Vincitore.

Gesù è il vincitore. Negli ultimi tempi, dopo che i ribelli saranno stati puniti, tutti i regni passeranno a Dio e al suo Cristo, che ha vinto Satana e il suo mondo.

“…I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli” (Apoc.11:15).
Gesù ha distrutto, “…mediante la sua morte, colui che ha l’impero della morte, cioè il diavolo, e liberare tutti quelli che per timore della morte erano tenuti in schiavitù per tutta la loro vita” (Ebr.2:14,15). Quindi ha vinto per la prima volta il diavolo, quando ha sconfitto la morte con la sua resurrezione, perché il diavolo ha l’impero sulla morte. A conferma di quest’ultima affermazione, dobbiamo ritornare alla Genesi, quando il serpente disse ad Eva: “…Voi non morrete affatto…” (Gen.3:4), riferendosi solo alla morte fisica o carnale, che non arrivò immediatamente, ma che sopraggiunse più tardi, nascosta dal serpente, come disposta da Dio “finché tu ritorni alla terra… e in polvere ritornerai” (Gen.3:19). La morte spirituale avvenne, invece, subito dopo il peccato di disubbidienza ed il distacco da Dio fu immediato.
Satana, il maligno, rappresenta il peccato, essendone il promotore, il tentatore e indusse l’essere umano a commettere l’errore e, per questo, divenne il principe della morte, perché la morte è la conseguenza, il salario, del peccato (Rom.6:23). Satana divenne il principe delle potestà dell’aria, spirito che, al presente, opera nei figli della disubbidienza (Ef.2:2), mentre Gesù, la Parola fatta carne nel Figlio, umiliatosi, fu ubbidiente al Padre fino alla morte sulla croce, compiendo sempre la sua volontà, caricandosi dei peccati dell’umanità.
        Gesù quindi ha avuto una prima vittoria sul diavolo, perché è stato risuscitato dai morti per la potenza di Dio; di nuovo, Satana, in veste di un uomo spregevole (Dan.11:21) e seduttore del mondo intero, sarà sconfitto nella battaglia di Armagheddon, prima del millennio di pace. Infine Satana, il dragone, sarà legato e gettato nell’abisso dove rimarrà per mille anni (Apoc.20:2,3). Dopo verrà sciolto per breve tempo e sedurrà ancora le nazioni della terra, conducendole contro la Gerusalemme terrena (il campo dei santi) e la Gerusalemme celeste (la diletta città, Apoc.20:9), nell’ultima guerra chiamata Gog e Magog, dove cadrà fuoco dal cielo e li consumerà tutti.
        Questa sarà la fine del nemico della nostra anima: “Allora il diavolo, che le ha sedotte, sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli” (Apoc.20:9,10).

 

        Signore di tutto, Capo.
      Di Gesù è segnalato: “…tu lo hai coronato di gloria e di onore e lo hai costituito sopra le opere delle tue mani; tu gli hai posto tutte le cose sotto i suoi piedi. Infatti, nel sottoporgli tutte le cose, non ha lasciato nulla che non gli fosse sottoposto” (Ebr.2:7,8), “…perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e coloro che sono con lui sono chiamati, eletti e fedeli” (Apoc.17:14).Come affermano questi versi, Dio ha costituito Gesù sopra ogni cosa dandogli il primato su tutta la creazione.

 

        Gesù è stato da Dio risuscitato, è salito al cielo ed è stato glorificato.
        Ogni cosa è stata sottoposta a Gesù (Ebr.2:8), avendo ogni potestà in cielo ed in terra (Mt.28:18) e “il quale è andato in cielo ed è alla destra di Dio dove gli sono sottoposti angeli, potestà e potenze” (1Ptr.3:22). Tutte le potenze gli sono sottoposte, Dio gli ha dato nelle sue mani anche colui che si era insuperbito nella sua altezza “lo darò in mano del più potente fra le nazioni, perché faccia di lui ciò che gli piace; io l’ho scacciato per la sua malvagità” (Ez.31:11).
        “Voglio dunque che sappiate che il capo di ogni uomo è Cristo, il capo della donna è l’uomo e il capo di Cristo è Dio” (1Cor.11:3) e “seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa in colui che è il capo, cioè Cristo” (Ef.4:15; 1:22) o “…come anche Cristo è capo della chiesa, ed egli stesso è Salvatore del corpo” (Ef.5:23).

 

        Gesù seduto alla destra di Dio.
     Gesù ha trionfato sul nemico(Col.2:15), il serpente antico,ed ora “è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi” (Rom.8:34).

 

        Gesù autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffri la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio” (Ebr.12:2) e “Davide stesso, per lo Spirito Santo, disse:- Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io abbia fatto dei tuoi nemici lo sgabello dei tuoi piedi” (Mrc.12:36).
        Ancora altri riferimenti: “… e voi vedrete il Figlio dell’uomo sedere alla destra della Potenza e venire con le nuvole del cielo” (Mrc.14:62);
         “Il Signor Gesù dunque, dopo aver loro parlato, fu portato in cielo e si assise alla destra di Dio” (Mrc.16:19);
        “che egli ha messo in atto in Cristo, risuscitandolo dai morti e facendolo sedere alla sua destra nei luoghi celesti” (Ef.1:20);
        “Se dunque siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio” (Col. 3:1);
        “il quale è andato in cielo ed è alla destra di Dio, dove gli sono sottoposti angeli, principati e potenze” (1Ptr.3:22).
        come apparso a Stefano, alla sua lapidazione (Atti 7:55);

 

        Sommo sacerdote.

