Il Giorno del Signore non è un bel giorno per gli ingiusti, anzi: “Spaventoso e terribile sarà il giorno del Signore” (Gioe.2:11). La profezia afferma: “Guai a voi, che desiderate il giorno del Signore! perché desiderate così il giorno del Signore? esso sarà giorno di tenebre, e non di luce” (Amos 5:18).

La Parola di Dio indica due momenti inconfondibili come giorno del Signore, ma sono nettamente distinti, perché entrambi sono separati dal periodo della grande tribolazione.

Il primo, in ordine cronologico, si riferisce al rapimento della Chiesa, mentre il successivo è riferito al giorno dell’ira del Dio Onnipotente, alla battaglia di Armagheddon, quando Gesù apparirà nel cielo e tutte le tribù della terra, cioè Israele lo vedranno (il residuo scelto per vivere, Is.4:3), ”Poiché da Gerusalemme uscirà un  residuo e dal monte di Sion quelli che sono scampati. Lo zelo dell’Eterno degli eserciti farà questo” (Is.37:32; 10:20; 11:119.

Gli scampati, compreso quindi la tribù di Giuda, cioè coloro che lo trafissero, vedranno Gesù apparire nel cielo insieme ai santi. Questo è il giorno del Signore terribile e spaventoso, perché in quel giorno tutti gli empi delle nazioni saranno giudicati e uccisi da Gesù “…nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio evangelo” (Rom.2:16; At.17:31).

Gesù conferma l’avvenimento del gran giorno della Sua ira (Ap.6:17; 16:14), che:

Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunziata sarà quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno” (Gv.12:48; Ap.19:13).

Per la sposa di Cristo, vi è invece un primo ed unico appuntamento importante:” “…ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io siate anche voi” (Gv.14:3). Ai credenti (la Sua chiesa) è diretta un’esortazione, di perseverare nella fede, condotti dallo Spirito, fino alla fine del tempo della Grazia, “mentre aspettate la manifestazione del Signor… che vi confermerà fino alla fine… affinché siate irreprensibili nel giorno del nostro Signore, Gesù Cristo” (1Cor.1:7,8), quando comparirà Gesù nelle nuvole per prendere la sua Chiesa o sposa (rapimento), che si è preparata (1Tes.4:15-17), per il “…giorno della redenzione” (Ef.4:30).

Altro richiamo evidente a questo glorioso evento è mostrato nel seguente passo biblico con chiari particolari e con riferimenti temporali precisi, che fanno capire la sequenza e distinguere i due momenti: “Or vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signor nostro Gesù Cristo e al nostro adunamento (rapimento della Chiesa) con lui… che il giorno di Cristo sia imminente. Nessuno vi inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia (rinnegamento della fede, non riconoscere Gesù come Figlio di Dio) e non sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario… mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio… e ora sapete ciò che lo ritiene, affinché sia manifestato a suo tempo. Il mistero dell’empietà infatti è già all’opera, aspettando soltanto che chi lo ritiene al presente sia tolto di mezzo (lo Spirito Santo con la Chiesa). Allora sarà manifestato quell’iniquo, che il Signore distruggerà col soffio della sua bocca e annienterà (nella guerra di Armagheddon) all’apparizione della sua venuta” (2Tes.2:1-9).

Considerate spiritualmente ciò che è Scritto: questo giorno terribile, che dovrà venire, non è il rapimento della Chiesa, ma il giorno dell’ira di Dio, quando tutti i popoli delle nazioni del mondo, che saranno stati sedotti, insieme ai loro seduttori, le bestie (l’uomo iniquo o figlio della perdizione, Ap.13:1-10) moriranno tutti uccisi dalla propria spada, tramite la Parola di Dio, la spada a doppio taglio che tiene nella Sua bocca (Ap.19:15), che Gesù pronuncerà. Come le profezie confermano, Gesù li annienterà con il soffio della Sua bocca, infatti:” Colpirà il paese con la verga della sua bocca e col soffio delle sue labbra farà morire l’empio” (Is.11:4; 30:28).  Moriranno tutti di spada, i sedotti e i seduttori, perché alla parola di Gesù, su tutti i partecipanti cadrà uno spirito di confusione, che li farà sviare ed essi si uccideranno l’un l’altro con la loro spada (vedi Zac.14:13; Ez.38:21; Agg.2:22).

Il radunamento della sposa è contraddistinto nettamente dal giorno dell’ira di Dio, perché quando il nostro Signor, Gesù Cristo, uscirà sulle nuvole per rapire la Sua Chiesa, lo vedranno solo quelli che sentiranno il suono della tromba di Dio e il comando forte con voce di arcangelo, allora Gesù raccoglierà tutti i fedeli, sia quelli che sono già morti, sia quelli che saranno in vita in quel momento. Infatti, l’apostolo Paolo profetizza che: “Ora, fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate contristati come gli altri che non hanno speranza… Ora vi diciamo questo per parola del Signore… perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo, con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme nelle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; così saremo sempre col Signore” (1Tes.4:13-17).

