Capitolo 30.

In questo capitolo sono indicati gli avvenimenti che accadranno nei sette anni, ultima settimana per Israele e si compiranno le settanta settimane annunciate dall’angelo a Daniele (9:24,25) in cui si compiranno tutte le profezie e le visioni che riguardano Israele. Inizierà il millennio, quando Dio avrà sterminato l’empio mettendo fine al peccato sulla terra, ”Poiché il giorno è vicino, è vicino il giorno dell’Eterno; sarà un giorno di nuvole, il tempo delle nazioni” (v.3), ugualmente profetizzato ”Quel giorno è un giorno di ira, un giorno di calamità e angoscia, un giorno di distruzione e desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità” (Sof.1:15)

Il giorno dell’ira del Signore è quando tutti gli empi saranno sterminati dalla faccia della terra, quel giorno già considerato vicino, ai tempi del profeta Ezechiele, lo è tanto più oggi.

Rivolge questa profezia alle nazioni dei popoli così detti gentili, non appartenenti a Israele. L’Egitto e l’Etiopia saranno in grande angoscia, saranno depredate delle loro ricchezze e ”L’Etiopia, Put, Lud, tutta la mescolanza di vari popoli, Kub e i figli dei paesi alleati, cadranno con loro di spada” (v.5). Questo episodio avverrà durante il regno della bestia, l’uomo spregevole, che regnerà per tre anni e mezzo, 1260 giorni (Dan.11:43).

Non ci sarà alcun soccorritore, perchè saranno schiacciati, quando Dio metterà a fuoco l’Egitto: ”Così dice il Signore, L’ETERNO: -Farò cessare il rumoreggiare dell’Egitto per mano di Nebukadnetsar, re di Babilonia” (v.10).

In questa profezia è nominato il re di Babilonia Nebukadnetsar, come egli distrusse l’Egitto per ordine dell’Eterno, l’analogia è riferito al re che proviene dalle nazioni del nord rispetto a Gerusalemme, colui che avrà all’inizio degli ultimi sette anni, la devastazione in suo potere (vedere Dan.11:14-18).

Attenzione, il re nominato Nebucadnetsar, indica il re come abbiamo già spiegato che combatterà e vincerà tutte le nazioni del sud, egli precederà l’uomo spregevole, la bestia di Apoc.13 o il devastatore di: “Una visione terribile mi è stata mostrata: Il perfido agisce con perfidia e il devastatore devasta…” (Is.21:2). Il devastatore o l’uomo spregevole, riferito in Dan.11:21, verrà usato da Dio come strumento di vendetta (Is.10:5; 54:16) contro tutte le nazioni, che sedurrà e le convincerà, insieme al suo aiutante (l’anticristo), a radunarsi per la battaglia di Armagheddon, dove periranno tutti, sedotti e seduttori, quando la bestia “…giungerà alla sua fine e nessuno gli verrà in aiuto” (Dan.11:45).

 La profezia continua con: ”Prosciugherò i fiumi e venderò il paese in mano di gente malvagie; e per mezzo di stranieri renderò desolato il paese e tutto ciò che contiene…” (v.12).

Il paese è Israele ed i fiumi sono le nazioni del sud, che cadranno in mano del re del nord, che devasterà i popoli musulmani ed ebrei. Dopo di lui subentrerà l’uomo spregevole (la bestia). Egli distruggerà tutti gli idoli e si farà adorare come un dio. Tutti l’adoreranno in carne ed ossa, oppure idolatreranno la sua statua, che potrà parlare, per l’intervento di uno spirito satanico (Apoc.13:15).

L’anticristo o falso profeta, farà prodigi e miracoli.

Arriverà infine il termine che Dio ha già stabilito, quando l’orgoglio dell’empio arriverà al culmine, allora i malvagi saranno trafitti con la spada, la parola di Dio, (Apoc.19:11) che uscirà dalla bocca di Gesù. Quel giorno si oscurerà: ”Poiché le stelle del cielo e le loro costellazioni non faranno più brillare la loro luce; il sole si oscurerà al suo sorgere e la luna non diffonderà più la sua luce” (Is.13:10).

