Questi sono i due olivi e le due lampade che stanno davanti al Signore della terra” (Ap.11:4).

Nei primi tre anni e mezzo (1260 giorni) dell’ultima settimana (sette anni), Dio manderà in Israele i due testimoni, che profetizzeranno con potenza e con segni miracolosi tutti gli ultimi avvenimenti al popolo di Dio, annunziando l’evangelo e tutto ciò che accadrà nei successivi 1260 giorni: “Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiar l’acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che lo vorranno” (v.6).

I due profeti sono:

Mosè, che fu il precursore di Cristo, perché, “…tutti i comandamenti furono secondo la legge proclamati da Mosè…” (Ebr.9:19). Mosè fu fedele in tutta la casa di Dio, come servitore, per rendere testimonianza di ciò che doveva essere annunciato (la venuta del Messia)” (Ebr.3:5). Dio fece anche per suo mezzo tutti i prodigi contro il Faraone (Es.7).

L’altro sarà il profeta Elia, di lui è rivelato dal profeta Malachia “Ecco io vi manderò Elia, il profeta, prima che venga il grande e spaventevole giorno dell’Eterno” (Mal.4:5), riferendosi al giorno, quando si compirà l’ira di Dio verso gli empi, alla battaglia di Armagheddon e anche profetizzato da Gesù: “Elia veramente deve venire prima e ristabilire ogni cosa” (Mt.17:11).

I salvati d’Israele riconosceranno Gesù come il Figlio di Dio e faranno cordoglio per Lui, come per un Figlio unico (Zac.12:10). L’angelo riferì a Daniele che: “…in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro” (Dan.12:1). E’ scritto pure che i salvati del popolo israelita saranno un esercito (Dan.8:12), perché i savi comprenderanno (Dan.11:33), ma una parte di loro, quelli che non prenderanno il marchio della bestia, durante la grande tribolazione, cadranno uccisi dall’uomo, diretto totalmente da Satana (Ap.12:4; Dan.8.12,13).

I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre” (Dan.12:3).  Essi sono i futuri martiri, che saranno uccisi durante la tribolazione e si aggiungeranno ai martiri, che il profeta e apostolo Giovanni vide sotto l’altare (Ap.6:9-11; 7:14), vissuti prima e durante la Legge di Mosè (da Abele al profeta Zaccaria (Lc.11:51). Tutti insieme risusciteranno nella prima resurrezione.

Dopo i primi 1260 giorni, subentrerà l’uomo (la bestia che sale dal mare, Ap.13) che riceverà direttamente da Satana il regno, la potenza e l’autorità (Ap.13:2). Egli sarà un uomo spregevole (Dan.11:21-22), devastatore e ingannatore (Is.54:16; Ger.48:8), regnerà come un dio, al posto di Dio (Dan.11:36). All’inizio del suo regno, l’uomo condotto da Satana, ucciderà i due testimoni o profeti, che avranno annunciato la salvezza agli Ebrei, ma dopo tre giorni e mezzo, essi risusciteranno e saliranno al cielo:

Allora udirono un grido possente dal cielo: -Salite quassù- e salirono al cielo in una nube sotto gli sguardi dei loro nemici” (Ap.11:12,13).

Dio manderà in quel momento su di loro un grande terremoto, dove la decima parte di Gerusalemme crollerà e farà settemila morti. Allora molti si convertiranno e glorificheranno Dio. Questo evento per gli israeliti sarà l’ultimo dei tre guai, con cui si compirà quanto è scritto: “Poiché è giunto il tempo che il giudizio cominci dalla casa di Dio (Israele); e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di coloro che non ubbidiscono all’evangelo di Dio?” (1Ptr.4:17; Ez.9).

Negli ultimi sette anni dell’ira di Dio, nessuno degli empi sarà risparmiato, compreso Israele, perché Dio li punirà con i tre guai e le sue piaghe saranno terribili (Ap.8:13). L’apostolo Pietro chiede quale sarà in quei tempi la fine di coloro, che avranno disubbidito all’evangelo.  Per questo, come dice lo Spirito Santo: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, il giorno della tentazione nel deserto… Perciò mi disgustai di quella generazione e dissi: Sempre hanno il cuore sviato. Non hanno conosciuto le mie vie. Così ho giurato nella mia ira: Non entreranno nel mio riposo” (Ebr.3:7,11).

Un consiglio da seguire, senza indugio: “Guardate perciò, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura quest’oggi, perché nessuno di voi si indurisca sedotto dal peccato” (Ebr.3:12,13).

Non lasciamoci perciò trascinare lontano dalla fede per vani ragionamenti, usanze, filosofie e varie concupiscenze carnali, per cui occorre leggere, studiare, meditare e mettere in pratica gli insegnamenti biblici.

Inoltre è necessario pregare, lodare, ringraziare il Signore e vegliare in ogni istante nel mantenere la nostra vita con una condotta pura e santa, per essere trovati ubbidienti, non agli uomini, ma a Dio. Se siamo pronti, impegnandoci a fare la volontà di Dio “…vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo” (2Ptr.2:10-12).

Fratelli, la grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito. Amen” (Gal.6:18).