Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate ritenuti degni di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo” (Lc.21:36) “e per aspettare dai cieli il suo Figlio, …cioè Gesù, che ci libera dall’ira a venire” (1Tes.1:10) e “poiché Dio non ci ha destinati all’ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo” (1Tes.5:9).

La Chiesa di Cristo Gesù è stata riscattata con il Suo sangue, per essere santa, irreprensibile e senza colpa (Col.1:22); tutti i fedeli sono stati lavati, santificati e giustificati (1Cor.6:11).

E’ da escludere l’idea che Dio possa permettere che la Chiesa di Cristo, i suoi fedeli, che sono stati riscattati dal sangue di Gesù, giustificati per la fede e santificati attraverso la Parola di Dio, sia consegnata nelle mani di Satana e subire, attraverso il diavolo, tutte le stesse conseguenze dell’ira di Dio sui disubbidienti, malvagi e empi.

La grande tribolazione inizierà insieme al regno satanico, dove l’uomo-bestia o uomo empio, che verrà dal mare ovvero dalle nazioni, riceverà dallo spirito di Satana, che è chiamato anche dragone, forza, potenza e autorità. Per questo è paragonato in similitudine al ferro e all’argilla (ferro è lo spirito di Satana e l’argilla è l’uomo che riceverà la sua potenza, Dan.2:41). Egli si metterà al posto di Dio e si farà adorare come un dio. Quest’uomo verrà da una stirpe reale e avrà la ferocia di tutti i regni stabili passati, che sono identificati in similitudine come: leopardo, l’Impero Romano, orso, la Media-Persia, il leone corrispondente all’antica Babilonia.

Le dieci corna che sono sulla bestia corrispondono ai dieci re o presidenti, che inizieranno a regnare insieme all’uomo con lo spirito di Satana (Ap.17:12), mentre le sette teste indicano sette regni o re, di cui cinque sono passati, uno sta comandando ancora e governerà fino a quando arriverà il tempo dell’ultimo dominio, ovvero quello di Satana, che durerà poco, solo 1260 giorni (Ap.17:10).

La grande tribolazione inizierà nella seconda metà dell’ultima settimana, contemporaneamente al comando della bestia, che si farà Dio, insieme all’anticristo, il quale farà grandi prodigi, imitando il Messia, ma si comporterà come il dragone, che è Satana. Eserciterà quindi tutta l’autorità della prima bestia e farà persino scendere fuoco dal cielo, seducendo tutto il mondo, perché adori Satana, eccetto gli eletti del popolo di Dio (israeliti) (Dan.12:1; Ap.13:11-17).

La seconda bestia verrà dalla terra, cioè da Israele. Egli sarà l’anticristo o falso profeta e, come la prima bestia prenderà il posto di Dio, la seconda imiterà Gesù, però con prodigi e segni falsi. I due domineranno il mondo con inganno, dato che “Il cuore di questi due re sarà rivolto a fare del male; proferiranno menzogne seduti alla stessa mensa, ma la cosa non riuscirà, perché verrà malgrado tutto al tempo fissato” (Dan.11:27) la loro fine.

E’ evidente dalle parole di Gesù: “Quando dunque vedrete l’abominazione della desolazione predetta dal profeta Daniele, posta nel luogo santo (chi legge intenda), allora coloro che sono nella Giudea fuggano ai monti… e pregate che la vostra fuga non accada d’inverno, né di sabato, perché allora vi sarà una grande tribolazione, quale non vi è mai stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuna carne si salverebbe; ma a motivo degli eletti quei giorni saranno abbreviati” (Mt.24:15-22). Da precisare che questi eletti non si riferiscono alla sposa di Cristo, bensì a quelli del residuo, preso da tutte le tribù israelite, come pure i martiri non appartengono al popolo gentile, ma a Israele, perché solo per loro e solo in quei tempi, ci sarà salvezza (Dan.12:1; Is.4:6).