Nell’anno undicesimo della cattività babilonese, l’Eterno rivolse nuovamente la parola al profeta, “Ecco, io sono contro il Faraone, re d’Egitto, per spezzargli le braccia, tanto quello forte, quanto quello già spezzato, e gli farò cadere di mano la spada” (v.22).

Questa profezia riguarda il termine del millennio, quando Satana sarà sciolto e liberato dall’abisso.

La similitudine dello spirito di Satana con due braccia, uno forte e l’altro spezzato, sta ad indicare che il braccio forte è riferito a Satana, mentre quello spezzato rappresenta la bestia, ovvero l’uomo spregevole, che sarà sconfitto da Gesù, prima del millennio, nella guerra di Armagheddon o della valle di Giosafat (Apoc.19:20), egli morirà ed andrà direttamente nello stagno di fuoco che arde con zolfo. Lo spirito del dragone (Satana), definito il braccio forte, invece sarà legato e gettato nell’abisso per tutto il periodo dei mille anni e, alla fine, sarà sciolto e sconfitto per sempre (Apoc.20:10).

Capitolo 31.

Viene presentato, profeticamente ed in parabola la descrizione della bellezza, la sapienza ed il potere che fu attribuito all’angelo cherubino chiamato Lucifero, nella creazione angelica, precedente all’uomo; “Tu eri perfetto nelle tue vie dal giorno in cui fosti creato, finché non si trovò in te la perversità” (Ez.28:15).

Inoltre è segnalata la sua fine e quella della moltitudine di angeli, che lo seguirono, al tempo stabilito.

Questo grandioso angelo, è uguagliato ad un bellissimo cedro del Libano e pure, in similitudine, al Faraone, re dell’Egitto e paragonato all’Assiro, titolo che viene indicato più volte nelle profezie. “Ecco, l’Assiro era un cedro del Libano, dai bei rami, dall’ombra folta, dal tronco slanciato, dalla vetta sporgente fra il folto dei rami” (v.3, vers. Diodati).

Ogni cosa creata era al suo servizio, la sua radice era presso acque abbondanti, perché era presso Dio. Lucifero era unto da Dio come protettore di tutta la creazione angelica, citati come degli alberi della campagna ed egli era superiore a tutti gli alberi (angeli). Tutte le ricchezze, che Dio pose al suo servizio, si moltiplicarono, perché Dio lo aveva innalzato sopra tutti gli altri angeli, egli cresceva in abbondanza.

Ricordiamo che questa profezia descrive il mondo angelico che era prima della creazione dell’uomo. Nessuno degli angeli era bello e sapiente come Lucifero; egli era impareggiabile.

Tutti gli uccelli del cielo facevano il nido tra i suoi rami, tutte le bestie della campagna figliavano sotto le sue fronde e tutte le grandi nazioni dimoravano alla sua ombra. Era bello nella sua grandezza per la lunghezza dei suoi rami, perché la sua radice era presso acque abbondanti. I cedri non lo superavano nel giardino di Dio, i cipressi non riuscivano ad eguagliare i suoi rami e i castagni non erano neppure come le sue fronde; nessun albero nel giardino di Dio gli era pari in bellezza. L’avevo reso bello nell’abbondanza dei suoi rami, per cui lo invidiavano tutti gli alberi dell’Eden, che erano nel giardino di Dio” (v.6,9).

Era colui che succedeva dopo Dio, in ordine gerarchico.

Lucifero però non si accontentò di com’era stato stabilito da Dio, voleva essere adorato, come lo è il suo Creatore, desiderando di collocarsi al suo posto ed essere come Dio.

Il cherubino unto da Dio, come protettore di tutta la creazione angelica, diventò orgoglioso, per la sua bellezza, per la sua sapienza e per la sua ricchezza, tanto che s’innalzò, dicendo nel suo cuore: ”…salirò sulle parti più alte delle nubi, sarò simile all’Altissimo” (Is.14:14).

Le profezie ci mostrano ciò che egli ha fatto, quello che sta facendo e dove andrà quando Dio porrà termine all’empietà sulla faccia della terra. Satana e tutti quelli che lo hanno seguito saranno gettati nelle profondità della terra oppure stagno di fuoco che arde con zolfo (Apoc.20:10).

