio, coloro che vogliono avvicinarsi e quelli che sono deboli e ingenui nella fede. Cerca di impedire con ogni inganno e mezzo, come lo scoraggiamento, la realizzazione delle promesse reali ed eterne della Parola di Dio.

Cerchiamo perciò la vittoria in Cristo Gesù e sconfiggeremo per sempre ogni ostacolo e difficoltà. Da adesso, cambiamo quindi atteggiamento verso Gesù, che è lo stesso di ieri, oggi e lo sarà in eterno (Ebr.13:8), che ci ha messo a disposizione delle armi spirituali (2Cor.10:4) efficaci, per distruggere le opere del diavolo e ottenere sempre la vittoria, mediante la nostra fede “tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede” (1Gv.5:4).

La potenza di Dio non verrà mai meno: “Ora a colui che può, secondo la potenza che opera in noi, fare smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo” (Ef.3:20).

Qualsiasi cosa abbiamo bisogno, Egli è pronto a donarcela, ma occorre avere fede in Dio e tutto quello che chiederemo, lo otterremo, nel nome di Gesù. Non ha Egli detto: “Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò” (Gv.14:14).