All’insediamento dell’avversario, ”… colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio” (2Tes.2:4) ci sarà la fuga di un residuo d’Israele e dei Giudei, paragonati in similitudine ad una donna (Ap.12:1), che ripopolerà e abiterà nella nuova Gerusalemme del millennio, “E la donna fuggì nel deserto, dove ha un luogo preparato da Dio, perché vi sia nutrita durante 1260 giorniMa furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto nel suo luogo, dove essa è nutrita per un tempo, dei tempi e la metà di un tempo, lontano dalla presenza del serpente” (Ap.12:6,14) proprio all’inizio della grande tribolazione di 1260 giorni, circa tre anni e mezzo, corrispondenti alla durata del regno satanico (la bestia) “… e le fu data potestà di operare per quarantadue mesi” (Ap.13:5). Infatti, appena “…il dragone si vide gettato sulla terra, perseguitò la donna che aveva partorito il figlio maschio” (Ap.12:13); la donna è Israele e Giuda da cui viene la genealogia di Gesù (Mrc.1:1).

Satana darà tutta la sua autorità e potenza a un uomo, perseguiterà gli Ebrei, di cui solo il residuo santo sarà messo al sicuro (Is.4:6; Ap.12:6), mentre un’altra parte, composta dai santi, daranno la loro vita per essere purificati e imbiancati (Dan.11:33-35), perché essi riconosceranno Gesù, come il Messia, per la predicazione dei due testimoni o ulivi, che Dio manderà in Israele all’inizio degli ultimi sette anni, ovvero nei primi 1260 giorni (Ap.11:3).

Quelli che scamperanno alla morte del popolo israelita, entreranno nel millennio: “Chi sarà rimasto in Sion e chi sarà superstite in Gerusalemme sarà chiamato santo, cioè quanti saranno iscritti per restare in vita in Gerusalemme” (Is.4:3). Questo residuo dovrà rimanere vivo, perché Dio li porterà in un luogo protetto, dove nessuno giungerà loro.

Il Salmo 91; Zac.14:4-5; Mt.24:15-21; Ap.12:6, presentano come avverrà la fuga del residuo, scelto per vivere.

Il residuo sarà portato in un luogo sicuro, sarà tenuto lontano e nascosto al dragone e lì saranno nutriti e protetti da Dio per 1260 giorni (Ap.12:6). Durante la loro fuga precipitosa, l’esercito del dragone li inseguirà, ma non riuscirà a raggiungerli, né a prenderli, perché la terra aprirà la sua bocca e li inghiottirà vivi, ossia saranno sepolti vivi dalla caduta di massi mentre il residuo passerà indenne attraverso la valle dei monti e sarà messo in salvo, lontano e al sicuro, “il dragone allora si adirò contro la donna e se ne andò a far guerra col resto della progenie di lei…” (Ap.12:17).

I santi martiri sono progenie della donna, analogia d’Israele; essi sono identificati, sempre in similitudine, come stelle del cielo. Sempre il dragone “Si ingrandì fino a giungere all’esercito del cielo (tutti i santi del popolo di Dio, che hanno il loro nome scritto nel libro, Dan.12:1), fece cadere in terra parte dell’esercito e delle stelle e le calpestò (li ucciderà)” (Dan.8:10). Stessa profezia rivelata dall’apostolo Giovanni: ”E la sua coda strascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo, ed egli le gettò in terra” (Ap.12:4), quindi una terza parte di tutti i santi israeliti cadranno come martiri.

Questo periodo terribile di tribolazione è breve e ridotto a causa degli eletti, i martiri Ebrei, che daranno la loro vita per la Parola di Dio, per la testimonianza di Gesù e, per non rinnegare la loro fede, non si sottometteranno alla bestia, non prenderanno il suo marchio e non adoreranno la sua immagine. Essi saranno i martiri, ritenuti beati: ”Scrivi: Beati i morti che d’ora in avanti muoiono nel Signore; sì, dice lo Spirito, affinché si riposino dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono” (Ap.14:13).

