L’uomo, non può contendere con chi è più forte di lui (Ecl.6:10) e

Vogliamo noi provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di Lui?” (1Cor.10:22).

 “L’empio, nell’arroganza del suo volto, non cerca l’Eterno; tutti i suoi pensieri sono: –DIO non cè “(Slm.10:4).

Durante una cronaca in diretta televisiva sugli effetti disastrosi provocati dal forte terremoto nel centro Italia, dei giornalisti intervistarono un parroco di un luogo devastato in rovine, chiedendogli dove era Dio, mentre morivano tutte quelle persone nel tremendo disastro, lui non seppe rispondere. Qualcuno potrebbe criticare che forse Dio non lo sapeva o non ha fatto in tempo a fermare il terremoto.

L’uomo vive senza Dio, perché rivolge il suo sguardo agli idoli e da loro desidera soccorso, perciò Dio avverte Israele, ma anche tutti gli idolatri: “Quando griderai, venga a salvarti la folla dei tuoi idoli. Il vento li spazzerà via tutti, un soffio li porterà via. Ma chi si rifugia in me possederà il paese ed erediterà il mio santo monte” (Is 57:13).

Solo chi confida in Dio sarà soccorso, il mondo non conosce il piano divino e oltretutto non sa che tutto quello che succede è sotto il controllo di Dio. Come ai tempi della presa di possesso della terra promessa da parte di Israele, il Signore tramite i suoi profeti, raccomandò l’osservanza dei comandamenti e degli statuti della legge di Dio, ma se non avessero ubbidito, li avrebbe dispersi tra tutte le nazioni della terra e avrebbe distrutto le loro città. Ciò avvenne circa quaranta anni dall’ascensione di Gesù al cielo (nel 70 d.C.). Il salmista annunciò il tempo della Diaspora, confermando quello che accadde: “Hanno dato alle fiamme il tuo santuario; hanno profanato la dimora del tuo nome, gettandola a terra” (Slm.74:7; 105:27). Dio perciò li avrebbe fatti deridere e beffare da tutte le nazioni e quando qualcuno passava da quei luoghi abbandonati e lasciati distrutti dal nemico, si chiedeva il motivo di tanta devastazione, la risposta era: “Perché hanno abbandonato l’Eterno, il loro DIO…” (1Re.9:9), “hanno rifiutato il vero Dio per servire gli idoli che non hanno vita, non possono fare del male né del bene” (Ger.10:5). Non c’è alcuna cosa di nascosto a Dio, dal luogo della Sua dimora controlla tutti gli uomini della terra (Slm.33:14), che dovranno rendere conto di ogni parola o atto commesso su questa terra (Mt.12:36; Ebr.4:13). Dio tratta gli uomini come Lui vuole: “Ecco, come l’argilla è nelle mani del vasaio, così siete voi nelle mie mani, o casa d’Israele!” (Ger.18:6). L’uomo non può contendere con chi è più forte di lui (Ecl.6:10) e Dio lo è.

È scritto: “Guai a chi contende con chi l’ha formato, un frammento di vasi di terra con altri frammenti di vasi di terra. Dirà l’argilla a chi la forma: -Che fai? -, o dirà la tua opera: -Non ha mani?-“ (Is.45:9). Ricordiamoci che noi siamo stati creati dalla polvere, argilla tratta dalla terra, formata da Dio e come possiamo contestare al nostro formatore, perché hai fatto questo? (Is 64:8). Dio dichiara: “Io formo la luce e creo le tenebre, faccio il benessere e creo la calamità. Io, l’Eterno, faccio tutte queste cose” (Is.45:7).

Dio è il Creatore ed ha l’autorità di fare ciò che vuole (Slm.135:6; Rom.9:21), salvare chi vuole, e toglier la vita a chi Lui desidera. Dio dirige ogni evento, sia in terra che nei cieli e, senza il suo consenso, nulla è possibile, perché “Il male e il bene non procedono forse dalla bocca dell’Altissimo? (Lam.3:38).

Come fu per Israele, così ancora adesso, nulla è cambiato, perché l’uomo non cerca Dio, la salvezza, la sua benedizione, la sua protezione e la guida in ogni circostanza, ma si affida agli idoli muti, sordi, ciechi, di pietre, di metallo o di legno, che non camminano, non aiutano e soprattutto non salvano (Slm.115:4-8).

Alla fine un residuo d’Israele riconoscerà che tutto quello che Dio ha mandato su di loro fu solo perché avevano colmato la misura del peccato, Il profeta Isaia annuncia: “Ma le vostre iniquità hanno prodotto una separazione fra voi e il vostro DIO, e i vostri peccati hanno fatto nascondere la sua faccia da voi, per non darvi ascolto” (Is.59:2). Quando il residuo scelto per vivere (Is.4:6) riconoscerà il suo peccato e quello dei loro padri e quando “Molti mali e molte calamità cadranno loro addosso; e in quel giorno diranno: -Questi mali non ci sono, forse caduti addosso perché il nostro Dio non è in mezzo a noi?” (Deut.31:17).

Dio ritornerà a trattare con il suo popolo, lo perdonerà e restaurerà tra loro pace e sicurezza ed essi vivranno un millennio con Dio (Ap.21:3). Per noi oggi, è il tempo della Grazia affinché l’uomo si ravveda dal male e si allontani dal peccato, troverà così riposo alla sua anima e sarà gradito al Signore, se seguirà i suoi insegnamenti.

Sappiamo che i figli di Dio, quando sono in difficoltà, gridano a Lui e sono salvati, “perché gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alla loro preghiera, ma la faccia del Signore è contro quelli che fanno il male” (1Ptr.3:12). Dio manda sugli uomini le calamità, perché essi possano ricordarsi, avvicinarsi e trovare aiuto e soccorso in un Dio santo, giusto, misericordioso, di gran benignità e lento all’ira (Slm.86:15), ma essi non si ravvedono dal male, per trovare pace, amore e sicurezza nel Salvatore Gesù Cristo.

La carne desidera ciò che è della carne, terrena, materiale e perciò non s’interessa di ciò che proviene dall’alto, ovvero la Grazia del Signor Gesù per poter entrare nell’eternità, gloriosamente con Cristo. Ecco, perché il peccato avanza sempre più di ieri. Gli empi continueranno a peccare fino a quando Dio riverserà negli ultimi sette anni (nella 70° settimana di Daniele) su loro la sua ira con le piaghe dei sigilli, delle trombe e delle coppe. Anche allora essi continueranno ad adorare demoni, idoli di argento, di oro, bronzo e pietra e:” …non si ravvidero dei loro omicidi né dalle loro magie né dalla loro fornicazione né dai loro furti” (Ap.9:21; 16:9-11).

Per te che credi, continua a credere, a santificarti e a “Non essere vinto dal male, ma vinci il male con il bene” (Rom.12:21). Segui il Maestro, impara da Lui, seguilo e metti in pratica le Sue parole e starai per sempre con il Signore, che ti ha comprato con il Suo sangue prezioso. Cammina in santità, con fede, praticando la giustizia e la verità, allora vivrai per l’eternità.