Gesù, vedendo i Giudei rimanere nella loro incredulità, pronunciò: “Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, Insegnando dottrine che sono precetti di uomini-“ (Mt 15:7.8).

I Giudei che ascoltavano Gesù, avevano la Legge di Mosè, ma non la mettevano in pratica, però si vantavano di conoscere Dio (Gv.8:42).

Dio sa molto bene quelli che ha scelto, che li ha chiamati, giustificati, santificati, resi puri e senza macchia, perché ha mandato il Suo unigenito Figlio, che ha sacrificato la vita Sua per acquistare a Dio un popolo santo: “…sei stato ucciso, e col tuo sangue ci hai comprati a Dio da ogni tribù, lingua, popolo e nazione” (Ap.5:9).

I veri fedeli appartengono alla Chiesa universale di Dio:“…a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, chiamati ad essere santi insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro” (1Cor.1:2).

Molti sono gli ipocriti, i falsi fratelli, che si sono inseriti tra i santi, che onorano Dio solamente con le labbra, ma i loro frutti sono cattivi e non possono rimanere nascosti. Essi saranno quelli che, quando Gesù rapirà la sua Chiesa, diranno: “Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e fatte nel tuo nome molte opere potenti? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità” (Mt.7:22,23).

Anche i falsi parlano di Dio, affermando che la loro vita appartiene a Cristo e che sono stati liberati e guariti, raccontando di potenti operazioni e persino che sono stati appartati per essere ministri, apostoli, pastori, dottori, profeti, al servizio nell’opera di Dio.

Prima o poi i loro frutti emergeranno, perché i figli di Dio portano frutti per Dio (Rom.7:4,5) e perciò il cristiano: “…non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male” (1Cor.13:5), mentre i falsi credenti producono frutti dalla carne, che portano alla morte. Essi sono sospettosi, suscettibili e inclini all’ira. Gesù dichiarerà a loro: “io non vi ho mai conosciuto”, perché non hanno mai camminato secondo lo Spirito di Gesù, ma sempre secondo i loro propri pensieri.

Al contrario, il vero credente è mite e umile, proprio come il suo Maestro (Mt.11:29): “…è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro” (Mt.10:25). Gesù è il nostro Maestro e chi è coinvolto nelle cose del mondo, non può essere un discepolo di Gesù, perché il vero discepolo segue solo il suo Signore, camminando come Gesù camminò: “Chi dice di dimorare in lui, deve camminare anch’egli come  camminò lui” (1Gv.2:6) e continuare l’opera di Gesù: “In verità, in verità vi dico: chi crede in me farà anch’egli le opere che io faccio; anzi ne farà di più grandi di queste, perché io vado al Padre” (Gv.14:12).

Il mondo è pieno di falsi cristiani, quelli cioè nati dalla carne e la Scrittura li definisce figli della schiava, mentre i figli di Dio sono secondo la promessa e per questo figli della libera (Gal.4:23).

Come è sempre stato, quelli che operano secondo la carne, perseguitano i veri figli di Dio, che hanno la verità, anche aggredendoli e accusandoli con parole ingiuriose. Gesù però ci conforta: “Beati sarete voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia“ (Mt.5:11).

Un consiglio: guardate sempre i frutti di ciascuno per riconoscerli; anche sui Social Network si possono identificare i falsi cristiani dai veri, perché porranno fuori prima o poi ciò che hanno dentro. Vi assicuro che accade anche nello scrivere o nel postare messaggi o commenti, perché è sempre rivelazione del pensiero, dell’anima: “…Fratelli miei, un fico può produrre olive, o una vite, fichi? Così nessuna fonte può dare acqua salata e acqua dolce” (Gcm.3:12).

Di falsi e ipocriti se ne possono individuare molti; tutto si può discernere tramite lo Spirito di Dio, mentre è impossibile con la nostra mente. E’ Dio che ci mostra quali sono i falsi da quelli veri, perché si riconoscono dai loro effetti, come “Se uno insegna una dottrina diversa e non si attiene alle sane parole, quelle del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà” (1Tmt.6:3).

Cosa fare allora?

L’apostolo Paolo ci consiglia di cercare di salvarne alcuni, riprendendoli con mansuetudine e mostrando i loro errori, confrontandoli con la verità, ma se la rifiutano, vuol dire che non sono da Dio: “Chi ascolta voi, ascolta me; chi disprezza voi, disprezza me; e chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato” (Lc.10:16), “Chi è da Dio, ascolta le parole di Dio; perciò voi non le ascoltate, perché non siete da Dio” (Gv.8:47) e “…Costui è accecato dall’orgoglio… Vane dispute di uomini corrotti nella mente e privi della verità, che stimano la pietà essere fonte di guadagno; da costoro separati” (1Tmt.6:4,5). Chiunque cammina nella falsità, non appartiene a Cristo e da essi bisogna separarsi, perché “…quale comunione c’è tra la luce e le tenebre?” (2Cor.6:14).

Affidiamo la nostra vita a Cristo e confidiamo nella guida dello Spirito Santo: “…e quelli cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degni” (Ap.3:4), per entrare nel regno di Dio, che è preparato per i santi.