Satana e tutti i demoni sono stati sottoposti a Gesù, perchè egli li ha vinti sulla croce, risuscitando dai morti, per la potenza di Dio (Atti 5:30). Dio lo scacciò come un profano dal suo monte, perché a motivo del suo splendore, si innalzò e peccò, corrompendo la sua grande sapienza.

Dio ha tolto di mano al serpente antico (l’ex Lucifero) tutto il potere che gli aveva dato, prima che egli disubbidisse, ed ha sottoposto ogni cosa a Gesù, l’ultima cosa che Satana ha nelle sue mani sono le ricchezze del mondo anche quelle, terminato il suo regno di 1260 giorni, gli saranno tolte e passeranno a Gesù (vedere Is.22; Dan.7:13,14).

Satana, in vesti di uomo (la bestia), morirà per mano di Gesù (Apoc.19:20), il più potente fra le nazioni: “… io l’ho dato in mano del più potente frale nazioni perché facesse di lui come gli piace; io l’ho scacciato per la sua malvagità” (v.11).

Tutto è dato nelle mani di Gesù, Dio lo rivestirà anche di tutto il potere, che prima aveva dato a Lucifero (vedere Is.22:21)

“…non ha lasciato nulla che non gli fosse sottoposto …” (Ebr.2:8), Dio ha fatto sedere Gesù alla sua destra (della Maestà), “…al di sopra di ogni principato, potestà, potenza, signoria e di ogni nome che si nomina non solo in questa età, ma anche in quella futura” (Ef.1:21).

Dio è la Maestà assoluta, ha il controllo totale di tutto l’universo, sia nei cieli e sia qui in terra. Gesù è l’Unigenito Figlio (Gv.3:18), l’erede di ogni cosa creata da Dio, sia della creazione angelica, che di quella umana.

Nella creazione angelica, Dio aveva stabilito l’angelo cherubino, creato perfetto in sapienza ed intelligenza, come vigilante o protettore (28:14), ma egli s’innalzò, nel suo cuore e peccò, divenendo corrotto. “Perciò così dice il Signore, l’Eterno:Poiché si è elevato in altezza e ha posto la sua cima tra folti rami e il suo cuore si è insuperbito nella sua altezza” (v.10). Dio per questo condannò questo cherubino e tutti gli angeli, che furono sedotti dalle sue malie.

Dio lo aveva posto nel suo giardino, nell’Eden, riempiendolo di ricchezze. Egli gestiva tutta la creazione, non doveva dare conto ad alcuno, se non soltanto a Dio, suo Creatore.

Peccò di orgoglio, proprio per la sua grandiosa bellezza e l’ira di Dio si accese contro di lui e contro tutti i migliori angeli posti al suo servizio, che insieme si ribellarono. Tutti furono condannati e destinati a scendere nell’abisso o profondità della fossa.

Poniamo attenzione: ”Così dice il Signore, l’Eterno: -Nel giorno in cui discese nello Sceol io feci fare cordoglio; per lui copersi l’abisso, arrestai i suoi fiumi e le grandi acque furono fermate; per lui feci fare cordoglio al Libano e per lui tutti gli alberi della campagna appassirono. Al rumore della sua caduta feci tremare le nazioni, quando lo feci scendere nello Sceol assieme a quelli che scendono nella fossa; e nelle profondità della terra si consolarono tutti gli alberi dell’Eden, i più scelti e più belli del Libano, tutti quelli che si abbeveravano alle acque” (v.15,16).

La descrizione fornita risale a quel momento particolare, quando l’angelo cherubino, nel quale Dio aveva posto il sigillo della sua perfezione, peccò. Dio allora coprì l’abisso, arrestò il corso dei fiumi e fermò le grandi acque, tutti gli alberi appassirono e certamente si seccarono, perchè la terra fu resa informe e vuota: ”La terra era informe e vuota e le tenebre coprivano la faccia dell’abisso; e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque” (Gen.1:2).

