Tutti hanno bisogno di un luogo dove abitare, dove ripararsi dal freddo dell’inverno o dal caldo dell’estate, dove riposarsi, dove riunirsi con i suoi familiari e condividere il resto della giornata di lavoro con gioie, felicità, preoccupazioni e insieme progettare il domani.

La casa è quindi sicurezza, è espressione di sé, ma è anche spazio vitale, da vivere soli o da imparare a condividere con qualcun altro.

Nelle possibilità ognuno costruisce, ristruttura, sceglie o adatta la sua dimora in base alle sue esigenze, gusti o desideri personali, selezionando la posizione e taglio, struttura singola o in palazzi e soprattutto per convenienza.

La casa dovrebbe essere un edificio con costruzione solida, sicura, stabile, che ci protegge e tale da assicurare la vita in essa.

Una riflessione fondamentale, se tu fossi un architetto o un impresario edile: dove costruiresti o stai costruendo la tua casa, dove viverci ?

Sulla roccia, che è un ottimo buon fondamento resistente, come un diligente e buon cristiano si appoggerebbe esclusivamente sul suo Salvatore e Signore Gesù Cristo, nel leggere la Parola di Dio e metterla in pratica, per essere trovato: ”…saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia” (Mt.7:24-26), oppure la edificherebbe sulla sabbia, in riva al mare, principalmente per i mesi estivi, se solo leggi la Parola di Dio, come fosse un libro qualsiasi, senza metterla in pratica, allora sarai ritenuto “…simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia”, perché senza una base stabile, con una forte inondazione, prima o poi crollerà e la rovina di quella casa allora sarà grande (Lc.6:49).

In questo ultimo periodo, abbiamo assistito purtroppo ancora a tragedie naturali come terremoti e cadute di valanghe, che hanno travolto, distrutto fabbricati con molti morti seppelliti, perché non si è considerato la possibilità del verificarsi di tali eventi, consentendo la costruzione in luoghi pericolosi o senza la dovuta accortezza.

L’esperienza reale e la saggezza insegnano i cristiani a essere prudenti, valutare bene e stare molto attenti a dove poniamo le nostre fondamenta, le nostre vite, su Cristo, testata d’angolo (At.4:11), perciò: “…edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù” (Ef.2:20) o su teorie, filosofie e credenze false, non bibliche. Se edificassimo sopra il fondamento della Parola di Dio con oro, argento e pietre preziose, riceveremmo il premio nei cieli (Fil.3:14), se invece costruissimo con legno, fieno, paglia (1Cor.3:12), l’artefice ne subirebbe la perdita e, se non si ravvedesse, sarebbe condannato e sarebbe gettato nel fuoco inestinguibile (Mal.3:19; Mt.3:12).

E’ bene fermarsi, riflettere e considerare fino in fondo il nostro comportamento se conforme al fondamento delle Sacre Scritture e in chi crediamo? Seguiamo quello che ci presenta l’uomo o osserviamo la Parola di Dio, perché “Se diciamo che siamo in comunione con lui (Dio) e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità” (1Gv.1:6). Se stessimo camminando nella verità i nostri occhi sarebbero aperti, intuendo e separandoci dal male, per essere guidati dallo Spirito Santo nel compiere la volontà di Dio, così alla fine saremo ritenuti vittoriosi per sedere con Gesù sul suo trono: “A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul suo trono” (Ap.3:21).

Se invece praticassimo come stabilito dagli uomini, secondo la carne, noi morremo (Rom.8:13).

Chiediamoci quindi a chi apparteniamo e se stessimo osservando la verità, perché chi la applica, “questi troverà la sua felicità nel praticarla” (Gcm.1:25).

Come possiamo intuire se stessimo compiendo la verità o la menzogna?

La conosceremmo solo se confrontassimo le nostre idee e azioni con quello che abbiamo riscontrato nella Parola e che ricordiamo per seguire le sue indicazioni, ma se fossimo smemorati, dimenticando ciò che abbiamo letto, allora saremmo in errore: “Perché se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: egli osserva se stesso e poi se ne va dimenticando subito com’era” Giac.1:23.

Infatti come potremmo mettere in pratica la verità, se la si dimenticasse? Dio ci ha dotato di intelligenza, sapienza e conoscenza spirituale, tramite Cristo Gesù, affinché noi non dimentichiamo alcuna cosa che procede da Dio, per compiere la Sua volontà e per essere: “…di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi” (Gcm.1:22).

Le falsità provengono tutte da Satana, che è il padre della menzogna (Gv.8:44), per cui occorre prudenza e attenzione per evitare di cadere negli inganni del nemico e rimanere sedotti a nostro danno. Ascoltiamo quindi la guida dello Spirito Santo, camminando in santità e praticando la giustizia (Ap.22:11), “O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; e che altro richiede da te l’Eterno, se non praticare la giustizia, amare la clemenza e camminare umilmente col tuo DIO?” (Mich.6:8), “Figlioli, nessuno v’inganni. Chi pratica la giustizia è giusto com’egli è giusto” (1Gv.3:7).

Amen!