Gesù Sommo sacerdote perché ha offerto se stresso per i peccati di molti (Is.53:12)
        Gesù sommo sacerdote. ” Ora il punto fondamentale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande, che si è posto a sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli” (Ebr.8:1).  
        L’immagine dell’invisibile Dio.
        Gli apostolo non hanno visto Dio ma la sua immagine riflessa in Gesù che operava nella Potenza di Dio. Ripetiamo quanto è stato scritto: Gesù ha il primato in tutto, “Egli è l’immagine dell’invisibile Dio, il primogenito di ogni creatura” (Col.1:15; 2Cor.4:4; Ebr.1:6). L’amore di Dio manifestato nel suo Figlio Gesù Cristo, In questo si è manifestato l’amore di Dio verso di noi, che Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo, affinché noi vivessimo per mezzo di lui” (1Gv.4:9). Questo era il mistero nascosto in Dio, dal principio della creazione; oggi non lo è più, perché ci è stato rivelato a tutti i santi.   “il mistero che fu tenuto nascosto per le passate età e generazioni, ma che ora è stato manifestato ai suoi santi” (Col.1:26).Se tu ritieni di far parte dei santi di Cristo non rimanere nell’ignoranza, ma affrettati a chiedere la conoscenza che ti sarà data dallo Spirito di Dio, per la quale potrai arrivare alla verità.
        Il primogenito
E quando di nuovo introduce il Primogenito nel mondo, dice: Tutti gli angeli di Dio l’adorino!” (Ebr.1:6)
“…ad essere conformi all’immagine di suo Figlio, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli” (Rom.8:29)
        Gesù è’ chiamato il Primogenito dai morti, perché il primo uomo a risorgere dai morti,“ Or nessuno è salito in cielo, se non colui che è disceso dal cielo, cioè il Figlio dell’uomo che è nel cielo” (Gv.3:13), “…affinché abbia il primato in ogni cosa” (Col.1:18). Alla stessa maniera, al rapimento della Chiesa, tutti i morti in Cristo risusciteranno con un corpo incorruttibile, come quello di Gesù, mutati in un batter d’occhio (1Cor.15:52) e poi, i viventi in Cristo, saranno trasformati (1Cor.6:14) con un corpo celestiale e spirituale. Solo che noi proveniamo dal primo uomo, tratto dalla terra, mentre Gesù, che è il secondo uomo, è proceduto dal cielo: “Ma lo spirituale non è prima, bensì prima è il naturale, poi lo spirituale. E come abbiamo portato l’immagine del terrestre, porteremo anche l’immagine del celeste” (1Cor.15:47,49). L’immagine del terrestre è il primo uomo, Adamo, divenuta anima vivente con un corpo mortale, in cui si rispecchia il corruttibile, mentre l’immagine del celeste è incorruttibile, come il nostro Signor Gesù Cristo, l’ultimo Adamo, che dà la vita, (1Cor.15:45) “e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dai morti e il Principe dei re della terra. A lui, che ci ha amati, ci ha lavati dai nostri peccati nel suo sangue” (Apoc.1:5).
        Gesù è la primizia, è stato risuscitato e vivificato e anche noi lo saremo in Lui (Rom.8:11). Egli è il primo di ogni cosa creata“Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, ed è la primizia di coloro che dormono. …ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi coloro che sono di Cristo alla sua venuta” (1Cor.15:20,23).
        Giudice.
poiché egli ha stabilito un giorno in cui giudicherà il mondo con giustizia, per mezzo di quell’uomo che egli ha stabilito; e ne ha dato prova a tutti, risuscitandolo dai morti” (Atti 17:31).
        Il Padre ha sottoposto ogni cosa, qui sulla terra, sotto terra e lassù nel cielo a Gesù, riservandogli anche il mandato di esercitare il giudizio (Apoc.19:11), come profetizzato “Allora un trono sarà reso stabile nella misericordia, e su di esso siederà nella fedeltà, nella tenda di Davide, uno che giudicherà, eserciterà il giudizio e sarà pronto a far giustizia” (Is.16:5). Gesù seduto sulla nuvola, con in mano una falce tagliente (Apoc.14:14), e ”Dalla sua bocca usciva una spada acuta per colpire con essa le nazioni; egli governerà con uno scettro di ferro ed egli stesso pigerà il tino del vino della furente ira di Dio Onnipotente” (Apoc.19:15), Dio per bocca del salmista dichiara: “Tu le fiaccherai con uno scettro di ferro; tu le spezzerai come un vaso di vasellaio” (Slm.2:9). La spada a due tagli, la Parola di Dio (Ebr.4:12), è affilata per tutti quelli che avranno disprezzato Gesù; la profezia a questo riguardo esprime: “Voi disprezzate lo scettro di mio figlio come se fosse un qualsiasi legno” (Ez.21:15; Ebr.1:8), Dio evidenzia per bocca dei profeti che tutte le tribù sono sue ma dalla tribù di Giuda in Gerusalemme o Sion uscirà lo scettro della sua potenza, confermato: “L’Eterno estenderà da Sion lo scettro della sua potenza: Signoreggia in mezzo ai tuoi nemici!” (Slm.110:2), “Giuda è il mio scettro” (Slm.60:7), Gesù governerà tutte le nazioni con una verga di ferro (Apoc.12:5).
