Quante volte quelli che non distinguono l’amore spirituale dall’amore carnale, leggendo questo verso rimangono sorpresi ” se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, moglie e figli, fratelli e sorelle e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo”Lc. 14:26.
Precisiamo che Dio non ordina di odiare nessuno, neppure i nostri nemici (Mt 5:44), meno che mai, i nostri familiari, come Gesù stesso ribadisce:  “Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. – Mt. 10:37. Di certo i traduttori biblici erano e sono senza lo Spirito, perchè per comprendere la verità occorre la rivelazione spirituale. Gesù asserisce che bisogna amarLo sopra tutto e tutti, nessuno, neppure i nostri familiari dobbiamo porli al di sopra del nostro Signore e Maestro. Cristo è Capo della chiesa, infatti: “Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; egli che è il principio, il primogenito dai morti, affinché in ogni cosa abbia il primato. – Col. 1:18, Lui che ci ha riscattati dai nostri peccati per farci “… comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile. – Ef. 5:27.  Per seguire Cristo Gesù bisogna amarLo, perchè solo amando Lui possiamo amare Dio, affermato: “… poiché il Padre stesso vi ama, perché mi avete amato e avete creduto che sono proceduto da Dio. – Gv. 16:27. Amen!

Cristo, sopra tutto e prima di ogni cosa, sui fratelli, sorelle, mogli, figli e perfino sopra la nostra stessa persona.
Non amare nulla delle cose che abbiamo, perchè non sono nostre, vivere nel mondo, ma essere stranieri.
Un extracomunitario sosteneva che era in Italia per metter da parte un po’ di soldi e tornare al proprio paese per stare meglio di prima. Paragoniamoci a questi, la nostra vita sia dedicata interamente a Cristo, le nostre opere siano frutto dello Spirito, noi siamo stranieri quaggiù, infatti “la nostra cittadinanza è nei cieli” (Fil.3:20), quindi lasciamo tutto per il nostro Signore Gesù che ci ha promesso una dimora eterna.

Beati coloro che si possono dedicare totalmente all’opera del Signore, come suoi discepoli.
Il discepolo segue sempre il Maestro, ovunque egli vada e quindi non può amare se stesso, né il proprio parentado, perché se così fosse, non potrà camminare dietro al Maestro.
Il suo tempo sarebbe assorbito dai bisogni propri e familiari e non potrebbe dedicarsi ad altro.

L’opera del Signore richiede impegno e offrirsi completamente, non amare il mondo è amare Dio; rinunciare a se stessi è non vivere per la carne. Detestare i desideri della carne e preferire quelli dello Spirito.
Gesù è il nostro esempio, Egli ha lasciato la sua famiglia e quando gli hanno detto che sua madre e i suoi fratelli lo cercavano, Egli rispose dichiarando che “mia madre e i miei fratelli sono quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”  (Lc.8:21).
Gesù forse non amava sua madre e i suoi fratelli? No, Gesù li amava; riferito alla parentela era un amore carnale, ma amava spiritualmente coloro che facevano la volontà di Dio.

L’amore spirituale è decisamente superiore all’amore carnale. Deve esserlo!
Se invertissimo l’ordine di queste cose, l’amore carnale diverrebbe principale, prevarrebbe sull’amore spirituale; se fosse così in te, allora saresti lontano da Dio.
Non correre questo rischio, ma ascolta l’invito di Gesù: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua” (Lc.9:23).
La croce è pesante, lasciare le cose carnali ti è difficile, ma Gesù è lì per aiutarti, alza il tuo sguardo su di Lui, medita su come Gesù ha dato la sua vita per me e per te, il suo unico e perfetto sacrificio fatto al posto nostro.

Gesù non ha amato la sua carne, ma l’ha sacrificata sulla croce.
Rifletti, è poca cosa, al confronto, se ti chiedessi di rinunciare ai piaceri della carne e di arrenderti totalmente a Lui, soddisfacendo così i desideri dello Spirito.
Lo scopo finale è quello di vivere per l’eternità con Lui, non dare spazio alle passioni della carne, ma vivi per lo Spirito.
Hai posto il fondamento sulla forte roccia, porta a termine ciò che hai cominciato nello Spirito, altrimenti se tu non lo facessi, il nemico della nostra anima si befferebbe di te per aver vinto la sua battaglia.

Gesù conclude dicendo che “il sale è buono, ma se il sale diviene insipido, con che cosa gli si renderà il sapore? Esso non serve né per la terra, né per il concime, ma è gettato via”.
Non diventare insipido, ma sii sale, ripieno dello Spirito Santo per poter donare agli altri quello che ricevi dal vero Maestro.
La parola di Dio è buona, ma se tu ed io non la mettiamo in pratica non servirà a nulla,  riempiamoci Spirito di giustizia e santità per poter dare anche ad altri il giusto sapore della Parola divina, solo disponiamoci e Dio ci userà secondo il Suo volere.