La situazione descritta in Genesi è quella che Dio attuò alla caduta dell’angelo cherubino.

Alla sua caduta, Dio fece tremare le nazioni. Lo fece scendere nello Sceol o nelle profondità della fossa, insieme a tutti gli angeli scelti, i più belli dell’Eden, che erano al suo servizio e che anche loro si ribellarono. Questa fu la condanna che Dio diede loro al tempo del peccato d’orgoglio di Lucifero. Alla fine avverrà alla stessa maniera, che l’ex angelo glorioso, tutto il suo esercito con quelli che saranno uccisi dalla spada nella guerra di Armagheddon, saranno gettati nello stagno di fuoco, “A chi dunque somigli per gloria e grandezza fra gli alberi dell’Eden? Tuttavia sarai precipitato con gli alberi dell’Eden nelle profondità della terra; giacerai in mezzo agli incirconcisi, insieme a quelli uccisi dalla spada. Questo è ciò che sarà del Faraone e di tutta la sua moltitudine-, dice il Signore, l’Eterno” (v.18).

Il Faraone è l’ex Lucifero, descritto anche in Is.14:12, paragonato all’albero più bello dell’Eden (cedro del Libano); gli altri angeli sono paragonati ai cedri, abeti ed ai platani, ma nessuno era pari a lui, “I cedri non lo superavano nel giardino di Dio, i cipressi non riuscivano ad eguagliare i suoi rami e i castagni non erano neppure come le sue fronde; nessun albero nel giardino di Dio gli era pari in bellezza” (v.8).

Così Dio creò di nuovo un mondo (Gen.1,2,3) e liberò dallo Sceol o dall’abisso il serpente antico insieme ad una parte dei suoi angeli ribelli. Serpente, perché la sua sapienza divenne corrotta e astuta; antico perché egli esisteva prima che Dio ricreasse un nuovo mondo, quello attuale. Il serpente antico (Satana) sedusse l’uomo e Dio lo maledì. Negli ultimi tre anni e mezzo, prima della fine dell’empio, gli sarà dato un regno e gli sarà permesso di possedere un corpo (Dan.2:42,43), impersonandosi nell’uomo, chiamato spregevole in Dan.11:21, che sarà la bestia in Apoc.13. Egli finirà la sua vita nella guerra di Armagheddon, la cui anima scenderà insieme con quella del falso profeta nello stagno di fuoco, che arde con zolfo. Lo stesso luogo, dove il serpente antico (Satana, ex Lucifero) andrà insieme a tutti gli angeli ribelli, che lo seguirono. Essi scenderanno nello stagno di fuoco (nelle profondità della fossa, v.23), dove saranno tormentati per l’eternità, dopo l’ultima guerra chiamata di Gog-Magog, che avverrà dopo il millennio. Questo angelo ribelle, che oggi terrorizza l’umanità, è stato già giudicato: Dio gli ha dato la giusta retribuzione (Ebr.2:2). Tutte le sue strategie non gli serviranno ad evitargli la fine ormai determinata (Apoc.20:10).

Un piccolo cenno a ciò che avverrà nella guerra di Armagheddon (Apoc.16:16), detta Valle di Giosafat (Gioele 3:2) o Valle delle visioni (Is.22:5).

Gesù vincerà ancora Satana (Apoc.19:20,21), che in quel tempo si presenterà in un corpo umano e non potrà resistere davanti alla potenza e alla gloria di Gesù, che lo sconfiggerà trafiggendolo con la spada della Parola, alla sola Parola che Gesù pronuncerà, quando apparirà nel cielo su di un cavallo bianco insieme al suo esercito (la Sposa) anche loro seduti su dei cavalli bianchi (Apoc.19:11,12) e tutti lo vedranno (Apoc.1:7), “In quel giorno avverrà che per opera dell’Eterno vi sarà in mezzo a loro una grande confusione; ognuno di loro afferrerà la mano del suo vicino e alzerà la sua mano contro la mano del suo vicino” (Zac.14:13).