Armagheddon (Apoc.16:16), valle di Giosafat (Gioele 3) o valle della Visione (Is.22), indicano lo stesso luogo dove Gesù apparirà sopra un cavallo bianco, insieme al suo esercito (la chiesa) (Apoc.19), tutti lo vedranno (Apoc.1:7) e “In quel giorno avverrà che per opera dell’Eterno vi sarà in mezzo a loro una grande confusione; ognuno di loro afferrerà la mano del suo vicino e alzerà la sua mano contro la mano del suo vicino” (Zac.14:13; Ez.38:21; Aggeo 2:22).
L’ira di Dio si accenderà contro tutti coloro che non avranno accettato Gesù Cristo come loro Signore e Salvatore, preferendo il principe di questo mondo; essi subiranno la stessa condanna (Ez.32:23), nel giorno del gran massacro (Ger.7:32), che verrà eseguito nella Valle di Giosafat. Là, dove tutti quelli che avranno preso il marchio o il numero della bestia (l’uomo con lo spirito di Satana) saranno trafitti dalla loro stessa spada (Gioele 3:10) alla sola Parola o il soffio della sua bocca di Gesù (Is.11:4; 2Tes.2:8), i seduttori scenderanno direttamente nello stagno di fuoco come indicato “Ma la bestia fu presa e con lei il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti ad essa, con i quali aveva sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia e quelli che avevano adorato la sua immagine; questi due furono gettati vivi nello stagno di fuoco che arde con zolfo. E il resto fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca di colui che cavalcava il cavallo, e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni” (Apoc.19:20,21).
La bestia che ha portato lo spirito di satana e il falso profeta saranno gettati subito nello stagno di fuoco che arde con zolfo mentre tutti i sedotti aspetteranno il millennio passeranno per il giudizio e saranno puniti per l’eternità anche loro nello stagno di fuoco, insieme alla bestia, il falso profeta e Satana, la profezia conferma che: “…saranno radunati insieme, come carcerati in una prigione sotterranea; saranno rinchiusi in un carcere e, dopo molti giorni, saranno puniti” (Is.24:22)
        Riflessione, consiglio conclusivo.
        Noi tutti appartenenti alla chiesa o sposa di Cristo, essendo stati fedeli e costanti alla sua Parola, avendo vinto, come Gesù ha vinto (Apoc.3:21), saremo per l’eternità dove Egli è. Tutti i vincitori per mezzo di Gesù Cristo saranno rapiti “in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati” (1Cor.15:52: Apoc.12:11). Perciò se restassimo saldi ed “edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Gesù Cristo stesso la pietra angolare” (Ef.2:20), arriveremmo alla realizzazione della nostra speranza, alla vita eterna. Noi tutti che crediamo in Gesù, siamo da Lui riscattati dal vano modo di vivere e dobbiamo proseguire il cammino in santità e giustizia, senza contaminarci con il mondo, ma imitatori degli apostoli, come loro lo sono stati di Gesù, il Maestro di vita per eccellenza (1Cor.11:1). Gesù ha offerto il suo corpo in sacrificio unico ed irripetibile, sostituendo una volta per tutte, ogni sacrificio disposto secondo la legge data a Mosè; per il suo sangue versato, noi tutti siamo giustificati e santificati. Infatti “…dopo aver offerto per sempre un unico sacrificio per i peccati, si è posto a sedere alla destra di Dio, aspettando ormai soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi” (Ebr.10:12,13).
Essere tenace nella sua grazia e stabile nella fede, camminando nella dottrina di Cristo, non guardando e desiderando le cose di questo mondo, che sono solo perun periodo limitato, rispetto all’eternità, ma la nostra attenzione sia rivolta a quelle eterne, spirituali. Un esempio evidente è mostrato da Mosè, che aveva tutti i tesori d’Egitto, ma li rifiutò “scegliendo piuttosto di essere maltrattato col popolo di Dio che di godere per breve tempo i piaceri del peccato… perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa… perché rimase fermo come se vedesse colui che è invisibile(Ebr.11:24-27). E ancora: “… tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede , il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce, disprezzando il vituperio, e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio” (Ebr.12:2). Altro esempio importante lo troviamo in Abramo che, “sperando contro ogni speranza, credette …secondo ciò che gli era stato detto… neppure dubitò per incredulità riguardo alla promessa di Dio, ma fu fortificato nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che ciò che egli aveva promesso era anche potente da farlo” (Rom.4:18-21). Accostiamoci con assoluta fiducia a Cristo, il solo che, con il sacrificio del suo corpo, ci ha dato l’opportunità di diventare e di essere chiamati figli di Dio. Spetta solo a noi scegliere, credere fortemente e fermamente alla Parola di Dio, avendo lo sguardo fisso sul nostro Salvatore e Signore e determinati a “procacciare la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore” (Ebr.12:14; 1Tes.4:3).