Durante il dominio della bestia e del suo aiutante, l’anticristo (Ap.13:11-21), Dio manderà su tutti gli empi, che prenderanno il marchio, il nome o il numero del nome della bestia, le sette coppe colme dell’indignazione di Dio. Esse sono descritte come le ultime piaghe, perché con esse si compirà l’ira di Dio (Ap.15:1). Da notare che i sette angeli, vestiti di lino puro e risplendente, che riceveranno le coppe d’oro piene dell’ira di Dio (Ap.15:7), per versarle sulla terra (Ap.16:1), sono di origine umana, perché identificati dai loro vestiti uguali a quelli della sposa di Cristo (Ap.19:8; 19:14).

Quando la prima coppa con la piaga fu versata sulla terra, “…un ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia e quelli che avevano adorato la sua immagine” (Ap.16:2). Questo fatto evidenzia chiaramente che si sarà già manifestata l’autorità della bestia, mettendo in atto il suo potere di sottomettere il mondo e, con gli ultimi effetti delle piaghe dell’ira di Dio sopra i malvagi, denota che già la Chiesa dei santi, non sarà più presente sulla terra, ma sarà stata già rapita in cielo e sarà sempre con Gesù, il suo Capo, al sicuro dalle conseguenze dell’ira di Dio, che viene sopra i figli della disubbidienza (Col.3:6).

In questo periodo di tre anni e mezzo, i santi del popolo di Dio, i martiri, saranno dati nelle mani dell’uomo con la potenza e l’autorità di Satana (Dan.7:25; 8:13; Ap.13:7) “E le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli; e le fu dato autorità sopra ogni tribù, lingua e nazione”. Il residuo sarà messo in salvo durante questo periodo terribile, che non ce n’è mai stato prima e mai più ce ne sarà, ”Or in quel tempo sorgerà Michele (Gesù), il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Vi sarà un tempo di angoscia, come non c’era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro” (Dan.12:1).

Il tempo della Grazia terminerà quando Gesù chiuderà il periodo della chiesa di Laodicea, prima che inizi l’ultima settimana delle settanta per Israele (Dan.9:24-27). Allora la Chiesa e lo Spirito Santo saranno tolti da tutto il mondo (Tes-2:7; Ap.22:17). Prima sarà rapita la Chiesa, quando Gesù aprirà il primo sigillo, mentre al secondo sigillo, lo Spirito Santo sarà ritirato nei cieli e quindi con esso la pace sarà tolta dalla terra e gli uomini si uccideranno l’un l’altro (Ap.6:1-4).

Il culmine dell’ira avverrà nel gran giorno di Dio Onnipotente, alla battaglia di Armagheddon (Ap.16:14,16), quando Gesù, il Re dei re e il Signore dei signori, il Santo e il Verace verrà su un cavallo bianco, seguito dai suoi eserciti, la Chiesa vestita di lino finissimo, bianco e puro, pigerà il tino del vino dell’indignazione e dell’ira di Dio Onnipotente (Ap.19:14,1; Is.63:2-6).

Quando inizierà l’ultima settimana per Israele e per il mondo intero, la Chiesa sarà rapita, perciò Satana, l’accusatore, che è il diavolo o serpente antico (Ap.20:1) sarà cacciato dal cielo (Ap.12:8,9) e gettato giù sulla terra, insieme ai suoi angeli caduti o demoni: “Perciò rallegratevi o cieli, e voi che abitate in essi (La Chiesa). Ma guai a voi, abitanti della terra (Israele) e del mare (popoli gentili o pagani), perché il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di avere poco tempo” (Ap.12:12). Il regno satanico durerà infatti solo 1260 giorni, dopo di che ci sarà un breve periodo, affinché gli spiriti satanici vadano per tutto il mondo per radunare le genti alla guerra contro Gesù e la Sua chiesa nella valle di Giosafat (Gioele 3) o battaglia di Armagheddon (Ap.16:16), che sarà il “…giorno dell’ira e della manifestazione del giusto giudizio di Dio” (Rom.2:5), cioè “…a coloro invece che contendono e non ubbidiscono alla verità, ma ubbidiscono all’ingiustizia, spetta indignazione e ira” (Rom.2:8).