Nel capitolo sei dell’Apocalisse è descritto in breve l’evento, quando Gesù uscirà sopra un cavallo bianco (indice di vittoria), per la prima volta come vincitore, per prendere con sé la sua Chiesa, mentre la seconda volta, apparirà sempre sopra un cavallo bianco, ma in quel giorno (dell’ira di Dio) verrà per vincere, perché: “…egli giudica e combatte con giustizia” (Ap.19:11-21).

L’apostolo continua e descrive il giorno dell’ira di Dio indicando: “Ora, quanto ai tempi e alle stagioni, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva, perché voi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notteMa voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così quel giorno vi sorprenda come un ladro… perciò non dormiamo come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri… poiché Dio non ci ha destinati all’ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo” (1Tes.5:1,2,4,6,9). Per tutti quelli che saranno trovati tiepidi (dormendo) spiritualmente, saranno sorpresi quando Gesù apparirà nel cielo, in tutta la sua potenza insieme al suo esercito, i santi cioè la sposa: “Gli eserciti del cielo lo seguono su cavalli bianchi, vestiti di lino bianco e puro” (Ap.19:14), nella guerra chiamata di Armagheddon (Ap.16:16) o Valle di Giosafat (Gioele 3:12).

In sintesi, nel giorno dell’ira di Dio, Gesù verrà come un ladro di notte, all’improvviso e quelli che non si sono preparati, ma sono stati tiepidi (non hanno riempito la loro lampada di olio), rimarranno fuori e non avranno più tempo, perché Gesù avrà già tolto la sua sposa ed avrà chiuso la porta, raffigurata dalle cinque vergini avvedute (Mt.25:10).  Quelli che saranno rimasti fuori, i respinti, perché non pronti, passeranno la grande tribolazione e, alla fine, si uniranno a tutti gli eserciti schierati per la battaglia in Armagheddon.

Gesù, insieme con la sua Chiesa o sposa sarà riconoscibile dai vestiti ricevuti alle “…nozze dell’Agnello; la sua sposa è pronta, le hanno dato una veste di lino puro splendente”. La veste di lino sono le opere giuste dei santi (Ap.19:8-14): “Perché come il lampo che, guizzando da una estremità all’altra del cielo, illumina ogni cosa, così sarà anche il Figlio dell’uomo nel suo giorno” (Lc.17:24). Allora tutti lo vedranno all’improvviso, compreso i Giudei che lo trafissero, rimanendo increduli perché lo rinnegarono.

La Chiesa dunque sarà rapita sulle nuvole, quando Gesù aprirà il primo sigillo e lascerà tutti quelli che si sono fatti trovare addormentati (nello spirito), facendosi dominare dall’orgoglio del loro cuore e dall’incredulità.

La Chiesa santa e irreprensibile verrà presa da Gesù e portata al sicuro nei cieli, mentre lo Spirito Santo resterà ancora per un brevissimo tempo, tra l’apertura del primo sigillo e quella del secondo sigillo. In questo intervallo, lo Spirito convincerà del peccato (Gv.16:8), perché dopo che la Chiesa sarà portata via dalla terra, quelli, che oggi si ritengono cristiani e non lo sono, resteranno esclusi e busseranno alla porta già chiusa, gridando di amarezza e angoscia, perché sapranno che per loro non ci sarà più possibilità di salvezza. Nessuno li aprirà per farli entrare ed essi giustificandosi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti?” (Mt.7:22,23), ma Gesù risponderà “io non vi ho mai conosciuti, operatori di iniquità” perché hanno vissuto nella carnalità e non nello Spirito.

Ora è il tempo di credere e di ravvedersi da ogni iniquità “…Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori” (Ebr.4:7). Gesù ritornò dal Padre, inviandoci il Suo Spirito, che ancora può convincere a ravvedersi e ad arrendersi a Cristo, per non trovarsi alla fine ad essere condannati a morte, insieme a Satana, il grande seduttore che, dopo la grande guerra, sarà legato e gettato nell’abisso per mille anni (Ap.20:1-2), mentre i sedotti: “…saranno radunati insieme, come carcerati in una prigione sotterranea; saranno  rinchiusi in un carcere e, dopo molti giorni, saranno puniti” (Is.24:22).

Al termine dei mille anni (Ap.20:5) tutti i morti compariranno davanti al trono di Dio per essere giudicati secondo le loro opere: “E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco” (Ap.21:15).