        Non siamo che abbiamo scelto Dio ma Lui ci ha scelto fin dalla fondazione del mondo perché fossimo santi per ereditare il regno di Dio.
 “… allorché in lui ci ha eletti prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi e irreprensibili davanti a lui nell’amore” (Ef.1:4).
Adamo ed Eva mangiarono del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, noi tutti abbiamo ereditato questa conoscenza ed è per mezzo di essa, che distinguiamo il bene dal male e ci comportiamo di conseguenza, tenendo presente un avvertimento vitale: “Non sapete voi che a chiunque vi offrite come servi per ubbidirgli, siete servi di colui al quale ubbidite, o del peccato per la morte, o dell’ubbidienza per la giustizia?” (Rom.6:16). Per questo conviene seguire l’ubbidienza incondizionata e totale alla sua Parola e non facciamoci incantare ed attrarre dalle bellezze e ricchezze di questo mondo, sapendo che appartengono al principe del male, perché a noi dice di camminare ”…onestamente, come di giorno, non in gozzoviglie ed ebbrezze, non in immoralità e sensualità, non in contese ed invidie. Ma siate rivestiti del Signor Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfare le sue concupiscenze(Rom.13:13,14). Gli apostolici invitano ad astenerci dai desideri della carne, contrari allo spirito e che guerreggiano contro l’anima (1Ptr.2:11) perciò consideriamoci stranieri e pellegrini su questa terra, ma concittadini celesti.
Appartenere a Gesù, il nostro Signore e Salvatore, fare la sua volontà, evitare e ricusare ogni specie ed aspetto di male (1Tes.5:22). Dio ha scelto un popolo per sua eredità (Is.19:25), Israele che hanno rifiutato il Figlio di Dio; Pietra vivente, per loro divenuta pietra d’intoppo  “Per voi dunque che credete essa è preziosa, ma per coloro che disubbidiscono: «La pietra, che gli edificatori hanno rigettato, è divenuta la testata d’angolo, pietra d’inciampo e roccia d’intoppo che li fa cadere” (1Ptr.2:7). Per noi credenti dei popoli gentili, che prima non conoscevano Dio e che non portavano il suo nome (Is.65:1) siamo stati salvati per Grazia e godremo tutta la gloria di Dio, in eterno. Tutti quelli che invece hanno rifiutato di accettare Gesù, saranno condannati alla morte eterna, ossia subiranno il distacco perpetuo da Dio. Essi andranno nello stagno di fuoco, che arde con zolfo, insieme a Satana, a differenza dei credenti redenti che saranno con Gesù Cristo, il Signore dei signori e RE dei re, nella sua gloria.
Ricordiamoci che se siamo stati eletti, lo siamo solo per la misericordia che Dio ha usato verso noi e non certo per le nostre buone opere, come avvenne ai padri di Israele: Dio scelse Giacobbe ed odiò Esaù, quando ancora non erano nati. Infatti Dio disse a Rebecca: “…Il maggiore servirà al minore, come sta scritto: Io ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù” (Rom.9:12,13; Gen.25:23)..
Dio ci ha eletti in Cristo fin dalla fondazione del mondo (Ef.1:4) usando verso noi la sua immensa misericordia. Anche noi non esistevamo ancora, ma Dio già ci conosceva e perciò ci ha scelto in Cristo Gesù, affinché compiamo le opere che ci sono state preparate (Ef.2:10).
        “Egli dice infatti a Mosè: -Io avrò misericordia di chi avrò misericordia, e avrò compassione di chi avrò compassione-. Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia” (Rom.9:15,16).
Non illudiamoci, perché non siamo stati noi a scegliere di seguire la verità, che ci è stata insegnata da Cristo nostro Signore, ma è Dio che ha usato la sua immensa misericordia e ha scritto il nostro nome nel libro della vita dalla fondazione del mondo (Mt.25:35; Ef.1:4; Apoc.13:8; 17:8).
E vidi i morti, grandi e piccoli che stavano ritti davanti al trono; ed i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furono giudicati in base alle cose scritte nei libri, secondo le opere loro. …E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco” (Apoc.20:12,15).
        Decidi oradi seguire gli insegnamenti di Gesù Cristo, per non trovarti davanti al giudizio universale posto da Dio per quelli che hanno rifiutato la salvezza in Gesù.
        Per l’angelo caduto e per tutta la sua moltitudine di creature celesti, che hanno scelto il peccato, essi sono già giudicati ed è stata assegnata loro la sorte nello stagno di fuoco, che arde con zolfo per l’eternità, dove saranno tormentati giorno e notte.
        Per l’uomo, invece, che si ravvede e riconosce i propri peccati, chiedendo perdono ed accettando il Signore Gesù Cristo, come suo Salvatore, lo aspetta un futuro glorioso col suo Signore, Gesù Cristo.
        Gesù ha versato il suo sangue sulla croce per la remissione dei peccati, fa che non sia resa vana la sua morte per te, ma affidati completamente a colui che ti fa questa grazia, offrendoti la salvezza,, “…affinché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome” (Gv.20:31).