Gesù giudicherà i popoli con giustizia, come Dio ha stabilito: ”Poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell’uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti” (Atti 17:31).

Gesù, nel gran giorno di Dio Onnipotente, si presenterà come un ladro di notte (1Tes.5:2), sorprendendo tutti quelli che hanno preferito dormire, che non sono stati vigili, che sono rimasti nelle tenebre (2Tes.5:4), rigettando la Grazia. Tutti gli empi saranno quindi radunati per la battaglia di Armagheddon (Ap.16:14,16) e non scamperanno affatto dall’ira di Dio, perché moriranno tutti uccisi dalla loro spada, alla sola Parola, che Gesù pronuncerà, perché cadrà su di loro una confusione tale che essi si uccideranno l’un l’altro (vedi Zac.14:13; Agg.2:22; Ez.38.21). Così i sedotti, che avranno ricevuto il marchio della bestia e quelli che avranno adorato la sua immagine, alla fine, nel gran giudizio universale, subiranno la condanna che meritano in modo definitivo, perenne, eterna (Ap.20.15).

La bestia, l’uomo che avrà ricevuto da Satana tutto il suo potere e autorità, insieme al falso profeta o anticristo, saranno invece gettati subito vivi nello stagno di fuoco, che arde con zolfo (Ap.19:20), che vuol dire direttamente, senza aspettare il giudizio finale (Ap.20:11-15). Essi saranno già condannati alla geenna del fuoco eterno.

Nello stesso giorno, in cui l’ira di Dio Onnipotente si compierà nella guerra detta di Armagheddon (Ap.16:16), Valle di Giosafat (Gioele 3) o Valle del Massacro (Ger.7:32), ci saranno molti eventi: Vendemmia, mietitura, nuovi cieli e nuova terra e inizio del millennio, dove regnerà la giustizia.

Un’attenzione particolare merita l’evento della mietitura e specificare il suo momento e chi ne sarà coinvolto, perché purtroppo molti credono e lo confondono con il rapimento della Chiesa.

Come si svolgerà la mietitura è descritto nella parabola della zizzania: “…al tempo della mietitura io dirò ai miei mietitori: raccogliete (nella battaglia di Armagheddon) prima la zizzania (gli empi) e legatela in fasci per bruciarla (destinati allo stagno di fuoco che arde con zolfo, Ap.21:8); il grano (gli eletti), invece, riponetelo nel mio granaio” (Mt.13:30) e aggiunge che “…il buon seme sono i figli del regno, e la zizzania sono i figli del maligno,… mentre la mietitura è la fine del mondo, e i mietitori gli angeli” (Mt.13:38,39). Gesù manderà i suoi angeli a raccogliere gli eletti o figli del regno (Israele), mentre per la Chiesa sarà il Signore (Gesù) stesso a rapirli nelle nuvole (1Tes.4:17).

Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e gli operatori d’iniquità” (Mt.13:41). Attenzione a quanto affermato da Gesù, riportato in questo verso. Egli manderà a raccogliere dal suo regno gli scandali e gli operatori d’iniquità: qui, Gesù non si riferisce al regno dei cieli, ma dal Suo regno, Israele, perché Egli è il RE d’Israele (Gv.1:49; 12:13; Mt.2:2; Mt.27:11-37).

Nel regno dei cieli non ci sono e non entrerà nulla d’immondo e nessuno che commetta abominazioni e falsità vi entrerà mai, come indicato: “… Fuori i cani, i maghi, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna” (Ap.21:17; 22:15). Tutti gli operatori d’iniquità, appartenenti al regno di Cristo (Israele), durante la grande guerra (Armagheddon) moriranno uccisi dalla spada e gli angeli:“… li getteranno nella fornace del fuoco. Li sarà il pianto e lo stridor dei denti” (Mt.13:42).

Il grano (i martiri da Abele al profeta Zaccaria insieme a quelli Ebrei della grande tribolazione, vedi Ap.6:9-11; 20:4; Dan.11:35), invece, sarà raccolto (risorgeranno) subito dopo la vendemmia (Ap.14:19), perché prima sarà sradicata la zizzania, poi Dio farà nuovi cieli e nuova terra (il granaio), dove vi saranno anche i martiri risorti, per regnare con Cristo mille anni (Ap.20:4-6).