Gesù annienterà ogni forza satanica e solo allora passerà ogni cosa sotto il dominio di Dio, come lo era al principio della creazione, quando l’uomo non aveva ancora disubbidito a Dio, “poi verrà la fine, quando (Gesù) rimetterà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo aver annientato ogni dominio, ogni potestà e potenza” (1Cor.15:24).

Dio non assegnerà mai più potere ad alcuno angelo, né lascerà che nessuno s’innalzi nella sua alterigia, perchè tutte le forze sataniche saranno annientate e scenderanno nelle profondità della terra, in mezzo a tutti quelli che loro hanno sedotto.

Gesù, il Fedele e il Verace, che guerreggia con giustizia, li colpirà con la sua spada acuta, perchè egli è il Vincitore (Apoc.19:11).

Satana, il dragone, sarà legato per mille anni, allora Dio farà nuovi cieli e nuova terra (Is.65:17), dove regnerà pace e sicurezza sulla terra, perché Dio abiterà con gli uomini (Apoc.21:3).

(la bestia, proveniente dal mare, sarà l’uomo che possiederà lo spirito di Satana, mentre l’anticristo sarà la seconda bestia con uno spirito satanico potente, tale che farà miracoli e prodigi, affinché tutto il mondo adori la prima bestia). Tutti gli angeli demoniaci, con la bestia, l’anticristo ed il dragone sono già stati giudicati, per cui non hanno bisogno di ulteriore giudizio, perché già condannati prima della fondazione del mondo ed andranno quindi direttamente nello stagno di fuoco, nelle profondità della fossa (v.23), trascorsi mille anni (Apoc.20:10).

Chi è la bestia, citata in Apoc.13 ?

La bestia o l’uomo spregevole è nominato Faraone, perché esiste una grande similitudine con il re dell’Egitto che, pentito di averli lasciati andare liberi, inseguì col suo esercito il popolo ebreo condotto da Mosè, L’esercito del Faraone morì inghiottito dal mare; “… e l’Eterno travolse gli egiziani in mezzo al mare… e non ne scampò neppure uno di loro” (Es.14:27,28) “Gli abissi li coprono, sono andati a fondo come una pietra” (Es.15:4,5.)

La bestia, all’inizio del suo regno di 1260 giorni, farà la stessa cosa che fece il Faraone, ossia manderà dietro al residuo scelto per vivere, in fuga verso il monte degli ulivi, per mettersi in salvo, il suo il suo esercito. Come le acque del Mar Rosso si chiusero sopra l’esercito del Faraone, la terra del monte degli Ulivi si dividerà per far passare il residuo, mentre si chiuderà sull’esercito della bestia, seppellendoli vivi; “Allora il serpente gettò dalla sua bocca, dietro alla donna, dell’acqua come un fiume, per farla portare via dal fiume, ma la terra soccorse la donna, e la terra aprì la sua bocca ed inghiottì il fiume che il dragone aveva riversato dalla sua bocca” (Apoc.12:15,16).

Indicazione delle figure simboliche: il serpente è l’uomo con lo spirito di Satana; l’acqua del fiume è il suo esercito; la terra è il monte degli Ulivi; la donna è il residuo scelto.

Capitolo 32.

Nell’anno dodicesimo dell’esilio in Babilonia, la parola dell’Eterno fu indirizzata nuovamente ad Ezechiele informandolo di innalzare un lamento sul Faraone, re d’Egitto.

Continua la profezia che riguarda l’angelo seduttore, paragonato in similitudine al Faraone dell’Egitto, egli regnerà per tre anni e mezzo come re e dittatore assoluto sul mondo intero. “Figlio d’uomo, innalza una lamentazione sul Faraone, re d’Egitto, e digli: Tu eri simile ad un leoncello fra le nazioni; eri come un dragone nei mari e ti slanciavi nei tuoi fiumi, agitando le acque con i tuoi piedi e intorbidandone i fiumi” (v.2).

Questo verso espone chiaramente il modo di agire di Satana, tra le nazioni e popoli di ogni lingua, durante tutte le generazioni umane, indicate come mari e fiumi.

Da notate bene che il nemico della nostra anima ha sempre intorbidato le acque in modo che, con i suoi inganni, ha fatto credere la bugia come verità e viceversa, davanti agli occhi degli uomini instabili.