Non indurire il tuo cuore, se perdiamo questa opportunità, la tua e la mia fine, ossia senza il sacrificio di Gesù, sarebbe stata la stessa di colui che introdusse il peccato, Lucifero, il quale peccò di orgoglio con i suoi angeli, che andranno tutti nello stagno di fuoco che arde con zolfo, per sempre. Dio ti ha scelto perché tu ti arrendi completamente a Lui, perciò andiamo a Cristo, riflettendo bene sulle conseguenze, per prendere l’unica strada che conduce alla salvezza. Occorre decidere per quale dei due cammini proseguire, perché Gesù affermò: “Nessun servo può servire a due padroni …voi non potete servire Dio e Mammona” (Lc.16:13), Dio disse al suo popolo di Israele, di scegliere chi volessero seguire, precisando: “Io prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra, che io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché possa vivere, tu e i tuoi discendenti” (Deut.30:19).
Noi tutti dobbiamo scegliere di servire uno solo: godere delle concupiscenze della carne che il mondo terreno ci presenta e soffrire in seguito nello stagno di fuoco, oppure rinunciamo ad esse per appartenere alla patria celestiale della vita eterna, dove godere delle ricchezze del nostro Padre celeste, che ci ha preparato fin dall’inizio della creazione, divenendo suoi eredi e coeredi di Cristo (Rom.8:17).
        Gesù ha fatto la seguente promessa: “E chiunque ha lasciato casa, fratelli, sorelle, padre, madre, moglie, figli o campi per amore del mio nome, ne riceverà il centuplo ed erediterà la vita eterna” (Mt.19:29). Non ha promesso il doppio, ma il centuplo, quindi non preoccupiamoci di quello che lasciamo, la ricompensa è migliore, non è per un tempo limitato, ma è per l’eternità. Non è restando fermi che si eredita il regno di Dio, se nascondiamo il talento che Dio ci ha dato, saremo gettati nelle tenebre di fuori, dove ci sarà solo pianto e stridori dei denti (Mt.25:30) perciò:
Alzati perché questa cosa spetta a te; noi saremo con te. Fatti coraggio e agisci! “ (Esdra10:4).
Prendendo in esame adesso la settima ed ultima lettera indirizzata all’angelo della chiesa in Laodicea, alla quale noi oggi siamo equiparati, notiamo che Gesù ammonisce l’angelo della chiesa dell’ultimo periodo, in rappresentanza di coloro che sono incaricati ad annunciare l’evangelo di Cristo ai credenti, nominati come stelle e i candelabri sono la chiesa: “così, perché sei tiepido e non sei né freddo né caldo, io sto per vomitati dalla mia bocca. Poiché tu dici: -Io sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla-; e non sai invece di essere disgraziato, miserabile, povero, cieco e nudo. Ti consiglio di comperare da me dell’oro affinato col fuoco per arricchirti, e delle vesti bianche per coprirti e non far apparire così la vergogna della tua nudità, e di ungerti gli occhi con del collirio,affinché tu veda. Io riprendo e castigo tutti quelli che amo; abbi dunque zelo e ravvediti” (Apoc.3:16-19).
La parola è rivolta non al candelabro (ai fedeli), ma alla stella (al responsabile tra pastori, ministri, profeti, evangelisti, dottori e apostoli). Essi, dichiarandosi ricchi e maturi o ritenendosi soddisfatti e completi, sono considerati tiepidi. Dio desidera che noi abbiamo conoscenza e discernimento per poter discernere le cose eccellenti ed essere puri per il giorno di Cristo (Fil.1:9,10). Gesù riprende l’angelo della chiesa perché tutti dovrebbero camminare in umiltà, semplicità, santità e in particolare uniti con lo Spirito Santo, formando un unico angelo dipendente esclusivamente da Gesù, il nostro Signore. Gesù afferma invece che sono nudi, poveri e ciechi, perché non prendono più luce da Gesù, bensì sono istruiti dagli uomini fondatori delle comunità a cui appartengono, insegnando i loro principi attraverso studi preparati. Non sono più zelanti per le cose di Cristo, camminano maggiormente secondo la carne, perciò definiti nudi, divulgano pensieri di filosofia umana. Si divulga così il pensiero che un uomo ha stimato giusto e vero e su tale credo, tratto da alcuni versi biblici, interpretati secondo la carne ha fondato una denominazione con uno statuto proprio, a cui ogni membro si conforma e si associa.. Gesù li identifica come poveri e li esorta a comprare dell’oro puro e raffinato col fuoco (la Parola di Dio), direttamente da Lui. Gesù chiama a ravvedimento: “Io riprendo e castigo tutti quelli che amo; abbi dunque zelo e ravvediti” (Apoc. 3:19).
In questi ultimi tempi nessuno si pone il quesito se ciò che la sua denominazione gli presenta corrisponda alla verità, la sola che procede da Cristo Gesù. Di conseguenza, tale situazione provoca ancora adesso distinzioni e divisioni in varie correnti, tendenti ognuna a precisare, come già accaduto nella chiesa di Corinto: “Io sono di Paolo, io di Apollo, io di Cefa,…” (1Cor.1:12), che l’apostolo Paolo allora apprese e le condannò, specificando “Cristo è forse diviso? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete voi stati battezzati nel nome di Paolo?” (1Cor.1:13). Non resta altro che invitare ed a seguire un consiglio importante che ognuno ricerchi l’unità in Cristo. Per tale motivo, l’apostolo Paolo esorta: “Ritornate ad essere sobri e retti e non peccate; perché alcuni non hanno conoscenza di Dio; lo dico a vostra vergogna” (1Cor.15:34).