Questa è chiamata prima resurrezione, perché tutti i martiri risorgeranno, infatti “Su di loro non ha potestà la morte seconda”, che è la condanna eterna di essere gettato nello stagno di fuoco e zolfo (Ap.20:14; 21:8).

La Chiesa o sposa di Cristo sarà rapita all’inizio degli ultimi sette anni (ultima settimana, Dan.9:24-26), quando si comincerà ad aprire i sette sigilli, rappresentativi di tutto il periodo della Grazia, solo da Gesù, perché Egli sarà l’unico trovato degno di “…aprire il libro e sciogliere i suoi sette sigilli” (Ap.5:5).

Infatti, quando Gesù aprirà il primo sigillo, Egli uscirà come vincitore (ha vinto la morte, perché Dio lo ha risuscitato e così Egli prenderà la sua sposa Gv.6:40-44-54) sopra un cavallo bianco, simbolo della Vittoria, allora rapirà la sposa o Chiesa nelle nuvole.

Quando aprirà il secondo sigillo, toglierà lo Spirito Santo da tutto il mondo e con esso la pace sarà rimossa dalla terra, così gli uomini si uccideranno l’un l’altro (il cavallo rosso indica molto spargimento di sangue).

All’apertura del terzo sigillo apparirà un cavallo nero, che indica l’arrivo di una grande carestia.

Al quarto sigillo, l’apostolo e profeta Giovanni vide un cavallo giallastro e il cavaliere si chiamava la Morte seguita dall’Ades o inferno, fu concesso a loro di uccidere la quarta parte della terra con fame, spada e fiere della terra. Tutto questo avverrà alle nazioni di origine pagana, perché i sigilli sono caratteristici del periodo della Grazia.

Al quinto sigillo che Gesù aprirà, Giovanni vide sotto l’altare tutte le anime dei martiri uccisi per la parola di Dio, che chiedevano vendetta del loro sangue sugli abitanti della terra. Essi ricevettero una veste bianca “…e fu loro detto che si riposassero ancora un po’ di tempo finché fosse completato il numero dei loro conservi e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro” (Ap.6:1-11). Questi sono i martiri provenienti da tutte le nazioni popoli e lingue (dal giusto Abele fino al profeta Zaccaria, Lc.11:51) e saranno uniti ai santi martiri della grande tribolazione (del regno satanico), “…coperti di vesti bianche e avevano delle palme nelle mani” (Ap.7:9).

Ogni martire ha dovuto subire grandi sofferenze fisiche, sopportare tremende torture fino a dare la propria vita per non rinnegare la fede, “…distesi sulla ruota e martoriati… Furono lapidati, segati, tentati, morirono uccisi di spada” (Ebr.11:37). Essi sono indicati come “una grande folla che nessuno poteva contare, di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, questi stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, coperti di vesti bianche” (vedi Ap.6:11) e avevano delle palme nella mani (Ap.7:9).

La mietitura quindi avverrà alla fine dell’età presente, cioè di questo mondo, nello stesso giorno della battaglia di Armagheddon, dopo lo sterminio degli empi e prima della nuova creazione (nuovi cieli e nuova terra). Infatti: “Ora, subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate” (2Ptr.3:10). “E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria” (Mt.24:30). Quando Gesù apparirà nel cielo, la sposa o Chiesa, indicata come l’esercito che lo seguiva su dei cavalli bianchi (Ap.19.14), sarà già con Gesù, perché lo seguirà, perciò non può essere rapita in quel giorno, ma sarà già stata raccolta quando Gesù aprirà il primo sigillo (Ap.6:2).

Alla chiusura del periodo della Grazia, tutti i sigilli saranno chiusi (Ap.5) e saranno aperti subito dopo, uno per volta, da Gesù stesso, autore della Grazia, quando inizierà l’ultima settimana, che sarà per Israele (vedi Dan.9:24-27).

