Fate dunque attenzione a come ascoltate, perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che pensa di avere” (Lc.8:18)

Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha” (Mrc.3:25).

Gesù parlava in parabola ai Giudei, affinché non comprendessero per la loro incredulità la verità del Figlio di Dio, rinnegandolo fino a chiedere la sua morte. Infatti, Pilato disse: “-Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?-. Tutti gli risposero: -Sia crocifisso!-. …E tutto il popolo rispose: -Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli-“ (Mt.27:22-25).

Israele conosceva molto bene Dio, perché aveva nelle mani la Legge di Mosè, che molte volte non metteva in pratica. Israele perciò è il popolo scelto anticamente da Dio, che non ricevette e respinse Cristo, il Messia (Gv.1:11; Zac.7:11).

ma a chi non ha sarà tolto anche quello che pensa di avere”.

Israele non ha riconosciuto il Figlio di Dio e, per questo, gli è stato tolto ogni possibilità di andare a Dio, perché, mentre sotto la Legge erano salvati per le opere, con la Grazia si è salvati per la fede in Cristo Gesù e solo tramite Gesù si arriva a Dio.

Quel Dio, in cui loro credevano di appartenere, dichiarò che: “Io li disperderò davanti al nemico come fa il vento orientale. Nel giorno della loro calamità io mostrerò loro le spalle e non la faccia” (Ger.18:17). Tutto si compì esattamente come Dio aveva pronunciato tramite i suoi servi, i profeti. Così circa 40 anni dopo che Gesù ritornò al Padre e circa 70 dalla sua nascita, Dio diede Israele nelle mani dei loro nemici, che demolirono il tempio di Dio, facendo sterminio di tutti gli Ebrei e quei pochi superstiti rimasti furono dispersi tra tutte le nazioni del mondo, abbandonati, come il profeta annunciò: “Allora grideranno all’Eterno, ma egli non risponderà loro; in quel tempo egli nasconderà loro la sua faccia, perché sono stati malvagi nelle loro azioni “ (Mich.3:4).

Quando Israele chiuse totalmente le porte alla Grazia, essa passò ai gentili: “Sappiate dunque che questa salvezza di Dio è mandata ai gentili, ed essi l’ascolteranno!” (At.28:28). Molti, che si dicono cristiani, non considerano Israele come il popolo di Dio, anche se rigettato. Esso è sempre il popolo scelto tra tutti i popoli della terra (Deut.7:7) a cui Dio ha fatto tutte le promesse: “…che sono Israeliti, dei quali sono l’adozione, la gloria, i patti, la promulgazione della legge, il servizio divino e le promesse“ (Rom.9:4).

Molti messaggi nei vangeli per gli ultimi tempi (sette e ultimi anni), Gesù li indirizza esclusivamente agli israeliti, a differenza di quelli che non hanno conoscenza spirituale, li considerano rivolti alla Chiesa della Grazia, causando confusione.

Molte profezie annunciano ciò che ha fatto Israele, le sue iniquità e le promesse della loro salvezza finale, quando solo due residui presi da tutte le tribù d’Israele si convertiranno, riconoscendo il Cristo, il Messia, che era stato mandato per la loro salvezza, ma fu messo a morte dai loro padri.

Un residuo israelita entrerà vivente nel millennio e da questi pochi diventeranno un grandissimo popolo. L’altro residuo dovrà dare la propria vita per essere purificato: “Alcuni saggi cadranno perché fra di loro ve ne siano di quelli purificati, lavati, resi candidi fino al tempo della fine, che dovrà venire al tempo stabilito” (Dan.11:35). Israele è e sarà in eterno il popolo di Dio; molti di loro si convertiranno e saranno salvati (Dan.12:1) durante gli ultimi sette anni, ultima settimana delle settanta per Israele (Dan.9:24).

Comprendi e rispetta il popolo di Dio, che è la tua radice e tu sei solo un ramo collaterale, selvatico, cioè innestato. E’ tramite Israele che tu sei arrivato/a alla salvezza e a conoscere il tuo Salvatore e Signore, quindi: “…non vantarti contro i rami, ma se ti vanti contro di loro ricordati che non sei tu a portare la radice, ma è la radice che porta teSe Dio non ha risparmiato i rami naturali, guarda che talora non risparmi neanche te” (Rom.11:18,21).