Chiediti se le tue convinzioni, in cui credi, siano basate su dottrine di uomini o di Cristo ed edificate sul fondamento degli apostoli e dei profeti (Ef.2:20) e, se qualora, presentassero anche una pur minima incomprensione o lacuna, esaminale, confrontandole con la verità biblica, come fecero i fratelli di Berea che: “ ricevettero la parola con tutta prontezza, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se queste cose stavano così” (Atti 17:11).
Disponiti a ricevere direttamente dalla vera ed unica luce, che procede da Gesù, che rischiara ogni tenebra ed a non essere abbagliato attraverso un riflesso.
Ascolta la voce di Gesù e compra da Lui dell’oro puro della sua Parola, siamo negli ultimi tempi, Gesù ti consiglia di prendere la luce direttamente da Lui e non da altri (Apoc.3:18), per essere illuminato della luce meravigliosa che è la Parola di Dio. Gesù è la Pietra vivente, il solo fondamento su cui hanno edificato gli apostoli (Apoc.21:15).
 Oggi invece si usa oro già lavorato e tagliato, in percentuale con altri materiali, dai rivenditori, vale a dire che la Parola di Dio viene manipolata ed elaborata da menti carnali per confermare principi umani, insegnandola come dottrina. Vendi tutto e vai da Gesù, la sola perla di grande valore: “…e trovata una perla di gran prezzo, se n’è andato, ha venduto tutto quel che aveva, e l’ha comperata” (Mt.13:46). Vendere tutto ciò che hai non è lasciare tutte le cose che appartengono a questo mondo, non mettere più il tuo cuore in esse ma arrenderti completamente a Dio, vivendo per Cristo Gesù, l’apostolo Paolo affermò:  Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.” (Gal.2:20).Se vivi per Cristo di conseguenza sarai arricchito del suo oro, raffinato col fuoco, di tutte le ricchezze della sua Parola, l’unica verità che ti porterà nel regno dei cieli (Mt.25:34).
“Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino. Ravvedetevi e credete all’evangelo” (Mrc.1:15).
Questi sono i tempi dell’apostasia, che precedono la venuta dell’empio (Satana con un corpo umano, vedi Dan.2:33, Dan.11:21; 2Tes.2:3,8). L’apostasia è il negare il Figlio e il Padre, “Chi è il mendace se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Esso è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio” (1Gv.2:22).
Oggi tutti credono in Dio come ai tempi dei Giudei, ma non credono: “ … che è Padre del nostro Signore Gesù Cristo” (Rom.15:6; 2Cor.1:3; 11:31; Ef.1:3; 3:14; 5:20; Col.1:3;1Ptr.1:3), anche i Giudei rinnegarono Cristo il Messia e furono abbandonati da Dio, mandati in cattività tra le nazioni per 62 settimane circa 1.870 anni (Dan.9:25). Affermando che Dio è lo stesso Gesù che morì e risuscitò, annulliamo tutte le profezie che parlano di Gesù come Figlio di Dio “.. cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che loriguardavano” (Lc.24:27).
Molte edizioni bibliche sono state manomesse, hanno cambiato punti e virgole, interpretando secondo il loro credo allontanandosi dalla verità, riportiamo un solo esempio: “E, senza alcun dubbio, grande è il mistero della pietà: Dio è stato manifestato in carne, è stato giustificato nello Spirito, è apparso agli angeli, è stato predicato tra i gentili, è stato creduto nel mondo, è stato accolto nella gloria” (1Tmt.3:16,vers.N.D.). La versione corretta “…Colui (Gesù) che è stato manifestato in carne…” (vers.N.Riv.), non certo Dio che “…lo ha risuscitato il terzo giorno e ha fatto sì che si manifestasse” (Atti 10:40 – vers.N.D.), “..preordinato prima della fondazione del mondo, manifestato negli ultimi tempi per voi” (1Ptr.1:20). Costoro non si sono resi conto di ciò che hanno scritto perché Dio non può essere giustificato nello Spirito, né apparso agli angeli sue creature, predicato ai gentili: “… il Figlio di Dio, Cristo Gesù che è stato da noi predicato fra voi…” (2Cor.1:19), Gesù è stato creduto nel mondo perché: “Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio” (Gv.3:18), è stato elevato in alto (Atti 1:9).
Dio, per bocca del profeta Geremia riprese il suo popolo, precisando: “Come potete dire: “Noi siamo saggi e la legge dell’Eterno è con noi”? Ma ecco, la penna bugiarda degli scribi l’ha resa una falsità” (Ger.8:8).
L’apostolo Pietro confermò che falsi profeti ci furono durante la legge e che ce ne sarebbero stati ancora che rinnegheranno il nostro Signore Gesù per il quale siamo stati riscattati: “ … che introdurranno occultamente eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si attireranno addosso una rovina immediata” (2Ptr.2:1).