Alla fine dell’ultima settimana (sette anni), Gesù “manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba; ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti…” (Mt.24:29-31). Mentre la Chiesa sarà già stata rapita da Gesù, gli eletti, che risusciteranno nella prima resurrezione, sono tutti i martiri, provenienti da tutte le nazioni, popoli e lingue, dal primo Abele fino all’ultimo Zaccaria, del periodo della Legge di Mosè. Ad essi vanno aggiunti quelli Ebrei, che saranno decapitati durante il regno satanico (grande tribolazione, Ap.6:9-11; 7:14-20). Tutti uniti risusciteranno per regnare con Cristo mille anni, insieme alla Sposa o Chiesa di Cristo.

Ripeto, alla prima risurrezione parteciperanno tutti i martiri: quelli che, all’apertura del quinto sigillo (Ap.6:9-11) l’apostolo Giovanni vide sotto l’altare, sono di tutte le nazioni, tribù e lingue, iniziando dal giusto Abele fino al profeta Zaccaria (Lc.11:51), ossia morti prima dell’inizio della Grazia e quelli decapitati durante la grande tribolazione (martiri identificati nelle loro vesti bianche, Ap.6:11; 7:9). Sia i martiri che la Chiesa non saranno giudicati, perché la Chiesa è stata purificata nel sangue dell’Agnello e i martiri sono giustificati attraverso le opere.

La Chiesa quindi non passerà il periodo tragico di eventi disastrosi del regno satanico, conosciuto come grande tribolazione, perché “essendo ora giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui” (Rom.5:9) “e per aspettare dai cieli il suo Figlio, …cioè Gesù, che ci libera dall’ira a venire” (1Tes.1:10), “poiché Dio non ci ha destinati all’ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo” (1Tes.5:9), quindi “Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate ritenuti degni di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo” (Lc.21:36).

Chi non veglia, ripeto, non si accorgerà, né del rapimento della Chiesa, né si renderà conto, a causa dello spirito di errore, delle terribili sciagure, come vendetta di Dio, perché le considererà come eventi naturali prevedibili, conseguenti alla progressiva contaminazione dell’ambiente e, per chi sarà sopravvissuto, si ritroverà improvvisamente a quel giorno dell’Iddio Onnipotente, quando Gesù apparirà nel cielo come un ladro di notte insieme alla sua Chiesa (Ap.19:14).

In particolare sappiamo che “…il mistero dell’iniquità infatti è già all’opera, aspettando soltanto che chi lo ritiene al presente sia tolto di mezzo. Allora sarà manifestato quell’iniquo” (2Tes.2:7). Chi blocca ancora l’arrivo dell’uomo del peccato, il figlio della perdizione, (2Tes.2:3) è la presenza della Chiesa e dello Spirito Santo, che saranno tolti dalla terra, rispettivamente all’apertura del primo e del secondo sigillo, quando la pace non ci sarà più. Solo allora “la venuta di quell’iniquo avverrà per l’azione di Satana, con ogni sorta di portenti, di segni e di prodigi bugiardi e con ogni inganno di ingiustizia in quelli che periscono, perché non hanno accettato l’amore della verità per essere salvati. E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna, affinché siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell’ingiustizia!” (2Tes.2:9-12).

Allora udii una grande voce nel cielo che diceva: –Ora è giunta la salvezza, la potenza e il regno del nostro Dio e la potestà del suo Cristo, poiché è stato gettato giù l’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte” (Ap.12:10).

Perciò, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti, che avete imparato tramite la parola o la nostra epistola” (2Tes.2:15) e non siamo smossi dalla speranza dell’evangelo, né da altra dottrina, perciò stiamo attenti; ripeto a tutti, vegliate (Mrc.13:37) e pregate a questo scopo di farvi comparire irreprensibili, giusti e santi davanti al Figlio di Dio (Col.1:22), che darà il premio secondo l’opera di ciascuno. Perseveriamo nella fede fino alla fine che è prossima. Gesù ci consola dicendo che: “Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell’età presente. Amen”.