Troviamo il riscontro profetico su tutte le opere che Satana compie, continuerà ad imbrogliare fino alla sua fine, che è già decretata.

Le acque rappresentano moltitudini di popoli e di lingue; i fiumi invece simboleggiano la corrente travolgente dell’impero creato da satana, dove egli regna incontrastato, nascosto dietro a personaggi ed idoli, Babilonia è l’attributo perfetto di ciò che satana ha costruito con inganni e bugie, confondendo gli esseri umani.

Babilonia deriva da Babele che vuol dire confusione.

Ricordiamoci che a Lucifero fu data sapienza da Dio, così che egli era il più sapiente in assoluto. Tale sapienza, con il peccato, fu corrotta e impiegata a scopo malvagio, rendendo Satana il più sapiente in assoluto, di chiunque pratichi l’iniquità, sia di origine umana e sia spirituale.

Dio ha fatto conoscere, attraverso i profeti, come avverrà la fine di colui, che s’innalzò, desiderando porsi al posto di Dio.

Come già ripetuto, satana, nominato dragone per la sua perversità e ferocia, agisce nascondendosi in mezzo ai popoli, “nel mare e nei suoi fiumi”, ma arriverà il momento, permesso da Dio, che si esporrà allo scoperto e sarà visibile agli occhi umani, perchè egli stesso possiederà un corpo, come tutti noi, per essere adorato direttamente, come se fosse un dio, al posto di Dio per lo spazio di 1260 giorni.

In Apocalisse 13, egli è nominato bestia, per la sua crudeltà animalesca e ferocità.

La profezia continua rivolgendosi direttamente all’Egitto, cioè alla bestia o uomo spregevole (Dan.11:21), con lo spirito del serpente antico che è Satana: “Poiché così dice il Signore, l’Eterno: -La spada del re di Babilonia ti piomberà addosso” (v.11). Questo fatto è in analogia con il re di Babilonia, che distrusse ed annientò l’Egitto e il Faraone, similmente Gesù annienterà la bestia che è l’uomo con lo spirito di Satana, indicato profeticamente come Faraone, nella guerra di Armagheddon.

infatti, per opera dell’Eterno, che ha ordinato ogni cosa determinando tempi e luoghi di ogni avvenimento, farà vendetta di tutti gli empi, tramite Gesù, che Dio ha stabilito sopra tutte le opere delle Sue mani e che gli ha sottoposto regni, popoli e nazioni, costituendolo come il Re dei re e il Signore dei signori (Apoc.19:16). Tutti i malvagi saranno uccisi con la spada a doppio taglio che Gesù (il suo nome è la Parola di Dio) avrà nella sua bocca. Al comando di Gesù si uccideranno a vicenda: “In quel giorno avverrà che per opera dell’Eterno vi sarà in mezzo a loro una grande confusione; ognuno di loro afferrerà la mano del suo vicino e alzerà la sua mano contro la mano del suo vicino” (Zac.14:13; Apoc.19:15).

Farò cadere la tua moltitudine con le spade di uomini potenti, tutti quanti i più terribili fra le nazioni; essi distruggeranno l’orgoglio dell’Egitto e tutta la sua moltitudine sarà annientata” (v.12).

Colui che s’innalzerà, facendosi adorare come un dio, aiutato dai falsi prodigi dell’anticristo, radunerà un grande esercito e li condurrà tutti a combattere contro il sud: “Egli stenderà la mano anche su diversi paesi e il paese d’Egitto non scamperà” (Dan.11:42). (Il capitolo 11 di Daniele, dal verso 21 al 45, descrive profeticamente tutte le guerre che la bestia che è l’uomo spregevole e l’anticristo insieme faranno, nel tempo stabilito dei tre anni e mezzo, 1260 giorni).

Al termine del tempo concesso da Dio, il corpo dell’uomo spregevole sarà annientato ed abbandonato ”…sulla terra e ti getterò in aperta campagna, farò posare su di te tutti gli uccelli del cielo e sazierò di te le bestie di tutta la terra” (v.4) (cfr. Apoc.19;17,18).