L’apostolo Giovanni porta alla conoscenza che: chi non ha il Figlio (Gesù) non ha nemmeno il Padre (Dio), perché “Chiunque nega il Figlio, non ha neppure il Padre; chi confessa il Figlio ha anche il Padre” (1Gv.2:23).
Dopo il 1750 iniziarono a diffondersi altre dottrine, oltre alle tre più grandi: cattolicesimo, ebraismo e musulmani, dall’inizio del periodo di Laodicea, Satana è all’opera per spingere il credente fuori dalla verità. Chiunque può notare la proliferazione di molte denominazioni o correnti religiose da più di due secoli, fino ad intensificarsi maggiormente adesso. “Verrà il tempo, infatti, in cui non sopporteranno la sana dottrina ma, per prurito di udire, si accumuleranno maestri secondo le loro proprie voglie” (2Tmt.4:3), perché sta per giungere la fine ed il serpente antico è più che mai occupato a distogliere il cristiano dalla verità (2Tes.2:3; Deut.13:5).
La profezia rivolta alla chiesa di Laodicea esprime chiaramente la situazione sul periodo che stiamo vivendo. A molti non interessa il messaggio, perché credono che non sia diretto a loro.
Invece è proprio diretto all’angelo della chiesa, ossia a chi ha la responsabilità di conduzione e di evangelizzazione, come pastori, ministri, evangelisti, dottori, ecc., che stanno usando delle ricchezze inutili o false per il candelabro (la chiesa), perché non hanno la verità da offrire, se non prendono la Parola, la sola raffinata col fuoco, direttamente da Gesù, che solo Lui li illumina e nessun altro. Possiamo accedere al regno di Dio se non per mezzo di Gesù: “…Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv.14:6)e “Giustificati dunque per fede, abbiamo pace presso Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore” (Rom.5:1).
 “Le parole dell’Eterno sono parole pure, come argento raffinato in una fornace di terra, purificato sette volte” (Slm.12:6), ed anche ”…la parola dell’Eterno è purificata col fuoco…” (Slm.18:30),
Il messaggio profetico di Agur conferma che “Ogni parola di Dio è raffinata col fuoco. Egli è uno scudo per chi confida in lui. Non aggiungere nulla alle sue parole, perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo” (Prv.30:5,6).
La Parola di Dio è verità assoluta per cui chiunque la possiede è ricco, ha modo di coprirsi con vesti bianche, per non far apparire la vergogna di essere nudo della verità e vede molto bene, perché non ha veli davanti agli occhi, ma ha usato del buon collirio spirituale. Gesù invita tutti i conduttori: pastori, ministri, evangelisti, ecc. dicendo: “ti consiglio di comperare da me dell’oro affinato col fuoco per arricchirti, e delle vesti bianche per coprirti e non far apparire così la vergogna della tua nudità, e di ungerti gli occhi con del collirio, affinché tu veda” (Apoc.3:18). Ascolta la voce di Gesù se vuoi vivere, preparati ad ungerti gli occhi con il collirio dello Spirito, perché è il rimedio giusto per renderli aperti alla Parola di Dio e vederci chiaro e bene spiritualmente. Allora si potrà indossare una veste bianca, risplendente (santità e verità) e si potrà camminare con Gesù, come coloro che appartenevano alla chiesa di Sardi, della quinta lettera o del quinto periodo: “Tuttavia hai alcune persone in Sardi che non hanno contaminato le loro vesti; esse cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degne” (Apoc.3:4).
Di nuovo ti consigliamo di non giustificarti asserendo che, avendo la verità, le indicazioni rivolte alla chiesa di Laodicea, non mi riguardano personalmente. Devi prima tenere presente che ogni lettera è indirizzata all’angelo della chiesa o stella, posta nella mano destra di Gesù. Tutti, siano essi apostoli, profeti, evangelisti, pastori o dottori (Ef.4:11), devono essere illuminati da Gesù, per non essere vomitati, cioè rigettati. Nella chiesa di Laodicea, Gesù non ha trovato alcuno che sia caldo o freddo (Apoc.3:15) fra tutti i componenti della stella riuniti sotto un unico Spirito e formanti un solo corpo (1Cor.12:13; Ef.4:4). Dov’è l’unione spirituale della chiesa di Cristo, se ogni membro dichiara apertamente di appartenere ad un gruppo diverso (1Cor.3:4) ?
L’unica possibilità è quindi quella di tornare indietro e ravvedersi, ascoltando la voce di Cristo Gesù e mettere in pratica i suoi consigli, per essere trovato fedele (1Cor.4:2) alle Sacre Scritture, ossia attenersi diligentemente all’osservanza della Parola di Dio. Gli uomini hanno cambiato la vera luce di Gesù con quella riflessa od offuscata da menti carnali, che non possono avere conoscenza spirituale e “…quelli che sono nella carne, non possono piacere a Dio” (Rom.8:8).Occorre avere conoscenza di Dio “…infatti hanno zelo per Dio, ma non secondo conoscenza” (Rom.10:2) e “lo zelo senza conoscenza non è cosa buona…” (Prv.19:2). Ai tempi di Gesù e degli apostoli, i Giudei cercavano di seguire la legge, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire quella propria. Oggi non è cambiato molto rispetto ad ieri, se lo spirito dell’anticristo agiva con potenza in quel tempo, tanto più adesso ha intensificato il suo operare in vista della sua fine..
