Gesù mette in risalto, in questo racconto, l’importanza del perdono nella vita di un cristiano.

Cominciò a narrare di un uomo che aveva due figli, il minore di loro decise di andare via e si rivolse al padre, per ricevere la sua parte di beni spettante.
Ricevutala, il giovane partì per un paese lontano e lì dissipò tutti i suoi beni.
Avvenne che sopraggiunse in quel paese una grave carestia ed egli si trovò nel bisogno, così andò a stare con un abitante di quel paese, che lo mandò a pascolare i porci.
Lui voleva sfamarsi con le carrube che i porci mangiavano, ma nessuno gliele dava; allora, rientrato in sé, espresse il confronto dei lavoratori di suo padre, che avevano cibo in abbondanza, mentre lui moriva di fame.
Fu in quel momento che prese la decisione di andare da suo padre dicendogli di aver peccato, di non essere più degno di essere chiamato suo figlio e di trattarlo come uno dei lavoratori salariati; così s’incamminò da suo padre.

Oggi, quanti figli di Dio ci sono che, avendo ricevuto ed accettata la salvezza, battezzati con lo Spirito Santo, si sono allontanati, ti trovi tu tra questi ?
Ricordati che nel mondo in cui sei andato, è lo stesso del paese che aveva scelto il figliol prodigo; il mondo che hai scelto tu, presto si troverà ad affrontare gravi difficoltà economiche e sociali, dove tu adesso vivi agiatamente, ma ciò ti verrà a mancare.
Tutto questo è Parola di Dio.

Tempi difficili arriveranno e ti colpiranno, se non sarai al riparo.
Il mondo non ti soddisferà più, perché gli inganni di Satana si riveleranno ai tuoi occhi, torna in te e ragiona, volgi il tuo sguardo alla sicurezza che hai lasciato, vedrai i vecchi fratelli, vivere felici con le ricchezze di Dio, mentre tu non le hai più.

Torna indietro, devi solo riconoscere il tuo peccato, rivolgendoti come fece il figliol prodigo: Padre, ho peccato contro il cielo e davanti a te e non sono più degno di essere chiamato tuo figlio.
Voglio tornare da te, anche se tu mi considererai come uno dei tuoi lavoratori, accettami come umile servo tuo, io farò ciò che tu vuoi, ma non farmi morire di fame, saziami con il tuo cibo spirituale.
Dio ha compassione dei suoi figli, ti accetterà, ti rivestirà, togliendoti di dosso i tuoi panni sporchi, ti farà indossare di nuovo abiti puliti e ti metterà l’anello al dito, cioè il sigillo del suo Spirito.

Alleluia, avrà misericordia di te e farà festa con tutti gli angeli del cielo, anche se i tuoi fratelli non ti vedranno di buon occhio e contesteranno il lieto ricevimento, meravigliandosi del passato.
Essi però vedranno le benedizioni che verranno su di te, anche se protesteranno per la solennità, rivendicando la loro fedeltà al nostro Dio e la loro perseveranza ai suoi comandamenti.
Gesù risponderà: “Figlio, tu sei sempre con me, e ogni cosa mia è tua.
Non vi è mai mancato niente, (durante tutto il tempo, siete stati benedetti dalla mia presenza) ed aggiungendo: “Ma si doveva far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. Amen!

Corri da tuo Padre celeste, gettati ai suoi piedi, implorando perdono.
Lui ti accoglierà e sentirai le sue braccia stringerti nel calore del suo amore.
Non aspettare, alzati e vai.