Gesù lo vincerà nella guerra di Armagheddon, nella Valle di Giosafat o Valle delle Visioni e “Darò pure da bere alla terra col flusso del tuo sangue, fino ai monti, e gli alvei dei fiumi saranno pieni di te” (v.6), come confermato “…ho fatto scorrere il loro sangue sulla terra” (Is.63:6; Apoc.14:20).

In quel giorno la bestia e l’anticristo saranno uccisi, insieme a tutta la moltitudine che sarà con loro e in quel giorno Dio coprirà “… i cieli e ne oscurerò le stelle, coprirò il sole con una nuvola e la luna non darà più la sua luce” (v.7).

La fine del regno dell’uomo iniquo, bestia o dittatore, sarà accompagnata dai seguenti segni: ”Su di te oscurerò tutti i luminari splendenti nel cielo e manderò le tenebre sul tuo paese“ (v.8), nello stesso momento l’angelo verserà la quinta coppa sul suo regno: ”Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu coperto di tenebre, e gli uomini si mordevano la lingua per il dolore” (Apoc.16:10).

La parola dell’Eterno fu nuovamente rivolta al profeta, “…intona un lamento sulla moltitudine dell’Egitto e falla scendere nelle profondità della terra, lei e le figlie delle nazioni famose, assieme a quelli che scendono nella fossa” (v.18). L’Egitto indica tutti gli spiriti satanici, presenti in moltitudine, insieme a tutte le nazioni della terra intervenute, che scenderanno nelle profondità della terra, nel giorno dell’ira dell’Eterno o della battaglia di Armagheddon (Apoc.16:16).

In questa guerra, tutta la moltitudine di combattenti presenti: re, capitani, uomini prodi e cavalieri, liberi e schiavi, piccoli e grandi, tutti moriranno uccisi con la spada: ”…che usciva dalla bocca di colui che cavalcava il cavallo, e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni” (Apoc.19:21).

Tutti questi sono chiamati incirconcisi, ossia coloro che hanno rifiutato di accettare Cristo Gesù nella loro vita, preferendo la menzogna alla verità, scenderanno nella fossa o Sceol, dove saranno tormentati per l’eternità con fuoco e zolfo e “il fumo del loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte coloro che adorano la bestia e la sua immagine e chiunque prende il marchio del suo nome” (Apoc.14:11).

A Satana, l’angelo caduto nel peccato di orgoglio per la sua bellezza, replica: ”Chi mai sorpassi in bellezza? Scendi e sii posto a giacere con gl’incirconcisi” (v.19) e “…sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono la bestia e il falso profeta;…” (Apoc.20:10).

La bestia e l’anticristo saranno uccisi con la spada e trascinati via con la loro moltitudine, come confermato che ”…la bestia fu presa e con lei il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti ad essa, con i quali aveva sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia e quelli che avevano adorato la sua immagine; questi due furono gettati vivi nello stagno di fuoco che arde con zolfo” (Apoc.19:20).

Notate come il verso precisa che solo la bestia ed il falso profeta saranno gettati vivi nello stagno di fuoco, mentre tutti gli altri, appartenenti a popoli e nazioni diverse, che avranno preso il marchio della bestia, saranno puniti dopo il millennio, al giudizio universale (Is.24:22).

Leggendo il verso 21 di questo capitolo, osserviamo che, quando tutti saranno scesi nello Sceol, quelli fra loro più forti, insieme ai suoi sostenitori (riferendosi all’uomo spregevole o bestia), alla vista del loro capo, “…gli parleranno…”, ma che cosa gli diranno?

La risposta è evidenziata nel seguente verso: ”quanti ti vedono ti guardano fisso, ti osservano attentamente e dicono: -E’ questo l’uomo che faceva tremare la terra, che scuoteva i regni, che ridusse il mondo come un deserto, distrusse le sue città e non lasciò mai andar liberi i suoi prigionieri?” (Is.14:16,17).

Una considerazione importante deriva da questo verso, come confermato da Gesù nella testimonianza del ricco e di Lazzaro.