Ripetiamo che nel periodo della chiesa di Laodicea, l’angelo rappresentativo (o stella) è ritenuto tiepido, perché è orgoglioso considerandosi ricco per il possesso di oro, purtroppo di oro non raffinato col fuoco, la cui luminosità fa abbagliare di presunzione e di alterigia gli occhi, tale da non riuscire più a distinguere se alcuni concetti, molto importanti, fossero conformi all’evangelo. Zelo per le cose di Dio, ma senza conoscenza non è una cosa buona (Prv.19:2; Rom.10:2), perché in questo modo rimangono preda dell’inganno. Infatti, il nemico spinge chi è senza conoscenza ad essere più zelante nell’opera, perché può agire liberamente, attraverso bugie e falsità che abbagliano di orgoglio gli uomini. Così l’angelo della chiesa di Laodicea crede di operare giustamente e di predicare la verità, senza rendersi conto che quello che professa non è oro puro raffinato (la Parola), ma principi secondo la tradizione, secondo gli statuti o per rivelazione di una mente carnale dei fondatori. E’ possibile che nessuno mai abbia pensato di confrontarli con la Sacra Scrittura? Forse qualcuno lo ha fatto, però senza ungersi gli occhi con del collirio ed abbassare il proprio io, allora avrebbe ragionato con la mente di Cristo e non con la propria (1Cor.2:16) e si sarebbe accorto delle differenze, mai notate prima.
Confrontiamo ed investighiamo con accuratezza la parola di Dio, come ci è consigliato. Per questo, ripetiamo, dovremmo essere ripieni dello Spirito Santo, avere gli occhi ben aperti, abbassare il nostro io e, in umiltà, farci guidare da “…il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto” (Gv.14:26). La presunzione e i pregiudizi purtroppo sono un ostacolo alla piena conoscenza. Per progredire, occorre abbandonare ogni criterio razionale, proveniente dalla nostra mente carnale e, rivestiti di una mente spirituale, allora potremmo scorgere anche le minime irregolarità in ciò che crediamo. Lasciando quindi le nostre abitudini, le convenzioni o gli schemi imposti ed andando direttamente alla fonte, che è Cristo, riceveremo la conoscenza e saggezza della Parola di Dio. Aggiungere allo zelo la conoscenza del mistero del regno di Dio, che ci è stato rivelato in Cristo, come è stato per i giudei: “Rendo loro testimonianza infatti che hanno lo zelo per Dio, ma non secondo conoscenza” (Rom.10:2). Gesù ripete: “Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi da udire, oda” (Mt.13:43).
Non hanno tutti orecchi? Gesù si riferiva ad orecchi spirituali, chiunque ha lo Spirito di Dio, lo ascolti, svuotando la propria mente dai propri concetti. Solo allora si potrà sentire ciò che proviene dallo Spirito, attraverso il nostro spirito, che è la porta, per cui Gesù può entrare. Egli non entra da altre porte o da altre aperture, perché chi lo fa è il ladro (Satana). Il nemico agisce attraverso la nostra carnalità, mediante la mente con vari pensieri, attraverso le nostre sensazioni od emozioni stimolate da molte concupiscenze. Dobbiamo vigilare per discernere la loro provenienza e bloccarle, per non rimanere ad esse soggiogati.
Vuoi forse continuare a far uso di una “normale” lampada da tavolo, perché essa ci illumina di una luce non naturale, ma artificiale, con la quale rischiamo di percepire dei colori alterati, diversi dall’originale. Per cui facciamoci invece illuminare dalla luce diretta dell’unica sorgente chiara, a disposizione di tutti. Basta “uscire fuori” dalle case (denominazioni, sette, movimenti ecumenici,…), dai luoghi chiusi (abitudini, usanze, costumi, rituali, norme, statuti,…), dall’ombra di qualcosa (impedimenti, ostacoli, sensi di colpa, peccati,…) e dalla copertura di qualcuno che si è interposto (ideologie, filosofie, eresie, dogmi, credenze) per essere inondati pienamente e completamente dalla luce di Gesù. Resteremo allora ben illuminati, saremo così ritenuti ricchi, con vesti bianche e con occhi che vedono ciò che proviene dallo Spirito, cammineremo sicuri, senza inciampare e nella giusta direzione.
Possiamo però scegliere di rimanere tiepidi, ossia di accontentarci del poco tepore (della condizione attuale, della sufficiente conoscenza per essere salvati, non cercando o non usando i doni spirituali, pregare e leggere la Bibbia solo quando richiesto, qualche buon azione,…), stando attenti a non disperderlo (tenersi per sé la fede, paura di perdere …la speranza, non occuparsi di evangelizzare gli altri,…), per non rimanere congelati (esclusi, rifiutati, morti,…) o peggio, senza desiderare più calore per essere riscaldati (la presenza divina, l’unzione,…).
Esiste una tragica conseguenza nel restare tiepidi, quella di essere rigettati definitivamente dalla presenza divina.

(continua)