Il ricco, morto e trovandosi tormentato nell’Ades o nel soggiorno dei morti, si ricordò del suo passato e, rendendosi conto che aveva altri fratelli in vita, desiderò che essi non facessero la sua stessa fine, come pure riconobbe il mendicante Lazzaro, che ora era nel seno di Abramo.

Nella fossa, Sceol o Ades, dove andranno tutti quelli che non hanno creduto alla parola di Dio, si riconosceranno tutti. E’ lo stesso luogo dove andranno anche la bestia e l’anticristo.

La bestia è indicata nelle profezie sotto il nome dell’Egitto (v.18,20), dell’Assiro (v.22), di Elam (v.24), di Edom (v.29), del Faraone (v.32), mentre con Mesec e Tubal, è indicato anche l’anticristo (v.26).

Per ognuno di loro è ripetuto che scenderà con gli incirconcisi, con gli uccisi dalla spada, nella fossa, nelle profondità della terra, nello stagno di fuoco.

I suoi sepolcri sono posti nella profondità della fossa…“ (v.23), da cui si deduce che il posto della bestia e dell’anticristo è nella profondità della fossa, dove il fuoco arde con zolfo, per sempre (Apoc.19:20).

Lo stesso posto è riservato a coloro che, sospinti da spiriti satanici, li hanno sostenuti ed aiutati, “…essi che spargevano il terrore sulla terra dei viventi…“ (v.24), stando sempre al loro fianco durante tutto il tempo del regno dei tre anni e mezzo, regno della bestia-satana, fino ad essere insieme uccisi, combattendo contro Gesù, nella guerra di Armagheddon (Apoc.19:21).

Infatti, il verso 24 riporta: ”La è Elam con tutta la sua moltitudine intorno al suo sepolcro…”.

Molti titoli sono attribuiti alla bestia, qui l’uomo spregevole, è chiamato Elam, dal nome del nipote di Noè.

Le moltitudini, comprenderanno tutti quelli che hanno amato la propria vita, non si sono ravveduti dalle loro malvagità, essi scenderanno dopo il giudizio (alla fine), nello stagno di fuoco dove sono già la bestia, il falso profeta e il capo dei demoni Satana.

Le indicazioni dei nomi, nel verso 22, dell’Assiro e, nei versi seguenti, di Mesceh, Tubal o Edom, si riferiscono tutti alla stessa persona, ovvero all’uomo iniquo, di cui parla anche l’apostolo Paolo: ”l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio” (2Tes.2:4).

Ripeto che le profezie, riguardanti gli avvenimenti futuri, sono rivelate al profeta attraverso parabole con indicazioni di personaggi associati a nomi di città, di nazioni, di popoli o di re, come ad esempio: Tiro, Babilonia, Egitto, Assiria, Mesceh, Tubal, Elam, Edom, Sidoni, Faraone, ecc.

Egli, l’avversario, è il capo di tutti questi popoli, città, nazioni e re, perché lui li ha sedotti tutti: “… principi della terra, perché tutte le genti sono state sedotte dalle tue malìe” (Apoc.18:23).

Molti versi profetici confermano che dove sarà l’uomo spregevole (Dan.11:21), là saranno tutti coloro che hanno preso il suo marchio o il numero del suo nome, insieme a quelli che li hanno sedotti (Apoc.19:20,21).

Il Faraone, l’avversario, si consolerà nel vedere tutta la sua moltitudine intorno a sé (v.31), tutti trafitti dalla spada.

Anche se ho lasciato spargere il suo terrore nella terra dei viventi, il Faraone con tutta la sua moltitudine sarà posto a giacere in mezzo agli incirconcisi, con i trafitti dalla spada-, dice il Signore, l’Eterno” (v.32).

Gli incirconcisi sono coloro che hanno rifiutato la Grazia nel tempo opportuno. Essi prenderanno il marchio della bestia o il numero del suo nome (colui che si farà adorare come un dio), andranno a combattere contro Gesù ed il suo esercito, nella guerra che si terrà nella Valle di Giosafat o Armagheddon e saranno trafitti dalla spada che uscirà dalla bocca di Gesù (Apoc.19:15).

(continua)